The Apprentice | La Storia di come Trump è diventato
Salva
The Apprentice | La Storia di come Trump è diventato

The Apprentice | La Storia di come Trump è diventato 'The Donald'

Postato il 21 Gennaio, 2025

Year

Runtime

122’

Director

Leggi di più

Dopo una lettera di diffida e minacce di morte, The Apprentice – Alle origini di Trump, il film biografico su Donald Trump, diretto da Ali Abbasi, ha debuttato nei cinema americani l’11 ottobre 2024. È stato presentato in prima mondiale al 77º Festival di Cannes e al 51º Festival di Telluride. Per mesi, ha suscitato polemiche politiche a causa del modo in cui ritrae la trasformazione del presidente degli Stati Uniti nell’uomo che è diventato oggi. Ed è uscito proprio nel momento in cui Donald Trump si è trovato a confrontarsi con Kamala Harris nelle elezioni del 2024.

Un horror americano

The Apprentice – Alle origini di Trump è un racconto alla Frankenstein del rapporto fra l’avvocato Roy Cohn (interpretato da un eccezionale Jeremy Strong) e il giovane, impressionabile Donald Trump (Sebastian Stan). Scritto dal giornalista Gabriel Sherman e diretto dal regista iraniano-danese Ali Abbasi, il film documenta la scalata al potere di Trump fra gli anni ’70 e ’80 sotto la guida del suo mentore, Cohn. La determinazione nel conquistare Ivana Trump (Maria Balakova) e la crescente rivalità fra Trump e suo padre (Martin Donovan) sono elementi chiave nell’evolversi della trama.

L’alunno supera il maestro. Quando Cohn muore di Aids, Trump rivendica il suo successo come frutto esclusivo delle proprie capacità, comprese le tre “regole per vincere” di Cohn:

  1. Attacca, attacca, attacca;
  2. Non ammettere niente. Nega ogni cosa;
  3. Qualunque cosa succeda, hai vinto. Non ammettere mai la sconfitta.

The Apprentice – Alle origini di Trump trova un equilibrio sottile. È comico, ma non diventa mai pura satira. È tragico senza scadere nell’autocommiserazione. A questo proposito, durante un’intervista alla 51ª edizione del Telluride Film Festival, Abbasi, Strong e Stan hanno riflettuto sulla perversione del Sogno Americano. E di come lo hanno trasformato in un incubo, nauseante e glamour, prettamente americano.

Mentore e Apprendista

Sebastian Stan ha raccontato la sua esperienza con il Sogno Americano in un’intervista post-The Apprentice – Alle origini di Trump. Nato in Romania, Stan ha vissuto a Vienna fino all’età di 12 anni, quando sua madre ha sposato un uomo americano e la famiglia si è trasferita a New York. Il suo desiderio di integrarsi ha portato velocemente Stan ad assimilare i modi di fare e il gergo newyorkesi. Questo talento per la mimica ha giocato un ruolo cruciale nell’interpretazione di una delle figure più imitate al mondo. Stan ha iniziato ad ascoltare registrazioni di Trump ininterrottamente dal 2022, quando ha accettato il progetto. E nel film riesce a evitare l’effetto imitazione per offrire un’immersione autentica. Il Trump di Stan è un ritratto profondamente umano.

Jeremy Strong (as Roy Cohn) and Sebastian Stan (as Donald Trump) in THE APPRENTICE, directed by Ali Abbasi
© Apprentice Productions Ontario Inc. / Profile Productions 2 aps / Tailored Films ltd. 2023

I critici hanno ampiamente elogiato anche Jeremy Strong per la sua interpretazione di Roy Cohn. L’attore è riuscito a incarnare tutte le ipocrisie e le convinzioni del tiranno. Cohn è stato una figura chiave del Maccartismo negli Stati Uniti, un uomo senza scrupoli che non esitava a usare l’accusa di omosessualità e comunismo come arma di ricatto per eliminare i rivali politici.

Lo stesso Cohn sarebbe stato omosessuale, anche se lo ha sempre negato. L’avvocato inoltre ha offerto assistenza legale e supporto al giovane Donald Trump ed è anche ricordato per il suo operato durante la campagna presidenziale di Ronald Reagan. Questo lo rende una delle figure più influenti nella storia americana.

Strong ha difeso The Apprentice – Alle origini di Trump da una delle accuse più accese verso il film: quella di umanizzare troppo i due protagonisti. L’attore ne ha parlato a The Late Show con Stephen Colbert.

Uno stile metropolitano

Dal punto di vista visivo, The Apprentice – Alle origini di Trump ricrea artificialmente un’estetica Anni ’70 e ’80 grazie alla grana della pellicola e gli inserti di filmati d’archivio che raffigurano la New York di quel periodo storico. Il merito di aver creato questo stile sofisticato e frenetico va a Olivia Neergaard-Holm e Oliver Buggee Coutté, che hanno collaborato con Abbasi in Shelley (2016), Border – Creature di confine e Holy Spider (2022). Neergaard-Holm ha anche co-sceneggiato e montato Victoria di Sebastian Schipper, che si è fatto notare per il ritmo incalzante e il caos pianificato.

La colonna sonora è accurata e coinvolgente. Combina brani originali di Martin Dirkov con artisti pop, da Baccara ai New Order. Il risultato è un ritmo brillante, con un ironico senso di trionfo. Perfetto per accompagnare la cavalcata di Trump che si appresta a superare il suo temuto mentore.

Le accuse di interferenza elettorale

Abbasi sfrutta il patriottismo distorto di Cohn per introdurre le ambizioni presidenziali di Trump, sviluppate più avanti nel film. Sebbene ambientato negli anni ’70 e ’80, lo staff di Trump ha comunque accusato il film di voler manipolare le elezioni. Dopo la prima a Cannes, ha avviato subito azioni legali.


Questo ‘film’ è pura e malvagia diffamazione; non merita di vedere la luce del giorno né di finire tra i DVD a basso costo di un cestone delle offerte in un negozio di film scontati prossimo alla chiusura. Il suo posto è in un rogo di spazzatura.

Steven Cheung, Direttore delle Comunicazioni per la Campagna elettorale di Trump
 

Gli ostacoli alla promozione e distribuzione di The Apprentice – Alle origini di Trump hanno ritardato notevolmente la sua fruizione da parte del pubblico statunitense. Ma i primi problemi si erano manifestati già a febbraio, quando uno dei finanziatori del film, Daniel Snyder, ha assistito a uno spezzone del film. Snyder, miliardario e stretto amico di Trump, nonché suo sostenitore politico, aveva sostenuto la produzione aspettandosi una rappresentazione positiva del candidato.

Dopo aver visto The Apprentice – Alle origini di Trump, Snyder si è ritirato dal progetto. Gli avvocati della sua casa di produzione, Kinematics, hanno poi tentato di bloccarne l’uscita. Grazie al contributo della Briancliff Entertainment, The Apprentice – Alle origini di Trump è uscito al cinema ed è disponibile in streaming. Un biopic audace e controverso, in perfetta sintonia con il personaggio che tratta.

Tag

Buy a ☕ for Hypercritic

Record correlati