Dickinson | La grande poetessa americana rivisitata in una serie TV
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Dickinson | La grande poetessa americana rivisitata in una serie TV

Dickinson | La grande poetessa americana rivisitata in una serie TV

Postato il 02 Marzo, 2024

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A dicembre 2021, la serie di Apple TV+ Dickinson ha concluso, dopo tre stagioni, una delle prospettive più originali sulla famosa poetessa americana. Interpretata da Hailee Steinfeld (candidata all’Oscar per Il Grinta nel 2011), una Emily giovane e fuori dagli schemi affronta la vita con la sua famiglia e i suoi amici. La serie offre una versione ampiamente romanzata della giovinezza e della vocazione artistica della poetessa. Ma il risultato è un dramma stravagante ed esplosivo, a metà tra il genere storico e la commedia adolescenziale, con una colonna sonora contemporanea accostata all’ambientazione ottocentesca. 

Dickinson trailer

Emily, la poetessa

La storia ripercorre alcuni reali eventi della vita di Emily. Sotto l’influenza di un padre possessivo, Edward Dickinson, la poetessa trascorre tutta la vita nella Casa Gialla di Amherst, Massachusetts, dal 1830 al 1886. Il legame più stretto è con il fratello William Austin e la sorella Lavinia. È quest’ultima a trovare i poemi di Emily nella sua stanza dopo la sua morte.

Un’altra certezza è la passione della ragazza per la scrittura e la sua ambizione di diventare una poetessa conosciuta, tra le grandi d’America. Invece, come racconta la serie, deve constatare che la sua poesia è considerata troppo distante dai canoni del XIX secolo. Questa è la ragione principale della sua fama postuma.  

Emily, il personaggio

Nella serie la relazione con il padre e gli altri personaggi è presentata sotto una luce più leggera. C’è sempre un lato ironico nelle loro conversazioni. Lo stesso rapporto con Edward Dickinson sembra più amorevole di quanto avvenuto nella realtà.

Inoltre, Lavinia e gli amici di Emily sembrano adolescenti contemporanei catapultati nell’Ottocento. Amano divertirsi e spettegolare. Al nucleo famigliare si affiancano due personaggi fittizi, inseriti anche per offrire una prospettiva sulle questioni razziali durante la Guerra Civile: l’idealista Henry e la sarta Betty.

Emily e Sue, anime affini

L’amica più vicina a Emily è la moglie di Austin: Susan Huntington Gilbert. Nella serie è soprannominata ‘Sue’ (Ella Hunt): è più di una semplice amica per la protagonista, sia nella vita reale sia nella finzione. Emily non si sposa mai, ma secondo fonti attendibili dedica quasi trecento poesie alla sua anima affine e fidata editrice Susan Gilbert.

Anche in questo adattamento lo spettatore può seguire la tormentata storia d’amore in cui Emily vede Sue come una delle sue più grandi fonti d’ispirazione artistica. Le sfumature LGBTQI+ rendono la serie molto attuale e regalano un lietofine impossibile all’epoca degli eventi, molto apprezzato dai fan di Emily e Sue.

Emily e la Morte, ma anche la musica

Un’altra grande fonte d’ispirazione poetica per Emily, probabilmente la principale, è la Morte (come spiega Because I Could not Stop for Death). La Morte, nella serie, ha le sembianze del rapper Wiz Khalifa e condensa il lato tragico e ironico dell’intera serie. I due conversano con un linguaggio colorito e una buona dose di slang americano. Un mix condiviso con altri personaggi della serie, soprattutto all’interno del gruppo di amici di Emily: un filo rosso che lega la famiglia Dickinson alla musica pop-disco.

Emily era una persona con una profonda sensibilità. Questo, nella vita reale, la portava ad essere ossessionata dalla morte: nella serie l’amicizia tra Emily e la Morte alleggerisce questo aspetto.

Emily e la sua eredità

La serie dosa in modo efficace l’angoscia e l’euforia, senza cadere nel dramma stereotipato. Il tono lieve cela temi profondi. Ma la serie riesce a trattarli con garbo e ilarità, in modo simile a drammi storici moderni come La favorita di Yorgos Lanthimos e The Great, con Elle Fanning. Alcune scene sono esemplari di questa leggerezza: l’incontro con Sylvia Plath, una fan di Emily, le conversazioni vivaci con Louisa May Alcott nelle prime stagioni, l’episodio nell’istituto psichiatrico o i ritratti ironici di figure monumentali come Walt Whitman e Henry David Thoreau.

Dickinson offre allo spettatore una lettura aggraziata del mito della reclusione e solitudine che hanno circondato Emily Dickinson. Tra angoscia esistenziale e stravagante euforia, la serie mostra la sua anima più vitale. Il motore sono un grande amore e un forte senso dell’immaginazione. Sebbene Dickinson non sia scevra da aspetti esagerati, la serie trova il giusto equilibrio tra tragedia e commedia, ritraendo con leggiadria il pesante fardello di un talento così sottovalutato e visionario. 

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