
Il quinto episodio di The Last of Us imprime un cambio di traiettoria alla seconda stagione. Feel her love mette in scena una Ellie (Bella Ramsey) per alcuni aspetti più vicina a quella del videogioco, senza rinunciare ad alcune novità.
L’arco dei protagonisti nella stagione 2, che in parte si discosta dal videogioco, era destinato prima o poi a scontrarsi con l’opinione degli spettatori. Il personaggio di Ellie, il suo rapporto con Dina (Isabela Merced) e il percorso di Tommy (Gabriel Luna) sono tutti elementi che, negli ultimi episodi, hanno scontentato i fan dell’opera originaria. All’origine del review bombing non sono solo le critiche – già sentite – al casting o al modo in cui vengono trattate tematiche lgbtq+.
L’altra Ellie
Con la stagione 2, la scrittura del personaggio di Ellie prende una strada diversa dal videogioco. Se già nei primi episodi il suo comportamento è molto più ribelle e infantile, dopo la morte di Joel (Pedro Pascal) diventa totalmente irriconoscibile rispetto alla versione videoludica. Questo ha destato perplessità tra gli affezionati dell’opera originale e ha reso difficile empatizzare con la protagonista anche per chi ha scoperto Tlou solo con la serie Hbo.
Il personaggio di Bella Ramsey, appare meno complesso e approfondito, così come Dina è più spalla e meno centrale. Anche il diverso ordine degli eventi e i dialoghi semplificati rendono la crescita di Ellie meno convincente.
Sia il breve soggiorno al Seven Eleven con Jesse (Young Mazino) sia la scena a teatro in Day One mostrano una Ellie più solare e spensierata. Questa traiettoria – salvo sporadici momenti – continua dopo la morte traumatica di Joel. I punti più criticati dagli spettatori della serie sono stati l’annuncio della gravidanza di Dina e la reazione entusiasta di Ellie. Nel videogioco prevalevano la rabbia e lo sconcerto; la serie lascia spazio a battute dal’effetto comico in una sequenza che di per sé sarebbe drammatica.
Nel quinto episodio, però, la protagonista mostra registri differenti: dallo sconcerto e paura per le azioni delle Iene passa alla brutalità ed efferatezza con cui cerca di ottenere informazioni da Nora (Tati Gabrielle). Ma è proprio il contrasto fra i due episodi a inficiare la performance dell’attrice e il coinvolgimento nella storia.

Un viaggio troppo intimo
Quella che nel videogioco è una prospettiva molto matura sulla vendetta, nella trasposizione di Hbo diventa (anche) una storia adolescenziale fra due ragazze innamorate. Nel mondo di The Last of Us si cresce in fretta, la sopravvivenza non è scontata e la violenza è costante. Ma poco dopo la partenza, la rabbia e l’odio di Ellie per Abby (Kaitlyn Dever) sembrano diventare secondarie rispetto alla relazione con Dina.
Il viaggio delle due in The Last of Us stagione 2 diventa più simile a un road movie romantico che a una spedizione punitiva. Il ritmo dell’avventura è altalenante e viene interrotto dalle digressioni per introdurre le fazioni del mondo di Tlou.

Se nel gioco Ellie è spinta dall’odio, qui non si avverte quasi il peso di ogni uccisione, che sembra quasi casuale. Ben diverso anche il tema della sessualità, che nella storia originaria si scopre gradualmente e aggiunge qualche dettaglio in più al personaggio di Dina.
Una nuova storia per Tommy
Un’ altra variazione significativa nella seconda stagione è la linea narrativa di Tommy, a cui viene data più importanza rispetto alla controparte videoludica. Se da una parte si apprezza la novità e la messa in scena, diventa più difficile aspettarsi cosa accadrà al personaggio.
Ciò che gli affezionati non digeriscono dell’adattamento televisivo è la reticenza di Tommy al voler vendicare Joel. Uno dei fattori che però giustifica questo cambiamento, a livello di scrittura, è l’assenza di Tommy alla morte nel fratello.

Nel videogioco è proprio lui a rivelare l’identità di Joel al gruppo di Abby, condannandolo a morte. Ma questo snodo così cruciale è stato discusso dall’attore con i produttori. Luna ha infatti fatto notare come “Un errore del genere non sarebbe molto realistico da parte di un soldato veterano e capo di una comunità”. Così, anche la sua comparsa improvvisa in Feel her love, sulle tracce di Dina e Ellie, sembra difficile da capire.

Un’apocalisse da dimenticare
Come in molte narrazioni post-apocalittiche, sullo sfondo di una catastrofe sono le relazioni umane a prendersi la scena. In The Last of Us, l’assedio a Jackson e la fuga di Ellie e Dina dagli infetti nei tunnel della metropolitana hanno riportato in primo piano la minaccia del Cordyceps, con effetti spettacolari. Ma al di là di questo, il fungo e il suo impatto devastante rimangono sullo sfondo.
In Feel her love si assiste a un ritorno di questo pericolo, scoprendo l’effetto delle spore dopo un climax costruito abilmente. E gli ambienti conquistati dal Cordyceps offrono nuovi possibili scenari da poter sfruttare in futuro.
A differenza di Day one, Feel her love mostra come la fedeltà a The Last of Us Parte 2 sia la scelta migliore. Questo quinto episodio si lascia alle spalle il review bombing e propone qualcosa che si avvicina alla vera natura del secondo videogioco.