
Sono cresciuto in una piccola città del Canada e disegnavo continuamente. Ero ispirato dai fumetti, dai libri di fantascienza e dai film che divoravo avidamente. Più illustratore nel cuore che artista, usavo i miei disegni e dipinti per raccontare storie. Questa è stata una preparazione perfetta per passare all’arte del cinema quando avevo vent’anni.
James Cameron
Torino si conferma sempre più capitale del cinema italiano. Dopo aver ospitato la mostra dedicata a Tim Burton lo scorso anno, il Museo Nazionale del Cinema all’interno della Mole Antonelliana accoglie oggi l’opera omnia di uno dei registi più visionari di Hollywood, nonché campione indiscusso del box office: James Cameron.
Premio Oscar, creatore della saga epica Avatar e mente dietro capolavori come Titanic, Alien e Terminator, Cameron è protagonista della mostra The Art of James Cameron, un viaggio immersivo nell’immaginario di un autore che ha ridefinito il rapporto tra cinema e tecnologia.
Lui stesso visiterà l’esposizione a Torino, dove riceverà la prestigiosa Stella della Mole il 9 giugno. Il giorno successivo terrà una masterclass esclusiva: un’occasione irripetibile per tutti gli appassionati.
- Un archivio di sogni e invenzioni
- Dentro “The Art of James Cameron”
- Sulla rampa elicoidale: Xenogenesis e Terminator
- Avatar: la biologia dell’immaginazione
- Un sogno concreto
Un archivio di sogni e invenzioni
Inaugurata il 26 febbraio 2025, The Art of James Cameron ripercorre sei decenni di creatività attraverso disegni, dipinti e materiali inediti provenienti dall’archivio personale del regista. Dai primi schizzi realizzati tra i banchi di scuola – “Per me, la scuola era semplicemente avere sei-otto ore per esercitarmi nel disegno”, confessa Cameron – fino agli storyboard per il popolo dei Na’vi, l’esposizione offre un ritratto intimo e inedito dell’artista.

A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, una serie di percorsi interattivi e installazioni multimediali che immergono lo spettatore nel processo creativo del regista-scienziato per eccellenza, un innovatore instancabile capace di trasformare visioni in realtà.
La mostra – con oltre 300 oggetti originali – è stata ideata dalla Cinémathèque française di Parigi, in collaborazione con la Avatar Alliance Foundation, e curata da Kim Butts con la partecipazione di Matthieu Orléan.
Dentro “The Art of James Cameron”
L’ingresso alla mostra conduce il visitatore nell’Aula del Tempio, enormi immagini cameroniane vengono proiettate sul cono centrale della Mole. Il colpo d’occhio è immediato e totalizzante: tre grandi schermi avvolgono l’ascensore panoramico, animando i disegni del regista e trasportando lo spettatore in una vera immersione cinematografica.
Il percorso espositivo si articola in sei aree tematiche:
- Sognare ad occhi aperti: dalle fantasie giovanili ai fumetti autoprodotti, Cameron rielabora ispirazioni da Arthur C. Clarke (Le guide del tramonto), Marvel, Stanley Kubrick e il surrealismo. Un’esplosione di apocalissi, creature e mondi alternativi.
- La macchina umana indaga il rapporto tra uomo e tecnologia, nodo centrale nella poetica del regista.
- Esplorare l’ignoto celebra la passione di Cameron per le esplorazioni abissali e spaziali. Nel 2012 il regista progetta un sommergibile con cui esplora il punto più profondo della Fossa delle Marianne. Un’impresa straordinaria, emblematica della sua visione: immaginare significa anche realizzare.
- Titanic: viaggio nel tempo approfondisce la genesi del colossal romantico, con bozzetti originali, oggetti di scena e curiosità di produzione. A questo proposito, è Cameron stesso ad aver disegnato gli schizzi di Jack: essendo mancino, dovette ricalcare le sue opere a rovescio, filmando la mano mentre disegnava.
- Creature è una straordinaria raccolta di schizzi e modelli di esseri alieni. Ogni dettaglio biologico è pensato scientificamente. Creature che popolano i sogni – e gli incubi – di chi guarda.
- Mondi indomiti: dedicata all’universo di Avatar e alla creazione di Pandora: un ecosistema ipertecnologico ma armonico, simbolo di una possibile coesistenza tra umanità e natura.
Sulla rampa elicoidale: Xenogenesis e Terminator
Lungo la rampa elicoidale si ripercorrono gli esordi del regista. Trasferitosi in California, Cameron abbandona il college per mantenersi disegnando locandine per piccole case di produzione. Ogni manifesto pagava un mese di affitto e gli permetteva di dedicarsi a Xenogenesis, la sua prima epopea fantascientifica.

Il cortometraggio di Xenogenesis gli apre le porte della New World Pictures di Roger Corman. È qui che Cameron entra in contatto con il mondo degli effetti speciali, sviluppando modelli e miniature. Particolarmente affascinanti sono i primi bozzetti del cyborg di Terminator, realizzati con Stan Winston: il celebre endoscheletro, la testa e il braccio di Arnold Schwarzenegger per la scena dell’autochirurgia, e gli storyboard in Prismacolor su carta nera delle battaglie di Kyle Reese.

Avatar: la biologia dell’immaginazione
Per Avatar, Cameron si pone un obiettivo ambizioso: creare un mondo vivo, coerente, rigoglioso, in cui ogni dettaglio – flora, fauna, cultura – sia interconnesso. Nella foresta pluviale di Pandora, tutto brilla, a simboleggiare la connessione con la vita. La sezione Mondi Indomiti raccoglie anni di tentativi visivi per rendere credibile e affascinante l’universo di Avatar, fin dalle prime bozze precedenti al film.
Ma è Creature la sezione forse più toccante. Fin da ragazzo, Cameron disegna esseri provenienti da altri mondi: ogni alieno, ogni mostro, segue una logica anatomica. Il punto di partenza? La scienza.

Un esempio emblematico è il popolo dei Na’vi. Cameron sperimenta per primo il volto di Neytiri attraverso bozzetti multipli: “Labbra morbide e sensuali, un naso largo e felino, occhi enormi con iridi dorate come quelle di un gatto”, scrive il regista. La sfida era creare una figura aliena, ma capace di suscitare empatia umana. Il risultato, come sappiamo, ha conquistato il pubblico.
Un sogno concreto
Se desiderate immergervi nello straordinario immaginario onirico di James Cameron, la Mole Antonelliana vi aspetta fino al 31 agosto 2025. La mostra è aperta tutti i giorni (tranne il martedì) dalle 9 alle 20. I biglietti sono disponibili anche online sul sito del Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Uscirete abbagliati, ispirati e forse un po’ più fiduciosi nel potere dell’immaginazione. Perché Cameron non ci invita solo a sognare, ma a costruire il sogno. E chissà che un giorno, come su Pandora, non si possa vivere in armonia con la tecnologia e con la natura – in un mondo più umano, consapevole, possibile.