Spider-Man: La storia della mia vita | Una lettera d'amore per l'Uomo Ragno
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E se il tempo passasse normalmente, anche per i supereroi? Si evolvono, cambiano, addirittura risorgono, ma non invecchiano (quasi) mai. Batman vaga per le strade di Gotham City dal 1939, tecnicamente. E Spider-Man volteggia tra i grattacieli di New York ormai da quasi sessant’anni. Spider-Man: La storia della mia vita ribalta la situazione e esamina cosa accadrebbe se il tempo passasse anche per Peter Parker.
In questa miniserie scritta da Chip Zdarsky, disegnata da Mark Bagley – già ben noto agli amanti di Spider-Man, in particolare per la serie di Ultimate Spider-Man – e con i colori di Frank D’Armata, si assiste alla vita di Peter Parker da un punto di vista storico. Dagli anni ’60 al 2010, Spider-Man deve fare i conti con i suoi nemici ma anche con se stesso e con i problemi che l’invecchiamento porta con sé. Uno Spider-Man diverso dal solito, ma forse più vicino che mai ai suoi lettori.
L’inarrestabile corsa delle lancette dell’orologio
Spider-Man: La storia della mia vita mira a collocare il personaggio all’interno delle vere vicende storiche avvenute negli Stati Uniti. Ad esempio, Peter Parker si ritrova a riflettere sulla sua responsabilità nei confronti della Guerra del Vietnam. Dovrebbe arruolarsi? Dato che Spider-Man possiede poteri fuori dal comune, varrebbe la pena esporsi per aiutare i soldati: Iron-Man e Captain America, dopotutto, lo stanno già facendo.
Questo getta le basi per le tematiche che Peter Parker dovrà affrontare durante i decenni seguenti. Non sa se il suo compito è continuare a essere l’amichevole Spider-Man di quartiere o se impegnarsi in battaglie più grandi. La gente comune potrebbe sentirsi abbandonata, ma Peter non ha tutto il tempo per fare tutto ciò che vorrebbe. Peter affronta un viaggio di consapevolezza e speranza per rendere il mondo un posto migliore nonostante i limiti, età compresa. Inoltre, i pensieri del personaggio si fondono con la storia americana, come se realtà e finzione si intrecciassero, influenzandosi a vicenda – qualcosa di simile a La Saga di Paperon de’ Paperoni.
In tal modo, Zdarsky ripercorre la maggior parte delle serie principali che coinvolgono Spider-Man, come L’ultima caccia di Kraven, l’introduzione di Venom, la morte di Gwen Stacy, Civil War, la Saga dei Cloni. L’autore modifica leggermente questi eventi per renderli coerenti con la storia e assemblare il bagaglio di esperienze che Peter si porta sulle spalle. Dopotutto, Spider-Man è come il Batman di The Dark Knight Returns. Il tempo trascorso a essere eroi ha cambiato non solo il loro modo di agire, ma anche i loro valori.
Da un grande potere deriva grande… senso di colpa
In Spider-Man: La storia della mia vita il tempo è il cardine attorno al quale ruota l’intera trama. Man mano che Peter Parker invecchia e matura, le sue priorità cambiano. Se all’inizio Spider-Man è scanzonato e irriverente come sempre, con il passare degli anni diventa più serio, meno incline alle battute: la perdita delle persone care pesa come un macigno.
Spider-Man si ritrova a pensare al suo ruolo e a cosa ha dovuto sacrificare per essere Spider-Man. Da un grande potere derivano grandi responsabilità, vale a dire fare tutto il possibile per fare del bene. Peter ha la sensazione che, con poco tempo a disposizione e i propri limiti umani, il suo “tutto il possibile” non sia sufficiente. Ad un certo punto, è come se non gli piacesse più essere Spider-Man. Potrebbe anche smettere di essere un supereroe, allora. Ma è davvero la strada giusta?
Tutti sono indispensabili
Spider-Man: La storia della mia vita è una lettera d’amore al personaggio ma anche un inno alla speranza. Peter Parker, nonostante i suoi poteri, è un uomo come tutti gli altri, che si interroga sul suo posto nel mondo e se sia, dopo tutto, davvero così indispensabile.
Zdarsky ha ampliato questo concetto con un altro volume, la cui storia è parallela a Spider-Man: La storia della mia vita, ma che è incentrata, sul famoso giornalista J. Jonah Jameson.
Il problema con la miniserie era che non avevo lo spazio per raccontare correttamente la storia della vita di uno dei miei personaggi preferiti di tutti i tempi: J. Jonah Jameson!
Chip Zdarsky su Marvel.com
Jameson è ancora ossessionato da Spider-Man e continua a considerarlo la fonte di ogni male. Spider-Man: La storia della mia vita e quest’ultimo volume sono due storie accomunate dallo stesso filo tematico e che si completano a vicenda. Anche quello di Jameson è un viaggio di redenzione e consapevolezza, nel rendersi conto che Spider-Man è solo un uomo come lui e che anche lui può, nel suo piccolo, fare comunque la sua parte.
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