
“Il Manchester United è stata una parte così importante della mia vita. Ho così tanti ricordi meravigliosi di questo Teatro dei sogni”. Quando Sir Bobby Charlton pronunciò queste parole la leggenda di Old Trafford, lo stadio dei Red Devils, non è stata più la stessa. In Inghilterra e nel mondo l’opera progettata dall’architetto britannico Archibald Leitch è conosciuta come The Theatre of Dreams. Il soprannome dunque si deve al leggendario ex giocatore e dirigente dello United, portavoce del mito Old Trafford nell’universo calcio.
Bobby Charlton ed i Busby Babes
Charlton è senza dubbio la stella più grande del firmamento Red Devils. Calciatore totale e fedele per oltre vent’anni, dalle giovanili fino ai successi in prima squadra. E’ soprattutto uno dei Busby Babes, attaccante di quella formazione leggendaria, tra le più vincenti di sempre del calcio inglese, coinvolta nel disastro aereo del 1958 a Monaco di Baviera.
Il volo con la squadra di ritorno da una trasferta a Belgrado si schiantò contro un edificio durante la fase di decollo dall’aeroporto Monaco-Riem, c’era maltempo: neve e vento forte, il ghiaccio sulla pista, poi la tragedia. 23 morti, tra questi otto giocatori, tre uomini dello staff tecnico, otto giornalisti e quattro membri dell’equipaggio. Bobby Charlton fu uno dei superstiti: da lui il Manchester United era ripartito per rifondare una nuova generazione di calciatori e squadra. In quel dream team c’era anche un giovane George Best, diventerà un idolo indiscusso. Ogni anno a Old Trafford la commemorazione di quel maledetto 6 febbraio è un colpo al cuore.
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Old Trafford 115 anni di storia: il progetto del nuovo stadio
A Trafford, nel piccolo borgo metropolitano di Manchester il nastro inaugurale del Teatro dei Sogni è stato tagliato il 19 febbraio 1910. Il primo match Manchester United-Liverpool non andò benissimo. Vinsero i Reds imponendosi 4-3 in trasferta. Da allora tra la Stretford End e sugli altri spalti di Old Trafford il popolo del Man United ha avuto la possibilità di vedere sfide epiche, gioire e abbracciarsi per i grandi risultati raggiunti dai Red Devils. Applaudire giocatori meravigliosi che nel tempo hanno vestito la maglia dei Diavoli rossi, sostenere grandissimi manager come i due Sir: Matt Busby e Alex Ferguson. Tra gli anni novanta e il duemila ci sono state due ristrutturazioni fondamentali che hanno cambiato il volto dello stadio. All’esterno mantenute le opere simbolo della storia. Come la statua dei tre idoli: Best, Law e Charlton: gli intoccabili.
Per Old Trafford adesso è arrivato l’anno zero. Il club ha annunciato che il Teatro dei Sogni deve essere abbattuto per costruire un nuovo impianto da circa 100mila posti. Un colpo al cuore per gli appassionati di calcio inglese. Dopo aver digerito il rifacimento di Wembley andrà bene anche in questo caso. Il board dei Red Devils ha spiegato che i lavori saranno completati nei prossimi 5 anni. Costerà almeno 2 miliardi di sterline. Avrà la forma di un ombrello, sostengono gli architetti Foster and Partners che hanno già fornito un rendering di come sarà il nuovo Theatre of Dreams.
Quando Old Trafford bombardato
C’è uno squarcio doloroso nella storia di Old Trafford. Era l’11 marzo del 1941, ai tempi della seconda Guerra Mondiale, gli aerei dell’aviazione militare tedesca bombardarono la Gran Bretagna. Tra le città devastate anche Manchester. Colpito soprattutto Trafford Park: al tempo importante polo industriale interno, si producevano armamenti. Un bombardiere prese di mira il Teatro dei Sogni sventrandolo. I danni furono gravi: abbattuta quasi del tutto la tribuna centrale e anche la parte delle terrazze.
Si era salvato il famoso tunnel dove entrano i giocatori perché sorretto da muri lunghi. E’ da sempre un luogo sacro dell’impianto, per la tifoseria e motivo di orgoglio per la società. Solo dopo otto lunghi anni il Manchester è potuto tornare nella sua casa, il 24 agosto del 1949. Diavoli rossi costretti a chiedere ospitalità ai cugini del City che giocavano al vecchio Main Road.
@samisylva5 🏟️ 📅 On this day, in 1941, the Germans bombed Old Trafford which prevented Manchester United from playing a league home game for 8 years. Manchester City allowed United to share their stadium, Maine Road. 👏 #manchesterderby #mancity #premierleague #manchesterunited #manutd #ggmu #manchestercity #mufc #derby #manchester #football #championsleague #liverpool #rashford #oldtrafford #manchestercityfc #mufcfans #manutdfans #martial #olegunnarsolskjaer #mu #degea #siralexferguson #harrymaguire #greenwood #mufcfanpics #vandebeek #wanbisaka #mulive #degeasaves ♬ original sound – @samirsylva5
Nel 2022 la prima ipotesi abbattimento
Nel 2022 la proprietà americana dello United con Malcom Glazer in testa, aveva già sondato alcuni studi sull’eventuale rinnovamento dello stadio. Gli architetti interpellati erano concordi sul fatto che bisognava abbattere Old Trafford. All’ipotesi della demolizione si era opposta gran parte della tifoseria. Non volevano ripetere i precedenti del passato di traslocare per i match casalinghi altrove.
Il tema resta caldo ancora adesso. La differenza con il recente passato è che da ieri esiste un master planner. Nel 2019 investiti circa 20 milioni di sterline per migliorare strutture: sicurezza e settore ospitalità. A maggio 2024 l’episodio che ha fatto storcere il naso alla proprietà e anche alla tifoseria. Durante un violento temporale si era aperta una crepa sul tetto dello stadio.
Scendeva una cascata di acqua. Il video venne ripreso da decine di tifosi e condiviso sui social. Fece il giro del mondo e non fu una figura degna di tanto mito e del Man United. E poi c’è da preservare il museo: restaurato nel 1998 e battezzato dal grande Pelé.
Old Trafford: concerti, Rugby e finale Champions League
Tre match del Campionato Mondiale di Calcio del 1966. Neanche a metterlo in dubbio: vinse l’Inghilterra di Hurst che dominò la finale contro la Germania. Molo più di una semplice partita di calcio. Successivamente cinque match dell’Europeo del 1996 tra questi un quarto di finale e la semifinale del torneo. Ma soprattutto al finale Champions League tutta italiana tra Juventus e Milan del 28 maggio 2003 vinta ai rigori dai rossoneri di Shevchenko e Kakà. E anche la finale di Supercoppa UEFA del 1991 giocata a Old Trafford e vinta proprio dai padroni di casa contro al Stella Rossa di Belgrado.
Non solo calcio. La musica: a Old Trafford negli anni si sono esibiti in concerto Bruce Springsteen, Rod Stewart, Bon Jovi e Genesis solo per citarne alcuni. Prestato agli americani per il baseball, ai britannici per il cricket. Alla Nazionale Inglese di Rugby a 15 per due match contro gli All Blacks neozelandesi e i Pumas argentini. Quel che è certo: che comunque vada il mito del ‘Teatro dei sogni’ riecheggerà per l’eternità.