ABZÛ | Un videogioco indie per meditare nelle profondità dell'oceano
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ABZÛ | Un videogioco indie per meditare nelle profondità dell'oceano

ABZÛ | Un videogioco indie per meditare nelle profondità dell'oceano

Postato il 04 Maggio, 2025

Game designer

Studio

Art Director

Matt Nava
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Lead Composer

Austin Wintory

Publishing Year

Type of game

Genre

Subgenre

Country

USA

ABZÛ, sviluppato da Giant Squid e pubblicato da 505 Games, è un indie-game in terza persona uscito nell’agosto del 2016, di genere avventura e di esplorazione. Il giocatore impersona un essere umanoide simile ad un sub, che si immerge ed esplora le profondità oceaniche, contemplando gli ambienti tra piante e animali marini di ogni tipo.

Immergersi tra le correnti con il gioco Giant Squid

L’impianto di gioco si compone di meccaniche di gameplay molto semplici, che si limitano al nuotare e l’interazione con alcuni oggetti che compongono elementi di puzzle game molto semplici.

ABZÛ non racconta una vera e propria trama, si tratta infatti di un gioco d’avventura contemplativo, senza dialoghi o intrecci, dove il nocciolo dell’intera esperienza è trovare tranquillità immergendosi in un mondo di gioco congeniale all’esplorazione. Si trova comunque un fil rouge in molte parti della mappa di gioco, dove il protagonista può esplorare fondali un tempo abitati da qualche civiltà antica, che ha lasciato mosaici, strutture ed enigmi e di vario tipo.

gameplay screenshot of Abzu; diving through plants and fish.

Dal punto di vista visivo, la grafica è piuttosto cartoonesca, e non richiama di certo la necessità e la volontà di ricreare un ambiente fotorealistico: i colori sono accentuati, le forme semplificate, costruendo comunque modelli piacevoli alla vista. Grande lavoro è stato dedicato all’impatto visivo generale delle diverse zone, con un sapiente uso degli effetti di luce e colori sgargianti, sempre diversi.

Il lato sonoro merita una descrizione a sé. Il lead composer di ABZÛ è Austin Wintory, noto compositore di colonne sonore per videogiochi, famoso anche per il suo lavoro su Journey, che ha ricevuto ampi riconoscimenti proprio per la colonna sonora (migliore musica originale ai BAFTA 2013, per citarne uno). La colonna sonora di ABZÛ è particolarmente apprezzabile per la sua capacità di catturare l’atmosfera immersiva e meditativa del gioco, contribuendo all’esperienza complessiva del giocatore. Le musiche sono forse il vero punto focale dell’esperienza del gioco di Giant Squid, ed è fondamentale usare un buon paio di cuffie per goderne appieno.

ABZÛ si è meritato la nomination ai BAFTA 2017 nelle categorie “Realizzazioni artistiche” e “Musiche”.

Tra oceano e deserto: il paragone con Journey

ABZÛ si libera dei dettami del videogioco classico come sfida, gameplay travolgente, enigmi complicati o trame intricate, per abbandonarsi al game design più puro. Il gioco è una grande esperienza meditativa, che richiama fortemente proprio alle atmosfere di Journey, videogioco sviluppato sì da una software house diversa ma che condivide con ABZÛ il direttore artistico, Matt Nava, nonché fondatore della stessa Giant Squid.

Journey sembra infatti essere l’antitesi di ABZÛ, e contemporaneamente il suo gioco più affine: se in Journey siamo circondati da un immenso deserto arso dal sole, in ABZÛ nuotiamo in un oceano ricchissimo di piante e animali. Se in Journey c’è il mantello, qui ci sono le pinne per poter scattare per brevi tratti. Proprio come Journey, ABZÛ punta sulla meraviglia visiva abbinata a musica e suoni d’atmosfera.

Tra meditazione ed esplorazione scientifica

In determinati momenti il nuotatore può meditare dandoci la possibilità di ammirare l’ambiente di gioco, concentrandoci sugli esseri viventi che nuotano intorno a noi. Questi spot, oltre che a fungere da collezionabili visibili nel menu di gioco, danno anche la possibilità di scoprire nuove specie di pesci realmente esistenti in natura: basterà inquadrare l’animale e in basso a destra spunterà scritto il nome dell’animale in questione. I pesci più grandi possono anche essere cavalcati: potremo infatti attaccarci sul loro dorso e lasciarci trasportare dai loro movimenti.

Gameplay screenshot of Abzu, with plants and animals.
Images courtesy of ABZÛ Press Kit

L’intero gioco si rivela una grande metafora dell’ambientalismo: ci ritroviamo infatti spesso a trasformare ambienti scuri, tetri e disabitati in lussureggianti fondali ricolmi di vita: una meccanica che ricorda quella di Kena: Bridge of Spirits, ma in chiave subacquea.

Tutto ciò che si compie nel gioco si riassume in un concetto molto semplice, ovvero riconnettersi con ciò che ci circonda. Che sia lasciarsi trasportare dalle correnti, cavalcare uno squalo, immergersi con le balene o nuotare tra le piante, alla fine di ogni d ogni fine livello il gesto conclusivo del protagonista è donare parte di sé alla natura per farla rifiorire.

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