Dr. House - Medical Division | Quando la diagnosi diventa indagine
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Comprensione, empatia e gentilezza sono qualità che molti pazienti vorrebbero nel proprio dottore. Ma dottor House (Hugh Laurie), il protagonista di Dr. House – Medical Division sembra proprio agli antipodi. Ha una disabilità permanente alla gamba ed è insolente, difficile, sembra odiare l’umanità intera. È il miglior specialista del Princeton – Plainsboro Teaching Hospital. Quando la dottoressa Cuddy (Lisa Edelstein) si trova di fronte casi impossibili è obbligata a chiedere il suo aiuto. Perché quando la diagnosi diventa indagine, dott. House esprime tutta la sua mente brillante.
Creata da David Shore e Paul Attanasio, trasmessa da Fox nel 2004, Dr. House – Medical Division è una serie medica e drammatica plasmata come un giallo. La serie ha vinto numerosi premi, tra cui un Emmy Award (2005), due Golden Globe (2006 and 2007) e il People’s Choice Award (2011).
Logica e menzogne
Oltre a una mente razionale, dott. House ha un altro asso nella manica: è convinto che tutti mentano. Ecco perché non si fida mai dei suoi pazienti, delle storie su come si sono ammalati e sulla loro vita. È a capo di una divisione formata dall’immunologa Cameron (Jennifer Morrison), il neurologo Foreman (Omar Epps), e l’anestesista Chase (Jesse Spencer). Siccome tutti e tre hanno una formazione diversa e personalità opposte, possono osservare ogni situazione da diversi punti di vista. Per la stessa ragione, sono anche in grado di approfondire una vasta gamma di malattie.
Ogni puntata segue uno schema analogo: un paziente arriva in ospedale con sintomi strani o immotivati. Dott. House rifiuta il caso formulando una diagnosi semplice. La dott.ssa Cuddy lo convoca per spiegargli perché questi sintomi sono strani e questo cattura la sua attenzione. A questo punto riunisce la squadra e inizia a formulare ipotesi sempre più peculiari. Il paziente sviluppa nuovi e strani sintomi finché non suona un campanello nella mente del dott. House. Successivamente risolve il puzzle unendo i pezzi e spiegando come e perché è successo tutto. Infine risolve il caso e salva il paziente, come farebbe il miglior avvocato in tribunale.
La medicina incontra il giallo
Il genio costa caro. Gregory House, fuori dal suo dipartimento, è un uomo solo, per non dire disadattato. Il suo unico amico è l’oncologo Wilson (Robert Sean Leonard), che resiste al suo fianco nonostante House metta continuamente alla prova la sua pazienza. Nella sua vita non ci sono donne: c’è una forte tensione tra lui e la dott.ssa Cuddy, ma la loro relazione è troppo tesa per diventare una storia d’amore. House tende a farla impazzire per la maggior parte del tempo. La vita sentimentale dei medici è diversa da quella visibile in serie come Grey’s Anatomy. Mentre quest’ultima si concentra sui rapporti personali, Dr. House – Medical Division si focalizza sul lato professionale.
Il metodo di House va oltre la semplice scienza medica. Nella sua mente brillante, la diagnosi diventa indagine. Non a caso l’ispirazione del suo personaggio è Sherlock Holmes: come il famoso detective, House cerca indizi e interroga le persone. Affronta ogni caso come se fosse un omicidio e la malattia come l’assassino da catturare. Dal punto di vista scientifico, i casi affrontati nella serie sono tratti dagli articoli di Diagnosis sul New York Times scritti da Lisa Sanders sui casi più impegnativi.
La serie tv ha ispirato numerosi saggi, come House Unauthorized: Vasculitis, Clinic Duty, and Bad Bedside Manner (Leah Wilson, 2007), House and Philosophy: Everybody Lies (Henry Jacoby, 2008) e House, M.D.- An Allegory for the Effects of Postmodernism on Society ,sulla filosofia e la religione collegate alla medicina e all’etica professionale. Nonostante i suoi temi intellettuali, la serie ha attratto un vasto pubblico, essendo in grado di mostrare quanto sia affascinante, sfaccettata e d’intrattenimento la diagnosi quando diventa indagine.
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