Welcome to the N.H.K. | Paranoia e Hikikomori
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Welcome to the NHK di Takimoto Tatsuhiko parla della vita soggiogata dalla paranoia di Satō Tatsuhiro e le sue difficoltà nella Tokyo dei primi anni 2000. Adattamento di un romanzo del 2001, il manga è illustrato da Oiwa Keji e pubblicato da Shounen Ace. I personaggi affrontano diversi problemi, dall’essere asociali al vivere in un isolamento quasi totale. Satō è un hikikomori, vive rinchiuso in piccolo appartamento e rifugge qualsiasi contatto con altre persone, ossessionato dalle sue paranoie. Il suo vicino, Yamazaki Kaoru, è un otaku. Convivendo con l’odio per sé stesso, cerca rifugio nei mondi immaginari di videogiochi e fumetti. Infine, Nakahara Misaki è una ragazza che cerca di aiutare Satō ad affrontare la vita. Tuttavia, mente costantemente e nasconde eventi nella sua vita che portano anche lei ad isolarsi dalle altre persone.
La fuga dal mondo esterno
Il problema degli hikikomori è molto sentito in Giappone, dove forti aspettative dalla società possono spingere le persone più fragili ad isolarsi o peggio. I personaggi di Welcome to the N.H.K. inventano sempre nuove scuse per non interfacciarsi col mondo esterno. Satō crea obiettivi irrealistici e inarrivabili e, non riuscendo a realizzarli, lo spingono sempre più nella spirale dell’odio verso sé stesso. In più, rafforza questo meccanismo con le donne. Cerca intimità ma allo stesso tempo è terrorizzato da essa. Anche quando sorgono le occasioni, Satō è incapace di creare un contatto e scappa. Ha paura di non essere abbastanza o anche semplicemente di essere felice. Yamazaki, d’altro canto, odia ed ama la sua situazione. Nella sua piccola stanza è il re, non ha bisogno di affrontare difficoltà o cambiare. È bloccato in un circolo vizioso, in cui prova ad uscire solo per ritornare nella sicurezza del suo nido. Inoltre, ricorre spesso alle droghe per fuggire dalla sua stessa mente.
La rappresentazione della paranoia in Welcome to the N.H.K.
Introdotto ad essa dall’amico Yamazaki, Satō diventa rapidamente ossessionato dalla cultura otaku, principalmente anime con ragazzine e videogiochi erotici. È la fuga perfetta dal mondo reale. Spende ore a giocare ai videogiochi ed è ossessionato da ragazze fragili e bisognose con le quali può sentirsi superiore. Per un breve momento prova anche a seguire delle ragazzine delle medie.
Questo mondo immaginario è rappresentato attraverso uno stile di disegno delicato, con luci calde e tratti rotondeggianti, simile ai tipici manga slice-of-life. Al contrario, durante gli attacchi di panico e depressione, vignette scure, linee spezzate e figure abbozzate sostituiscono lo stile precedente. Perciò, i lettori avvertono le paure ed insicurezze di Satō, riuscendo quasi a provare sulla loro pelle la paranoia di Welcome to the NHK attraverso questo slittamento visivo.
L’odio per se stessi nei media
Come in Parasite di Bong Joon-ho, Welcome to the N.H.K. esplora i reietti della società in un paese asiatico altamente sviluppato. Nel fumetto, inoltre, viene spesso menzionato e parodiato Neon Genesis Evangelion di Hideaki Anno, uno dei prodotti più famosi degli anni ’90. I protagonisti di entrambe le opere nipponiche affrontano l’odio verso se stessi e la paura della vita e hanno problemi a relazionare con le donne. In più, sono entrambi espressione del dolore dei rispettivi autori. In Welcome to the N.H.K. Takimoto unisce sequenze oniriche ed indotte dalla paranoia, trasformando le atmosfere tranquille in situazioni capaci di turbare il lettore. Affrontando così le debolezze dei personaggi, l’autore spinge i lettori a pensare alla loro posizione all’interno della società.
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