Alla scoperta delle gemme nascoste di Ferrara con Interno Verde

Postato il 10 Ottobre, 2022

Dietro muri e cancelli, un’esplosione di colori, odori e ricordi. Tradizione, storia e innovazione si incontrano all’interno dei cortili e dei giardini di Ferrara, aperti al pubblico per due giorni ogni anno. Interno Verde è un evento promosso dall’associazione ilturco che, a partire dal 2016, ha già attratto migliaia di visitatori. Non a caso, la città Estense è rinomata per le sue bellezze nascoste, gemme disseminate tra i suoi palazzi storici.

Nel 2022 Interno Verde ha avuto luogo nel fine settimana del 17-18 settembre. Durante questi due giorni, si potevano osservare persone in bicicletta o a piedi percorrere i ciottolati del centro storico o viali alberati con una mappa in mano e un distintivo braccialetto viola.

Ogni anno, con l’acquisto del biglietto, i partecipanti ottengono il braccialetto da mostrare per accedere ai giardini, una fondamentale mappa per non perdersi tra le vie della città e un piccolo libro (gratuito con la prenotazione online), una delle migliori trovate dell’evento. Si tratta di una guida ai giardini ma anche di un album di figurine dove si possono collezionare figurine uniche per ciascun giardino. Da adulti a bambini, questo espediente trasforma Interno Verde in una caccia al tesoro, il cui obiettivo finale è quello di completare l’album. Inoltre, grazie ad un QR code posto sulla mappa è possibile ascoltare l’audioguida dell’evento: una vera e propria esperienza a tutto tondo, immersi nel verde urbano.

The Interno Verde 2022 booklet, map, bracelet, and some stickers

Il Giardino dell’Amore

I giardini parte dell’edizione 2022 erano 52, e due giorni erano a mala pena sufficienti per ammirarli tutti. Per dare un assaggio di cosa ha animato la città nel weekend del 17-18 settembre, ecco alcune delle scoperte e degli incontri più interessanti.

Iniziando con Palazzo Schifanoia, giardino numero 41 nella guida, si tratta di uno dei palazzi più apprezzati della città. Grazie ai suoi affreschi, tra cui il Ciclio dei Mesi nel Salone dei Mesi, Palazzo Schifanoia è il luogo che attrae più visitatori subito dopo il Castello Estense, Tuttavia, non sono solo i suoi affreschi, le sculture o l’atmosfera rinascimentale a rendere il palazzo affascinante, ma anche il suo giardino, conosciuto come il Giardino dell’Amore. Sotto i suoi noccioli, storaci americani, la magnolia e un grande ciliegio, panchine e tavolini creano una sensazione di intimità. I visitatori possono sedersi ed ammirare i dintorni mentre bevono un tè, una cioccolata calda, o leggendo un libro. Non sorprende che questo giardino abbia ispirato scrittori: la guida di Interno Verde ricorda che l’autrice inglese Ali Smith si ispirò a questo luogo per scrivere L’Una e l’Altra, romanzo pubblicato nel 2014. Questo spazio è accessibile dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19.

A corner of the Garden of Love in Palazzo Schifanoia

Durante l’evento, Palazzo Schifanoia ha anche ospitato uno spettacolo di danza contemporanea “in movimento”. Gli spettatori hanno acquistato il biglietto separatamente ma pochi fortunati hanno avuto l’occasione di assistere a parte dello spettacolo nel Giardino dell’Amore. Coreografato da Gigi Cristoforetti e da Roberto Tedesco, lo spettacolo è stato prodotto dalla Fondazione Nazionale delle Danza / Aterballetto e consiste in un ciclo di performance che esplorano il significato di abitare e di relazionarsi con l’altro. Osservare i corpi di ballerini e ballerine muoversi nel giardino e tra le sale del palazzo ha contribuito ad animare l’evento.

Sulle tracce di Bassani

Giorgio Bassani, autore del classico moderno Il Giardino dei Finzi-Contini, è oggi uno dei cittadini più celebrati di Ferrara, dove visse dal 1916 al 1943. Tra i giardini di Interno Verde i riferimenti alla sua vita e ai suoi lavori sono numerosi. Anche se più giardini affermano di aver ispirato IL giardino, dove è ambientato il suo capolavoro, il mistero rimane irrisolto. Forse, era sua intenzione non svelarlo. E’ comunque possibile trovare, sparse per la città, tracce del suo passaggio e riferimenti al suo romanzo.

Ad esempio, Palazzo Scacerni, giardino numero 29. Inimmaginabile dalla strada, i suoi cancelli nascondono un cortile piccolo ma meraviglioso. Tra conigli, frassini, oleandri e rose, non è difficile immaginare come un tempo la vita intellettuale crescesse florida in questo spazio. Tra gli autori che vi sono passati, ospitati dalla famiglia Ravegnani, vi sono Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Luchino Visconti e Dino Buzzati. Anche Bassani scrisse e studiò qui dopo essere stato espulso dalla Biblioteca Ariostea a causa delle leggi razziali del 1938. Dentro al palazzo vi era infatti una biblioteca fornita e i meravigliosi affreschi sui soffitti sono ancora visibili dal giardino, quando le finestre sono aperte.

Oltre allo studio, Bassani era un amante del tennis, come Il Giardino dei Finzi-Contini ricorda ai suoi lettori. Il Tennis Club La Marfisa, giardino numero 31, è orgoglioso di annoverare lo scrittore tra i suoi ex-soci. Il colore rosso dei campi da tennis contrasta con il verde circostante; un portico, dove i giocatori possono riposare e ripararsi, completa la vista. Il nome del club rimanda al vicino palazzo Marfisa d’Este, il cui giardino è collegato ai campi da tennis. Qui un pozzo, un portico e una fontana con un putto si confondono con la vegetazione di alloro, magnolie e ginkgo. Marfisa d’Este è oggi parte dei musei civici di Ferrara e può essere visitato dal martedì alla domenica (9:30-13, 15-18). Tuttavia Bassani non potè godere di questi luoghi a lungo: come con la Biblioteca Ariostea, tutti i soci di origine ebraica dovettero abbandonare il club nel 1938. Durante la guerra, i campi si trasformarono in una base militare.

La storia di Bassani a Ferrara è una di gioie e tragici finali a causa delle sue origine ebraiche e della sua militanza antifascista. Nel 1943 fu imprigionato nella prigione cittadina in Via Piangipane 81. Qui, oggi, sorge il MEIS, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.

Anche il MEIS apre il suo cortile al pubblico durante Interno Verde. Denominato “Il giardino delle domande”, i suoi percorsi guidano i visitatori alla scoperta della cucina tradizionale ebraica: ci sono tre percorsi principali che spiegano come cucinare uova, carne e pesce, quali condimenti usare e quali ingredienti sono consentiti. I visitatori possono toccare e annusare un varietà di erbe e spezie che, posizionate all’interno di cassette in legno, creano una sorta di labirinto. Nonostante le sue tristi origini, il museo è riuscito a restituire armonia e vivacità al luogo. Può essere visitato dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18.

The Garden of Questions in the MEIS

… E molto altro

Ogni giardino e ogni cortile sono unici, con la loro storia e i loro aneddoti: da un cortile musicato, a un parco in cui è stata aperta un’associazione agricola, da un cortile su cui si affaccia un centro per la promozione della sostenibilità, ad un giardino privato in cui la giardiniera ama sperimentare con nuove specie. La diversità è grande, sia dentro che tra i giardini. La maggior parte appartengono a case private o a palazzi e non sono accessibili al di fuori dell’evento. Altri, invece, sono aperti tutto l’anno, come Palazzo Schifanoia, Palazzina Marfisa d’Este e il MEIS.

Interno Verde ha riscosso tanto successo negli anni passati che ilturco ha esteso l’iniziativa anche ad altre città: a Mantova dal 2019 e a Parma dal 2021. Così, le occasioni per immergersi nel verde urbano sono moltiplicate. Tutto ciò che occorre sono il braccialetto, la mappa, scarpe comode e tanta curiosità.

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