Spider-Man Noir | Un supereroe socialista ai tempi della Grande Depressione
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Spider-Man Noir mostra cosa sarebbe accaduto se Peter Parker, il famoso Spider-Man, fosse vissuto negli anni ’30. La particolarità di Spider-Man Noir è l’attenzione alla politica. Nonostante le sfumature spesso presenti all’interno dei fumetti Marvel, Spider-Man Noir guarda direttamente alle dinamiche sociali e alle carenze dello Stato nei confronti dei cittadini. Temi che, negli anni ’30 come oggi, sono sempre di attualità, soprattutto nel contesto americano.
Spider-Man Noir fa parte della serie Marvel Noir. Pubblicato tra il 2009 e il 2010 dalla Marvel Comics, coinvolge molti supereroi noti al grande pubblico, come ad esempio Iron Man, Wolverine o Daredevil.
Il mondo degli oppressi
Peter Parker è un ragazzo che assiste alla crisi sociale di New York dei primi anni ’30. Lavora per The Daily Bugle come assistente del giornalista e fotografo Ben Urich. Grazie a lui scopre chi è il vero padrone della città: Norman Osborn. È un uomo di potere che tiene in mano ogni personalità influente e Peter vuole incastrarlo. Non solo per un senso di giustizia, ma perché Peter crede che sia il responsabile dell’omicidio di suo zio Ben.
Oltre a Peter, ci sono altri personaggi del mondo dei fumetti di Spider-Man. Osborn alias il Goblin, che qui detiene il potere politico della città come boss mafioso, e i suoi scagnozzi. Questi ultimi sono rappresentati come veri e propri mostri, ex fenomi da baraccone trattati come emarginati. Come ha dimostrato David Lynch nel suo The Elephant Man di David Lynch, anche gli emarginati segnati da un aspetto diverso hanno una loro dignità e vanno trattati in modo umano. Quando ciò non accade, però, gli oppressi possono trasformarsi in soggetti pericolosi, come nel caso degli antagonisti di Spider-Man Noir, che finiscono per trattare gli altri come sono sempre stati trattati loro stessi.
La società, quindi, è ancora una volta una delle cause della decadenza morale dei suoi membri. Ad esempio, quando Urich cerca di far aprire gli occhi a Peter portandolo nello speakeasy della femme fatale Felicia Hardy, gli mostra la società com’è realmente. Un branco di corrotti che pensano solo ai propri interessi, a cominciare dalla polizia fino ad arrivare al sindaco. Un contesto di corruzione analogo a quello affrontato dall’Uomo Pipistrello in Batman: Anno uno.
La società durante la Grande Depressione
La storia è ambientata negli anni ’30 e si radica in questioni socio-politiche. Quindi, ovviamente, affronta i problemi della Grande Depressione. Non c’è lavoro, molte persone hanno perso la casa e si sentono abbandonate dallo Stato. May Parker, la zia di Peter, è un’attivista che cerca di aiutare i senzatetto e i disoccupati. Ma cerca anche di diffondere tra loro l’idea che la società non dovrebbe trascurare nessuno di loro: “Se coloro che detengono il potere non sono degli di fiducia, è dovere del popolo rimuoverli”.
Anche Spider-Man viene presentato in una veste più politicizzata. Questo Peter Parker non è spiritoso e ironico come la sua controparte originale. È pedante, impulsivo e spesso tende a lamentarsi. Tuttavia, come l’originale Spider-Man, Peter è un ragazzo che parte dal basso, senza manie di grandezza. In Spider-Man Noir diventa un uomo del popolo e un idealista che si rifa al socialismo.
Peter combatte direttamente contro la società e il governo, che non si fa scrupoli a comportarsi alla pari dei criminali. Forse Parker è troppo ancorato agli ideali e ha bisogno di smettere di pensare che alla violenza si possa rispondere solo con più violenza (non è il bravo ragazzo creato da Stan Lee e Steve Ditko). Dovrà allora trovare un compromesso, senza dimenticare chi è realmente.
Un noir ibrido
L’autore David Hine cerca di depistare il lettore presentando Ben Urich come protagonista, al posto di Peter Parker. Le pagine mostrano i suoi pensieri e il suo tormento, con una sfumatura ambigua su cosa sia meglio fare. Seguire gli ideali o venire a patti con cosa è la vita reale? Urich cede alla praticità (e la pagherà), mentre Peter non abbandona le sue convinzioni.
L’atmosfera è quindi tipicamente noir. Ma, andando avanti nella narrazione, Hine decide di affidarsi alla magia per trasformare Peter Parker in Spider-Man: in una sequenza in stile Indiana Jones, Peter entra in contatto con un antico ed esotico manufatto che trasmette il potere del Dio Ragno. Un espediente per sostituire il canonico ragno geneticamente modificato, ma che trasforma il genere in qualcosa di più ibrido. Si distacca dai fumetti originali e, tuttavia, non può essere qualificato come genere fantasy o supereroistico.
Le illustrazioni di Carmine di Giandomenico sono forse troppo nitide e pulite per trasmettere appieno l’atmosfera oscura del fumetto. Tuttavia, il modo in cui è stato trattato il design del personaggio è coerente con l’ambientazione, a partire dalla versione noir del costume di Spider-Man. Il cappotto di pelle, gli occhiali da aviatore, il revolver… Tutti elementi che delineano una persona differente dall’originale, ma senza perderne il concept classico. Ma probabilmente ha dato il meglio di sé nel disegnare gli antagonisti. Richiamano le versioni degli anni ’60, ma con una rivisatazione grottesca. Uno dei più riusciti è sicuramente l’Avvoltoio, che ricorda addirittura Nosferatu, in modo da rifarsi anche all’immaginario horror di quello stesso periodo.
Il successo
Anche se altri personaggi potrebbero sembrare più adatti per una versione noir, come Daredevil o Luke Cage, Spider-Man è il più amato, in questi panni, tra i lettori della collana. Ha fatto sì che venissero sviluppati anche diversi sequel. Più di altri, Spider-Man ha sempre avuto molte versioni differenti, come Spider-Man 2099 o Miles Morales. Una caratteristica si ritrova anche nel recente lungometraggio della Sony Spider-Man: Into the Spider-Verse, vincitore dell’Oscar e del Golden Globe come miglior film d’animazione nel 2019.
Il successo del film ha poi portato, nel 2020, alla stampa di ulteriori fumetti dedicati a Spider-Man Noir, scritti da Margaret Stohl e disegnati e colorati da Juan Ferreyra, in cui il personaggio, ormai adulto, è diventato un investigatore privato .
Il personaggio di Spider-Man Noir, nonostante i sequel e le altre storie in cui è protagonista, mantiene sempre le stesse caratteristiche con cui è nato. È ancora un ragazzo testardo che combatte contro i suoi nemici e contro la società, nella speranza di non lasciare più indietro le persone più sfortunate. Dopotutto, rimane comunque un supereroe socialista nato durante la Grande Depressione.
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