Steins;Gate | La visual novel di riferimento per la narrativa interattiva
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Steins;Gate | La visual novel di riferimento per la narrativa interattiva

Steins;Gate | La visual novel di riferimento per la narrativa interattiva

Postato il 23 Gennaio, 2025

Game designer

Art Director

Huke
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Steins;Gate, videogioco sviluppato da 5pb. e Nitroplus – già noti autori della light novel Fate/Zero, uscita nel 2006 – è considerato dalla critica come uno dei massimi esempi di visual novel. Questo genere videoludico intreccia una narrazione attenta e dettagliata a un gameplay altamente interattivo, con un grande focus sull’immersività. Uscito tra il 2009 e il 2011 per Windows e per le principali console, Steins;Gate si è rivelato un fenomeno che ha scosso il mercato videoludico. Quello che si presenta come un classico slice of life, si rivela un’opera di fantascienza che porta a ragionare su temi come la scienza applicata, il destino e le scelte quotidiane.

Una science fiction unica e irriverente

Tokyo, quartiere di Akihabara, è una torrida estate giapponese. In modo fortuito, i protagonisti scoprono una tecnologia che può alterare il flusso del tempo. Ciò che però rende Steins;Gate unico non è solo l’utilizzo dei viaggi nel tempo – un classico del genere alla Ritorno al Futuro. Né l’impiego del concetto fisico-filosofico di relatività come strumento narrativo – affrontato da opere come Interstellar di Christopher Nolan. Questa visual novel si serve degli strumenti citati per stimolare una riflessione su come i personaggi possano influenzare il mondo.

Raccontando eventi paranormali e straordinari, la narrazione porta a ragionare sulle implicazioni morali, etiche e scientifiche delle proprie azioni. Quali sono le conseguenze del cambiare il passato? Steins;Gate pone questo dilemma al giocatore, senza offrire una risposta pronta ma fornendo gli strumenti per formularne una. Ogni piccolo cambiamento, ogni scelta che del protagonista sembra generare onde. È il cosiddetto “Butterfly Effect” – dal quale film omonimo Steins;Gate prende ispirazione – che si propagano ben oltre le sue intenzioni. Il gioco diventa un laboratorio dove testare le leggi di causa-effetto, per osservarne le conseguenze affascinanti e inquietanti.

Personaggi che lasciano il segno: unicità e relazioni

Parte del successo di Steins;Gate e del suo successivo franchise – oltre un milione di copie vendute dal 2009 – è data dai personaggi. A partire dal design estetico in stile anime fino alle singole caratterizzazioni, sono loro a fare la differenza. Ognuno di loro, a partire dal protagonista Rintarou Okabe, giovane e scapestrato studente universitario autodichiaratosi “mad scientist”, fino a Kurisu Makise, brillante e introversa scienziata prodigio, ha una personalità ricca, sfaccettata e soprattutto realistica. Ognuno reagisce alla surrealtà della loro situazione in modo naturale e verosimile. Ed è proprio questa umanità ad aver conquistato il pubblico, ispirando anche opere successive. Su tutte Erased, manga del 2012 che come Steins;Gate esplora la tematica dei “What If” e dei viaggi nel tempo.

Dinamiche fra i personaggi e interazione

Ciò che distingue Steins;Gate dalle altre visual novel è la sua capacità di far evolvere i personaggi. I protagonisti crescono e cambiano, in base agli eventi e alle interazioni. La relazione tra Okabe e gli altri membri del laboratorio, in particolare Kurisu e Mayuri, sua amica d’infanzia, è uno degli aspetti più emozionanti. Non sono solo personaggi che reagiscono agli eventi, ma esseri umani con desideri, paure, speranze e conflitti interiori. I loro legami sono messi alla prova dal viaggio nel tempo e dalle sue conseguenze.

Le dinamiche emotive sono realistiche e toccante è il modo in cui il gioco affronta il tema del sacrificio, della perdita e della responsabilità. Ogni dialogo, interazione, ha un peso che va oltre le parole, trasformando Steins;Gate in un’esperienza profonda. Non si tratta solo di vivere una storia, ma di sentirla, affrontandola insieme ai personaggi e alle loro difficoltà.

Le scelte che cambiano tutto: la forza della multi-linearità

Una delle caratteristiche che ha fatto di Steins;Gate un gioco iconico è la struttura multi-lineare. Questa consente al giocatore di influenzare direttamente gli eventi con le proprie scelte. Non significa solo che il gioco presenta diversi finali – un aspetto comune nelle visual novel. Le scelte si ripercuotono in maniera tangibile e profonda sulla storia.

Le decisioni che riguardano i dettagli quotidiani, come un messaggio inviato a una persona o una parola non detta, possono avere un impatto catastrofico o salvare una vita. La semplicità di alcune interazioni nasconde un peso enorme. È questa la filosofia del gioco: ogni azione, anche la più piccola, può alterare in modo significativo il corso della storia.

Questo meccanismo non solo rende Steins;Gate estremamente coinvolgente, ma riflette il tema della responsabilità e del libero arbitrio. I giocatori partecipano attivamente alla costruzione della trama, con un grado di influenza che raramente si vede in altri titoli. La multi-linearità non è solo una caratteristica del gameplay, ma una filosofia che permea ogni aspetto del gioco. Ogni scelta è una porta che si apre verso nuove possibilità, creando un’esperienza che può essere rivissuta e reinterpretata più volte senza mai perdere di valore.

Akihabara, un mondo vivo e pulsante

L’ambientazione di Steins;Gate gioca un ruolo fondamentale nell’immersività dell’esperienza. Akihabara, cuore pulsante della cultura otaku e tecnologica giapponese, non è solo uno sfondo, ma cuore pulsante della narrazione. Ogni cartolina e immagine della città è disegnata con una grande cura dei dettagli, dai negozi di elettronica alle strade affollate di appassionati di cultura pop. Tutt’oggi ad Akihabara si possono trovare schiere di fan che si fotografano nei luoghi diventati famosi grazie alla serie. È un fenomeno reso popolare anche in occidente da opere come Your Name.

Gli sfondi dettagliati e l’arte unica conferiscono al gioco una forte identità visiva. Questo senso del luogo non è solo un contesto narrativo. È parte integrante della storia, richiamando costantemente temi di innovazione e tradizione. Gli appassionati di cultura otaku troveranno numerosi riferimenti e omaggi che rendono Steins;Gate ancora più coinvolgente.

La colonna sonora: la semplicità delle emozioni

La colonna sonora di Steins;Gate, curata da Takeshi Abo, si distingue per la sua semplicità e la sua capacità di evocare emozioni profonde. Non sovrasta mai la narrazione, ma si inserisce delicatamente nei momenti cruciali, aggiungendo un ulteriore strato di intensità. Pur essendo sobrie, le melodie riescono a trasmettere la tensione, la nostalgia e la speranza che permeano la storia. Contribuiscono a rendere memorabile ogni scena.

Brani come Gate of Steiner e Hacking to the Gate ne sono diventati simbolo, anche grazie alla serie animata adattata dalla visual novel. La colonna sonora è una voce narrativa che definisce l’atmosfera e la profondità del gioco.

Un’opera “senza tempo” che sta per tornare

In definitiva, Steins;Gate è come un’opera che va oltre i confini del medium videoludico, offrendo un’esperienza narrativa coinvolgente e profonda. Tra la complessità delle sue linee temporali, l’intimità dei suoi personaggi e la profondità dei temi trattati, il gioco ci invita a esplorare le conseguenze delle nostre azioni e il peso delle scelte. Ricorda quanto ogni decisione possa influenzare il nostro destino.

Il destino di Steins;Gate è invece stato riscritto grazie al recente annuncio di un reboot del videogioco del 2009, notizia data durante i festeggiamenti per il suo quindicesimo anniversario. Una nuova opportunità per immergersi in una storia unica e scoprire cosa significa avere il potere di cambiare il mondo – una scelta alla volta.

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