
L’attesa è finita: dopo una gestazione durata tre anni, ritardata dagli scioperi degli sceneggiatori di Hollywood, Scissione 2 (Severance) è pronta a tornare sugli schermi. La serie di Apple TV+, oggetto di culto per gli appassionati di fantascienza, uscirà il 17 gennaio 2025. Quasi tre anni dopo il debutto della prima stagione, iniziata il 18 febbraio 2022. Le prime impressioni sono ancor più positive della prima stagione. E per chi non si è ancora avventurato nel mondo di Scissione, ci sono almeno sette buoni motivi (senza spoiler!) per scoprire la serie di Dan Erikson, diretta da Ben Stiller.
- Un geniale mix di generi
- Colpi di scena e misteri
- Ambientazioni inquietanti
- Un cast che gioca sulle sfumature
- Una sceneggiatura perfetta
- Una fotografia attenta a ogni dettaglio
- Un finale imprevedibile
Un geniale mix di generi
Una serie di fantascienza che sembra ambientata nel mondo reale, se non fosse per aluni particolari inquietanti. Scissione 2 incrocia la fantascienza con il dramma, la satira con il thriller. La storia cattura lo spettatore fin dalle sue premesse: in un presente o futuro non meglio precisato, il colosso farmaceutico Lumon Industries sperimenta sui dipendenti la Scissione.
Attraverso un impianto cerebrale, la mente viene separata in due parti, che vivono un’esistenza autonoma. Da un lato gli “interni”, che esauriscono la loro esistenza fra le pareti di Lumon, senza memoria di ciò che accade fuori. Dall’altra gli “esterni”, che non hanno percezione della vita lavorativa. Gli individui conducono due esistenze in parallelo, l’una all’insaputa dell’altra. Gli obiettivi dell’esperimento? Sono sconosciuti. Ma si sa che per un motivo o per l’altro i dipendenti di Lumon decidono di sottoporsi volontariamente alla procedura di Scissione.
Colpi di scena e misteri
Intorno a Scissione 2 è fiorita una serie di teorie, retropensieri, ipotesi. Un fenomeno alimentato dalle uscite settimanali della prima stagione, che hanno lasciato spazio ad anticipazioni e analisi della fanbase.
Un esempio? I video-saggi del canale Youtube Nautilus Files, che hanno sviscerato gli aspetti più intriganti della serie: dalla vera identità di Helly R. (Britt Lower) alla stanza della Lumon dove si allevano gli agnelli, dalla dinastia degli Eagan, i proprietari dell’azienda, alle stranezze del cibo e degli alimenti. Molti aspetti della serie restano avvolti nel mistero. Ma la costruzione attenta e precisa della sceneggiatura alterna in modo impeccabile i segreti con le rivelazioni, senza mai generare frustrazione ma spingendo a cliccare settimana dopo settimana il tasto “play”.
Ambientazioni inquietanti
Un’imprecisata località dalle atmosfere misteriose, ovattate per la neve, quasi disabitata se non fosse per i dipendenti della Lumon, superpotenza farmaceutica dalle attività piuttosto dubbie. Kier, lo scenario in cui si svolge Scissione 2 è irresistibile.
In più, gli ideatori della serie sono riusciti nell’impresa quasi impossibile di ambientare un thriller fantascientifico fra le quattro mura asettiche di un ufficio. Scendendo nel piano scisso dell’azienda, i dipendenti finiscono in un ambiente sotterraneo, pieno di luce, enorme e labirintico anche se ospita una manciata di impiegati. Qualcosa che fa presagire un progetto inquietante.
Un cast che gioca sulle sfumature
Scissione 2 ha un cast di grande livello. Nella prima stagione si sono rivisti John Turturro e Christopher Walken. Lo stesso Adam Scott, protagonista nel ruolo dell’impiegato di medio livello Mark Scout, finora si era visto in ruoli perlopiù comici ma qui offre un catalogo di sfumature infinito. In più, gli attori principali si devono scontrare con una difficoltà ulteriore: ognuno di loro deve interpretare il suo personaggio in due versioni alternative, “interna” e “esterna”.
L’ambiguità è una costante di quasi tutti i personaggi, tanto da chiedersi quali siano quelli “scissi”. Lo è anche Harmony Cobel (Patricia Arquette) capo del team di Mark, che sembra sapere molto più di quanto lasci intendere? O Seth Milchick (Tramell Tillman), sibillino supervisore dell’azienda sempre pronto a mantenere il controllo sui dipendenti?
Una sceneggiatura perfetta
Otto puntate tiratissime, con un ritmo incalzante e senza una caduta. La serie di Dan Erikson è un piccolo miracolo narrativo. Lo è ancor di più se si considera che Erikson non era un nome noto nel mondo dell’intrattenimento. Ha maturato l’idea di Severance dalla sua esperienza personale. Osservando il mondo lavorativo, ha creato una sceneggiatura che esplora la tensione tra la vita professionale e quella privata. E la sua visione unica ha attirato l’attenzione di Ben Stiller e altri produttori.
Il valore di Severance è concentrato anche nell’arco narrativo e nell’evoluzione dei personaggi. Come Irving Bailiff (John Turturro), impiegato all’apparenza devoto alla storia e alle regole dell’azienda. O Dylan George (Zach Cherry), che colleziona spasmodicamente i piccoli premi di produzione. La loro trasformazione nello spazio della prima stagione è fenomenale, ma perfettamente plausibile.
Una fotografia attenta a ogni dettaglio
La giovane direttrice della fotografia di Scissione, Jessica Lee Gagné, è riuscita a trasmettere in modo convincente la tensione narrativa della serie. Senso di alienazione, claustrofobia, oppressione e controllo sono solo alcune delle sensazioni trasmesse attraverso un’atmosfera retrò-vintage futuristica, prospettive distorte e spazi vuoti.
La cura di ogni inquadratura, attraverso giochi di simmetria e cornici, riflette il senso d’isolamento vissuto dai personaggi e la dicotomia interno VS esterno. Lo stesso fanno i colori: freddi e asettici dentro la Lumon; caldi e accoglienti fuori. Il ricorso a piani sequenza e grandangolo si alterna con primi piani nei momenti di crisi, per cogliere le emozioni dei personaggi.
Un finale imprevedibile
Tutti questi elementi contribuiscono a creare una prima stagione perfetta, che termina nel momento culminante, senza mai frustrare chi guarda. Davvero ogni sviluppo è possibile in Scissione 2 e anche se le teorie sul proseguimento sono tante, tutte sono plausibili. L’imprevedibilità è un punto di forza della serie. Come lo è anche la lettura a più livelli. Scissione è una serie perfetta per chi cerca un thriller psicologico raffinato, una storia ricca di imprevisti e colpi di scena.
Ma è anche una feroce satira che prende di mira le assurdità del mondo del lavoro. Quando pensate che il vostro lavoro sia ripetitivo o assurdo, riflettete per un momento sul reparto di Mike Scout, il Macrodata Refining. Del resto, chi di noi non ha mai voluto rimuovere dalla memoria una giornata di lavoro? O dimenticare un problema personale una volta varcata la soglia dell’ufficio?
Severance 2 esplora tutto questo, in un’atmosfera fantascientifica carica d’ambiguità e di riferimenti simbolici al capitalismo e alle sue distorsioni. Buona visione!