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Dopo anni di attesa e anticipazioni, la nuova edizione del celebre Manuale del Giocatore di Dungeons & Dragons (D&D) è finalmente arrivata anche in italiano, portando con sé un’onda di entusiasmo, curiosità e aspettative tra i fan, i giocatori e i content creator del mondo TTRPG. Le speranze di Wizard of The Coast – casa editrice di D&D – sono quelle di replicare l’enorme successo dell’ultima edizione del Player’s Handbook, uscita nel 2014. L’impatto di quest’ultimo è stato così grande che possiamo definirlo il manuale più famoso ed influente della storia dei TTRPG.
Questo manuale – rinominato dai giocatori edizione 5.5 – si propone come un rinnovamento che mira a rendere l’esperienza di gioco più accessibile, dinamica e coinvolgente, senza però tradire le radici profonde che hanno alimentato il successo di D&D nel corso di oltre quarant’anni.
MdG 2024, nuova edizione o piccolo remake?
Visto proprio il grande successo del suo predecessore, la prima cosa di questo nuovo Manuale del Giocatore su cui porre l’attenzione è la sua retrocompatibilità. Come Wizard of the Coast stessa ha tenuto a specificare, questa non è una vera e propria riedizione di D&D, ma una sorta di aggiornamento della precedente – la 5E – e per questo può essere utilizzata in compatibilità con i manuali già usciti.
Chi si aspettava dunque un nuovo sistema di regole da imparare da zero resterà deluso: il Manuale del Giocatore 2024 si appoggia sulle basi già solide della quinta edizione, riorganizzandole, raffinandole e rendendole più accessibili a un’ondata di nuovi giocatori meno esperti.
Un Manuale del Giocatore più bello e più funzionale
Dal punto di vista estetico, il Manuale del Giocatore 2024 di D&D si presenta con una veste grafica più moderna e curata e illustrazioni aggiornate. Le nuove illustrazioni introducono un livello di colore e immaginario visivo mai visto prima in un manuale di D&D, e delle 70 pagine in più rispetto alla scorsa edizione molte di queste sono sicuramente state aggiunte per dare spazio a queste coloratissime e fantasiose immagini.
La nuova grafica punta a rendere più facile consultare le regole e a migliorare l’esperienza di lettura. Design più curato, layout più spazioso e font più grande hanno reso il manuale una lettura più scorrevole per i nuovi giocatori e una bibbia più ordinata per i veterani.
D’altro canto, l’aggiunta della sezione Glossario delle Regole e un miglioramento generale all’indice finale hanno reso la ricerca delle informazioni più veloce, soprattutto vista l’aggiunta di numerosi nuovi incantesimi ed oggetti all’interno della sezione a loro dedicata, che hanno contribuito ad allungare il manuale.

Un nuovo modo di iniziare: D&D mette il roleplay al centro
Uno dei cambiamenti che salta subito all’occhio rispetto all’edizione precedente è la prima sezione del manuale. Più di 20 pagine interamente dedicate a spiegare le meccaniche di base – le abilità, il funzionamento del combattimento, le prove di caratteristica etc. – prendono il posto delle tradizionali prime pagine dedicate a razze e classi. Il Manuale del Giocatore 2024 apre con un’intera sezione intitolata “Giocare a D&D“. È un cambio di rotta sottile, quasi impercettibile, ma che segna una svolta nel modo in cui il gioco si presenta a chi lo affronta per la prima volta.
Questa sezione introduttiva non è un semplice elenco di regole. È piuttosto un invito a entrare nell’esperienza del gioco di ruolo ponendo attenzione sulla sua componente principale: il roleplay. Si parla di narrazione condivisa, di decisioni morali e di interpretazione dei personaggi.
Per i giocatori esperti, questo passaggio iniziale potrà sembrare superfluo, qualcosa da scorrere rapidamente. Ma per chi si avvicina al gioco per la prima volta – o ci ritorna dopo una lunga pausa – rappresenta un’introduzione preziosa: accessibile, ispirante, capace di mettere subito a fuoco che giocare a D&D non significa solo tirare dadi, ma soprattutto costruire insieme un mondo immaginario, all’interno del quale non c’è vincitore o sconfitto.
There’s no winning and losing in D&D, at least not the way those terms are usually understood. Together you and friends create an exciting story of adventurers who confront perils. Sometimes an adventurer might come to a tragic end. Even so, the other adventurers can search for powerful magic to revive their fallen comrade, or the character’s player might create a new character to carry on. No matter what happens, if everyone has a good time and creates a memorable story, they all win.
Player’s Handbook 2024, pagina 4
Un cambiamento visto di buon occhio dalla community, utile sia a chi compra il manuale ed inizia a giocare da zero sia ai DM – Dungeon Master – che danno il benvenuto ad un nuovo giocatore all’interno del party.
Classi e specie nel Manuale 2024: cosa cambia e perché conta
Nel Manuale del Giocatore 2024, la progettazione dei personaggi subisce un’evoluzione evidente, a partire da due delle componenti più centrali dell’identità meccanica e narrativa: le classi e le specie. Entrambe sono state sottoposte a una revisione che punta a migliorare la fruibilità, la coerenza e la personalizzazione.
Ogni classe è stata riscritta in termini di chiarezza e struttura: il materiale è ora presentato per livelli, con tabelle di riferimento rapide e contenuti sintetici, evitando ridondanze e dispersioni, rendendo la fase di leveling più immediata e semplice.
Una novità significativa è l’inserimento sistematico di quattro sottoclassi per ogni classe base, per un totale di 48 opzioni, 15 delle quali del tutto inedite. Alcune sottoclassi fanno il loro debutto assoluto in un manuale ufficiale, ampliando la gamma di archetipi disponibili fin dalla creazione. L’intento sembra essere quello di incoraggiare la sperimentazione e l’esplorazione delle meccaniche senza dover ricorrere a supplementi esterni, che nell’edizione precedente erano spesso fondamentali.
Sul fronte delle specie, la scelta iniziale è stata razionalizzata attorno a dieci opzioni principali: aasimar, draconidi, nani, elfi, gnomi, goliath, halfling, umani, orchi e tiefling.
Le scelte in ambito razziale sono ora meno vincolanti sul piano meccanico e più orientate a supportare la costruzione di un’identità narrativa. Questo si riflette anche nella nomenclatura: in molte versioni localizzate, il termine razza viene gradualmente sostituito da specie, in linea con una più ampia riflessione sulla terminologia inclusiva nel gioco di ruolo contemporaneo.

Un passo avanti… ma non troppo
Alla luce di quanto visto, il Manuale del Giocatore 2024 rappresenta un aggiornamento solido e ben congegnato. Le migliorie estetiche, la riorganizzazione dei contenuti, l’enfasi sul roleplay e l’espansione delle opzioni di classe e specie sono tutte scelte mirate a rendere l’esperienza di gioco più fluida e accessibile, soprattutto per i nuovi arrivati. È evidente che Wizards of the Coast abbia ascoltato la community, cercando di limare le imperfezioni emerse nel decennio di vita della quinta edizione.
Tuttavia, proprio l’estrema prudenza con cui è stato affrontato questo rinnovamento lascia emergere un’impressione difficile da ignorare: quella di un’occasione parzialmente mancata. Dopo dieci anni di gioco, migliaia di tavoli, innumerevoli supplementi e una community sempre più articolata e matura, c’era chi si aspettava (e auspicava) una vera sesta edizione. Una svolta più netta, più coraggiosa, che rimettesse davvero in discussione alcuni fondamenti di design della 5E.
Invece, WotC ha preferito restare saldamente sul sentiero già battuto: nessuna rivoluzione sistemica, solo un’evoluzione rassicurante. Scelte come la piena retrocompatibilità, la conferma del core system e la distribuzione graduale dei contenuti nel corso dell’anno testimoniano un approccio conservativo. Un modo per non alienare i milioni di giocatori già affezionati, certo, ma che lascia anche un po’ di amaro in bocca a chi sperava in qualcosa di più audace.
In definitiva, il Manuale del Giocatore 2024 è un prodotto ben fatto, accessibile e raffinato, perfetto per chi si avvicina ora al gioco o per chi vuole aggiornare la propria esperienza senza ricominciare da zero. Ma per chi sognava una svolta radicale, un D&D davvero nuovo, il dado – almeno per ora – non ha osato.