Whatever People Say I Am, That's What I'm Not | Il debutto degli Arctic Monkeys
Salva
Whatever People Say I Am, That's What I'm Not | Il debutto degli Arctic Monkeys

Whatever People Say I Am, That's What I'm Not | Il debutto degli Arctic Monkeys

Postato il 12 Febbraio, 2025

Year

Tracks

13
Leggi di più

Runtime

41' 09''

Written by

Produced by

Jimm Abyss, Alan Smyth

Genre

Subgenre

Formation

Alex Turner, Matt Helders, Jamie Cook, Andy NicholsonBass

Country

UK

La band britannica Arctic Monkeys ha debuttato sulla scena indie rock e alternativa nel 2006, con l’album Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not. Composto principalmente da tracce già rilasciate in demo gratuite o pubblicate sul web, è diventato l’album più rapidamente venduto nella storia della musica britannica.

Il tedio della vita notturna

Ispirato dal ritorno del garage rock e da band post-punk come gli Strokes e i Libertines, l’album è veloce e ballabile. Con il suo suono lo-fi, dà all’ascoltatore la sensazione di partecipare alle prove della band. In effetti, le tracce vocali si fondono con i rumori e i versi cantati rapidamente conferiscono ritmo alle tracce.

Non sempre intonato e spesso a corto di fiato, Alex Turner canta come se sputasse fuori i versi delle sue canzoni, il tutto con un peculiare accento britannico. I versi sono principalmente incentrati sulla vita notturna ed evocano situazioni ironiche e curiose tipiche della gioventù. Parlano di noia, alcol, tentativi di seduzione, astio verso altre band, cosa che può far solo tornare alla noia.

Il titolo dell’album è una citazione diretta dal film Sabato sera, domenica mattina di Karel Kreiz. Il film è a sua volta un adattamento dell’omonimo romanzo di Alan Sillitoe, che descrive scene realistiche della classe operaia degli anni Sessanta e Sessanta. Qui Turner ha visto dei parallelismi con la vita notturna dello Yorkshire.

L’indie, il lato divertente del rock

I riff, spesso basati su accordi stoppati e ripetizioni, sono orecchiabili e arroganti. Gli assoli a volte anticipano la prima strofa, in un turbinio che risucchia l’ascoltatore nella canzone. Solo alcune tracce, come Riot Van e Mardy Bum, fanno eccezione. Con melodie lente e versi pregni di amarezza, diventano quasi delle ballad.

Il videoclip di When the sun goes down. Le scene provengono dal cortometraggio Scummy man, ispirato dalla canzone stessa.

D’altro canto, When the sun goes down trae in inganno l’ascoltatore con un tono lento e cupo, per poi rivelarsi una delle canzoni più potenti dell’album. Essa si discosta dalle più leggere tematiche giovanili. Il protagonista è probabilmente il cliente di una prostituta, redarguito dal narratore. Il testo è una critica mirata allo squallore del quartiere, che emerge non appena il sole tramonta. La canzone cita anche Roxanne dei Police, che presenta una tematica simile.

Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not è coinvolgente e va dritto al punto. Nonostante il suo tentativo di non prendersi troppo sul serio, basta un ascolto più attento per rendersi conto della sua maestria esecutiva e compositiva. Quest’album ha ispirato numerose band indie rock degli anni 2000, tra cui i Cage the Elephant e i Wombats. Il suo tono ironico e il suo fascino spensierato sono diventati i punti cardine di questo genere.

Tag

Buy a ☕ for Hypercritic

Record correlati