Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki | E voi, come vivrete?
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Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki | E voi, come vivrete?

Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki | E voi, come vivrete?

Postato il 05 Maggio, 2025

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124'

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Il ragazzo e l’airone (Kimitachi wa Do Ikiruka) segna il tanto atteso ritorno di Hayao Miyazaki, disegnatore e regista giapponese venerato dal pubblico, che nel 2014 era stato premiato con l’Oscar alla carriera per il suo contributo straordinario al cinema di animazione. Gli appassionati dello Studio Ghibli hanno atteso questo film per dieci anni, dopo l’uscita di Si alza il vento (2013), il suo film precedente. In questo arco di tempo Miyazaki aveva annunciato il ritiro per poi tornare all’opera.

Il ragazzo e l’airone è considerato il suo film testamento, un viaggio epico con “una fantasmagoria cinematografica di immagini surreali, creature tanto adorabili quanto inquietanti, frenesia, dolore, spazio, silenzio e scrosci di emozioni che scorrono in profondità”, come ha scritto la rivista Rolling Stone. Questo film ha un’aura unica e forte, che lo distingue dai titoli precedenti dello studio giapponese. E’ la visione personale di un’era ormai lontana del Giappone di cui Miyazaki conserva ricordi ancora vividi.

Il racconto, infatti, si ispira ad alcuni eventi dell’infanzia del regista e accompagna lo spettatore in un viaggio profondamente sentimentale, dai sottotoni malinconici. Il ragazzo e l’airone è una storia quasi autobiografica che riflette sulla natura effimera della vita, l’atto creativo e il lascito dell’artista. Il titolo originale, E voi come vivrete?, è tratto dall’omonimo romanzo del 1937 di Genzaburo Yoshino. Questo libro, che Miyazaki aveva ricevuto in regalo dalla madre da bambino, compare nel film come un talismano in grado di cambiare la vita.

L’airone: una guida nei cambiamenti dell’adolescenza

“La seconda guerra mondiale era iniziata da due anni quando mia madre è morta”, dice il protagonista Mahito (Soma Santoki) nella sequenza iniziale. Dopo aver perso la mamma in un incendio a Tokyo, il ragazzo 11enne si trasferisce in campagna con suo padre, Shoichi (voce di Takuya Kimura), per vivere nella tenuta della matrigna, Natsuko (Yoshino Kimura), che è anche sua zia.

Mahito fa molta difficoltà ad ambientarsi. Deve stringere nuovi legami famigliari con Natsuko, che è incinta e farà da madre anche al protagonista. Sentendosi solo e allo sbando, Mahito ricorre all’autolesionismo. È in quei momenti che un enigmatico airone cenerino inizia a fare visita al ragazzo. A sorpresa, prende anche a parlargli (la voce è di Masaki Suda). “Tua madre non è morta – gli dice – Ti porto da lei”.

Seguendo l’airone negli angoli più remoti della tenuta rigogliosa, il bambino entra in un mondo fantastico, abitato da creature uniche, dove le regole della vita e della morte non sono quelle da lui conosciute.

Dopo l’anteprima in Giappone, a luglio 2023, Il ragazzo e l’airone debutta a livello internazionale nella serata di apertura del Toronto International Film Festival 2023. E’ la prima volta che un film d’animazione apre il festival. Il regista premio Oscar Guillermo del Toro arriva a sorpresa per presentare il film.

Ritengo che Miyazaki sia il più grande regista di animazione di sempre. I suoi film rispecchiano la quantità di domande e discorsi che affronta. Non sono film facili, ma lo ritraggono così intimamente che sembra di avere una conversazione diretta con lui. Sono paradossali perché ci si rende conto che la bellezza non esiste senza orrore, né la delicatezza senza brutalità. I temi conduttori si ripetono spesso: il volo, la speranza, la disperazione, la forza e la grandezza dell’innocenza. Ognuna delle sue parabole, perché diventano parabole, è piena di fiducia e di angoscia verso l’umanità. Penso che il film che guarderemo stasera non farà eccezione.

Guillermo del Toro presenta la proiezione di The Boy and the Heron al TIFF (da Deadline)

Il ragazzo e l’airone ha vinto il British Academy Film Award, il Golden Globe e l’Oscar come Miglior film d’animazione. Miyazaki, che aveva già vinto una statuetta nel 2001 per La città incantata, a 83 anni è il regista più anziano ad aver ricevuto questo premio.

Animali e umani, reale e fantastico

Al confine tra la realtà e il regno magico si verificano degli eventi strani, che segnalano l’imminente arrivo del protagonista in un mondo fantastico. I primi segnali, tipici di Miyazaki, includono creature dal comportamento strano. In questo film, un airone vola a ripetizione in maniera pericolosa verso Mahito. Ne La principessa Mononoke (1997), un cinghiale insanguinato attacca il villaggio. Alcuni esseri umani vengono disumanizzati e trasformati nelle proprie controparti animali. Ad esempio, ne La città incantata, i genitori di Chihiro vengono trasformati in maiali. Ne Il ragazzo e l’airone, la scena iniziale con le anziane cameriere le ritrae come un ammasso lagnoso e letargico.

Così, il confine che separa gli umani dagli animali diventa sfocato. In particolare, l’airone mette alla prova questa percezione spostandosi con incertezza tra la forma umana e quella di uccello. L’animazione è un mezzo che facilita la personificazione degli animali rispetto al live-action, che a volte può dare risultati goffi (come si è visto nel film del 2001 Come cani e gatti). L’animazione, in genere, si presta meglio a raccogliere l’eredità delle favole sugli animali. La personificazione degli animali, in entrambi i formati, consente ai narratori di ritrarre ed enfatizzare alcuni tratti della natura umana. Ad esempio, la favola di Jean de La Fontaine L’airone (Le Héron) racconta di uccello altezzoso che viene punito per il troppo sdegno. Allo stesso modo, l’airone-umano di Miyazaki impara una lezione man mano che la storia progredisce e abbandona il suo disprezzo per una veste più benevola.

The boy and the Heron / Il ragazzo e l'airone
© 2023 Studio Ghibli, via GKIDS press room

Riferimenti autobiografici all’infanzia di Miyazaki

Mahito non riesce ad accettare i cambiamenti nella propria vita. La morte della madre ha messo la sua vita sottosopra, mentre il padre sembra aver già superato la perdita. Ogni evento del film si genera dal desiderio straziante di Mahito di ricongiungersi a sua mamma. Un dolore che lo spinge a viaggiare in vari mondi surreali.

Il legame speciale che Miyazaki aveva con la madre riempie tutta la storia. Quando Hayao aveva sei anni, la donna si ammalò di tubercolosi e rimase allettata per nove anni prima di riprendersi. Il bambino ha dovuto imparare a prendersi cura della casa, cucinare e pulire. Questa indipendenza è un tratto che ha riprodotto nel suo giovane eroe Mahito, come suo figlio Goro Miyazaki ha fatto con Umi nel proprio film La collina dei papaveri (2011).

Dopo essersi trasferito nella sua nuova casa, dove si sente più isolato, Mahito trova una copia del romanzo E voi come vivrete?, in cui la madre gli ha lasciato una dedica. Il romanzo è un dialogo tra un ragazzo di quindici anni e suo zio. Esplora temi quali l’etica, le emozioni e la ricerca del proprio posto nel mondo. Il viaggio di Mahito è un tentativo di rispondere alla domanda del titolo. Le sue azioni sono il riflesso delle sue scelte. Anche gli spettatori del film sono portati a riflettere sul proprio modo di vivere. L’uscita del film ha riportato in auge il romanzo: l’impennata delle vendite in Giappone e la distribuzione internazionale in molti Paesi sono la prova che il messaggio di Miyazaki è stato ricevuto.

The Boy and the Heron / Il ragazzo e l'airone
© 2023 Studio Ghibli, via GKIDS Press Room

Evoluzione visiva: dal tetro alla meraviglia

Man mano che la storia procede, i personaggi principali viaggiano più in profondità in un mondo interno ad altri mondi. Le immagini traducono questo viaggio in un’evoluzione dello stile e della palette dei colori, che si allontanano da scenari e abiti sobri e inglobano elementi magici e barocchi.

Mahito e l’airone cadono in un mondo sotterraneo. Nel sottomondo incontra Kiriko, una delle anziane domestiche, nella veste di una giovane marinaia. Il protagonista si prende poi cura dei Warawara, spiritelli che devono arrivare a vivere nel mondo umano – una versione giapponese delle anime blu del film Pixar Soul (2020). A proteggerli dai pellicani che vogliono mangiarli c’è Himi, una giovane capace di controllare il fuoco. Più avanti nel film, Mahito segue Himi in una torre, entra in un tunnel ed emerge in un giardino paradisiaco. Lì, incontra il mago, suo pro-prozio.

Visivamente, tra paesaggi più realistici e il mondo di immagini poetiche e concettuali i colori cambiano molto. Come ha scritto BBC Culture nella sua recensione, “Questo film sulla Seconda Guerra Mondiale ha spesso una gamma di colori abbastanza spenta, nei toni del grigio, ma sono comunque colori straordinari”. Ad esempio, “Il bordo delle ali dell’airone ha un grigio bluastro tipico dello stile di Miyazaki”. Poi, “il colore e l’immaginazione diventano più stravaganti man mano che la storia di Mahito varca la soglia del soprannaturale”. Nelle scene finali sembra che il mondo si scomponga in una varietà di oggetti fluttuanti nel vuoto, quasi come in un dipinto surrealista.

La decisione di semplificare le forme di base riecheggia anche lo stile iconico del Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupéry, una novella carica di poesia e osservazioni sulla natura umana. Questo esercizio di semplificazione è stato eseguito anche dalla Pixar nel film Up del 2009, in un processo ribattezzato “simplexity“.

Una colonna sonora dolce-amara

La canzone principale del film, Spinning Globe, è stata scritta dal cantautore giapponese Kenshi Yonezu. La combinazione di testo e melodia è in bilico tra la malinconia della perdita e la speranza per il futuro. Proprio questa melodia, ripresa in chiusura, permette di cogliere a pieno la tristezza di fondo del finale del film. L’artista racconta di essere cresciuto guardando i film di Miyazaki, e questa canzone è il suo modo di restituirgli qualcosa.

Negli ultimi quattro anni, ho visitato lo studio di Koganei diverse volte per parlare con Miyazaki-san e Suzuki-san; il più delle volte era in giornate stranamente belle e soleggiate. Mi ricordo che spesso passavo sotto le ombre scure degli alberi mentre sentivo i rumori dei bambini della scuola materna lì vicino. Da persona che di solito scrive musica da solo in una stanza, a partire dai ricordi, è stata un’esperienza a molto arricchente.

Kenshi Yonezu sulla sigla scritta per Il ragazzo e l’airone.

Riflessioni su memoria ed eredità: il valore degli anziani

Un altro parallelismo è quello che si può tracciare tra la vita di Miyazaki e quella del prozio di Mahito (doppiato da Shōhei Hino). Il prozio chiede a Mahito di continuare a prendersi cura del fragile mondo che si lascia alle spalle. Conoscendo lo stato d’animo di Miyazaki, l’animo malinconico e contemplativo del film assume un significato più profondo. A 82 anni sa di essere alla fine della propria carriera. In effetti, in una proposta di progetto del 2016, si è definito una “persona anziana che cerca di autoilludersi facendo un film nonostante la perdita della memoria”. Contemplando la probabilità della propria dipartita, il pensiero di lasciare la sua squadra con un progetto incompiuto turba Miyazaki. Riuscirà a mantenere in vita il mondo che ha costruito? Miyazaki non ha preso in considerazione questa eventualità. Ha invece riflettuto su come sarebbe stato il mondo all’uscita del film.

In che condizioni saranno il mondo e le menti degli spettatori quando accoglieranno il nostro film? La nostra epoca, confusamente alla deriva, indefinibile e indiscernibile, sta raggiungendo la sua fine? Il mondo nel complesso non è un fluire costante? Potremmo essere diretti verso una guerra o un disastro, o forse entrambi.

Hayao Miyazaki in una proposta di progetto del 2016 mentre valutava se intraprendere il suo prossimo film (da Press Kit, via GKIDS Films)

Il film rivisita questi scenari di guerra e crisi. Quando le anziane cameriere si rallegrano per aver trovato un po’ di tabacco e verdure ricordano agli spettatori che è importante apprezzare i piaceri semplici. Gli anziani, dall’alto della loro esperienza, possono fare da guida per navigare il mondo moderno. Con il progressivo invecchiamento della popolazione, il ruolo degli anziani deve essere tenuto in considerazione. In Giappone, in particolare, gli anziani nel 2015 erano il 25% della popolazione, con previsioni del 30% entro il 2025 e quasi del 40% entro il 2055. Nel film, le sette domestiche hanno un ruolo protettivo simile ai sette nani di Biancaneve. Kiriko e le sue compagne incarnano la gentilezza e la saggezza necessarie per affrontare le sfide del futuro.

The old maids / Le anziane cameriere
© 2023 Studio Ghibli, via GKIDS press room
The Granduncle / Il pro-zio
© 2023 Studio Ghibli, via GKIDS press room

Le lezioni dal passato per affrontare il futuro

Questo film d’animazione è un portale verso un mondo surreale in cui i protagonisti rifiutano le leggi della fisica e del tempo. Inoltre, l’animazione, come nelle favole sugli animali, permette agli autori di approfondire la psiche umana e di riflettere sul significato della vita e della morte. L’accettazione e il riconoscimento del flusso naturale della vita sono al centro del viaggio di Mahito, che gli ha dato gli strumenti per mettersi in discussione e scegliere consapevolmente la propria etica.

Per concludere, questo film è qualcosa di più di un contenitore vintage preziosamente decorato in cui riecheggia il passato di Miyazaki. Il messaggio del regista invita gli spettatori a riflettere anche sul futuro. Il ragazzo e l’airone, che potrebbe benissimo essere il suo ultimo lavoro, incoraggia le nuove generazioni a plasmare il proprio destino e costruire da sé il proprio futuro.

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