Final Destination, riepilogo prima di Bloodlines | Non c'è scampo al disegno della morte

Postato il 18 Maggio, 2025

Il 15 maggio è uscito nelle sale italiane Final Destination Bloodlines, il nuovo capitolo della saga cinematografica di Final Destination. A distanza di 14 anni dall’ultimo capitolo, riparte la lotta per scampare alla morte. Final Destination nasce ispirandosi all’idea di una sceneggiatura di Jeffrey Reddick per la serie tv X-Files e da James Wong, co-sceneggiatore e co-regista con Glen Morgan. Negli anni, la serie ha riscosso grande successo tra i giovani fino a diventare un cult ed essere citata in innumerevoli altre opere, tra personaggi che prevedono il futuro o incidenti che sfidano la logica.

La cifra particolare di questo film è sempre stata la spettacolarità e l’assurdità della morte dei protagonisti – tutti giovani adulti – messe in scena ogni volta per sorprendere o soddisfare il pubblico.

Final Destination (2000)

Il capostipite della saga, uscito nel 2000, introduce il protagonista, Alex (Devon Sawa). È tormentato da visioni del futuro, ma non può controllarle. Presto si scopre il filo conduttore di tutti i capitoli del franchise: non si può sfuggire al disegno della morte.

In Final Destination un gruppo di amici, protagonisti del film, si lascia convincere da una visione di Alex a non partire per un viaggio programmato in aereo. La premonizione del protagonista si realizza quando l’aereo esplode senza di loro a bordo. Questo funge da evento scatenante per il quale tutte le persone che dovevano trovarsi sull’aereo iniziano a morire, una ad una, per opera di una forza inevitabile.

Final Destination 2 (2003)

Il secondo capitolo della saga vede il dono delle previsioni passare stavolta a Kimberly (A. J. Cook) che incontra uno dei sopravvissuti del primo film, in cerca d’aiuto. La morte rivela diverse novità in questo seguito, come il fatto di essere collegata alle azioni di Alex nel primo film. Si introduce anche la possibilità di sfuggire, almeno temporaneamente, al proprio fato simulando una morte apparente.

In Final Destination 2 i decessi iniziano a diventare più spettacolari, mantenendo però una certa credibilità. La sequenza in autostrada è una cold open iconica che ricalca l’esplosione dell’aereo nel primo Final Destination.

Final Destination 3 (2006)

Il terzo capitolo del franchise è uno degli unici due film della saga a non essere collegato ai personaggi o gli eventi del primo Final Destination. La protagonista Wendy (Mary Elizabeth Winstead) si rende conto di poter prevedere la morte delle persone mentre si trova sulle montagne russe – un’altra scena iconica. Da qui in poi, la protagonista ed i suoi amici faranno di tutto per tentare di scampare al loro destino.

Il film non introduce novità sostanziali, ma raffina la formula collaudata nei primi due Final Destination, con una migliore qualità degli effetti speciali. Il ritorno del regista del primo capitolo, James Wong, porta morti più splatter, un’estetica più pop e un ritmo incalzante, aggiudicandosi un altro successo al box office.

Final Destination 3D (2009)

The Final Destination – anche ribattezzato Final Destination 3D – non è certo tra i capitoli più apprezzati della saga. Il film che non lascia molto se non un’altra sequenza di morti, qui meno credibili che mai. La scena iniziale all’autodromo è comunque rimasta impressa nella mente dei fan delle vicende di Nick (Bobby Campo) e i suoi amici.

Il disegno della morte in questa pellicola prende forma con il 3d, che, seppur avvincente, si rivela un espediente piuttosto mal riuscito nell’uscita in 2d. Il film, in ogni caso, si aggiudica uno degli incassi più alti della saga, discostandosi dal trend degli horror pieni di jumpscare.

Final Destination 5 (2011)

Il quinto film è tra i più apprezzati della saga. Si apre con una scena da film catastrofico: il crollo di un ponte sul quale troviamo il protagonista Sam (Nicholas D’agosto). Final Destination 5 si distingue dai capitoli precedenti per un tono più serioso e nuovi espedienti, come il poter guadagnare tempo sacrificando altre persone.

Il film, come Bloodlines, è ambientato prima degli eventi di Final Destination. Il twist finale si ricollega a esso, mostrando Sam e Molly (Emma Bell) salire su un aereo. Il volo è proprio quello a cui scampano Alex e i suoi amici nel capitolo originario. La stessa scena è la sorpresa che chiude, apparentemente, la saga.

Final Destination Bloodlines (2025)

L’ultimo capitolo di Final Destination segna il ritorno di un franchise che molti consideravano consegnato alla storia. Ma il suo successo, nonostante l’accoglienza tiepida della critica, ha già ispirato esperienze a tema. Bloodlines è un prequel, ambientato ancora prima degli eventi del quinto capitolo. Il tono è ben meno serioso e il film zeppo di morti surreali ed esagerate – come da tradizione – senza espedienti o grandi pretese.

Il film segue Stefanie (Kaitlyn Santa Juana) e la sua famiglia che, nata a causa dell’inganno della morte da parte della nonna, non sarebbe dovuta esistere. In Bloodlines c’è anche l’ultima apparizione di Tony Todd (Star Trek), attore scomparso l’anno scorso e personaggio ricorrente in diversi capitoli della saga.

Final Destination Bloodlines si inserisce appieno in un periodo di revival, reebot e remake, dai videogiochi ai film, e riporta sul grande schermo il disegno della morte strizzando l’occhio ad appassionati dell’horror un po’ trash e nostalgici dei primi anni Duemila.

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