
Più ombre che luci nonostante sulla storica 16th Street a Washington batta il sole. Ruspe, coni che delimitano l’area dei lavori in corso. Nella piazza di fronte alla Casa Bianca il presidente Donald Trump ha ordinato il restayling: ma non è una buona notizia. Le giacche gialle color fluo si muovono velocemente, rumori e scavi. L’ordine della sindaca della capitale americana Muriel Bowser è rimuovere quanto prima la grande scritta gialla “Black Lives Matter“ dipinta sulla strada. Eseguita così la direttiva su pressione del Congresso ma soprattutto del tycoon. I lavori dovrebbero durare almeno sei settimane.
Sui profili social della White House è apparso un Video ripreso dai canali social di Trump. Si vedono gli operai che rimuovono la scritta “Black Lives Matter” che era diventato un simbolo di libertà, di lotta contro il pugno duro della polizia USA nei confronti degli afroamericani. Il caso era nato dall’omicidio di George Floyd, aveva suscitato proteste in tutti gli Stati Uniti.
Morte George Floyd: cosa è successo
Quattro anni e mezzo fa, era il 25 maggio 2020, la morte del 46enne nero per mano di un poliziotto bianco aveva portato al caos per le strade americane, proteste dure e polemiche aspre. Di li l’idea di una scritta che era molto di più di un semplice ricordo o commemorazione. Secondo gli agenti che erano intervenuti, Floyd era sospettato di aver utilizzato una banconota da 20 dollari contraffatta in un negozio di sigarette.
Durante la fase dell’arresto tra la vittima e uno dei quattro poliziotti presenti sulla scena del delitto, Derek Chauvin, era nato un confronto duro trasceso poi in un corpo a corpo, finito con l’uccisione dell’afroamericano. Diversi testimoni avevano ripreso la scena in alcuni video finiti in rete: Floyd in terra, con il ginocchio dell’agente sul collo, aveva supplicato più volte l’agente di allentare la pressione perché non riusciva a respirare. Finché non è troppo tardi: Floyd muore. Chauvin è stato condannato a 22 anni di prigione per omicidio colposo. L’agente di Minneapolis, città del Minnesota, durante la detenzione è stato accoltellato in prigione a Tucson, Arizona. Aggredito nonostante le misure restrittive per evitare eventuali rappresaglie di altri detenuti.
Black Lives Matter: Trump si contraddice
Dopo quel 25 maggio, nonostante le norme anti assembramento per il Covid, l’America era scesa in strada per protestare duramente contro le violenze e il razzismo negli Stati Uniti. C’erano stati scontri violenti con le forze di difesa americane, lanci di lacrimogeni, arresti e violenze. “La morte di George Floyd è triste e tragica, sarà fatta giustizia” scriveva al tempo Donald Trump su l’allora Twitter. Oggi è X il social di proprietà di Elon Musk. Così, contraddicendo quanto pensava al tempo il neo presidente degli Stati Uniti, rieletto alle elezioni del 5 novembre 2024, ha deciso di far rimuovere la scritta gialla da una zona molto importante di Washington, la piazza davanti alla Casa Bianca.
C’è di mezzo una provvedimento dei repubblicani trumpiani che minacciavano di bloccare fondi a favore della Capitale USA se la scritta non fosse stata rimossa. Così la Black Lives Matter Plaza sarà rinominata. La sindaca democratica Bowser è stata vaga sulla rimozione e non ha fatto accenno alle pressioni del governo repubblicano. Ha liquidato il caso annunciando che la piazza andava restaurata in occasione dell’anniversario per i 250 anni della fondazione degli Stati Uniti.