La Pop-Tart sapeva di libertà, ribellione e indipendenza.

Se si cercasse un sapore da attribuire a questa serie TV, allora potrebbe essere proprio questo. Una mamma per amica, intramontabile serie della WB che ha avuto un’impennata di popolarità durante la pandemia, viene trasmessa dal 2000 al 2007. È seguita da una miniserie Netflix nel 2016: Una mamma per amica-Di nuovo insieme.

La ricetta di Una mamma per amica

Lorelai (Lauren Graham) è un’esuberante trentenne che ha abbandonato il liceo e sogna di aprire una locanda. Ha una figlia, Rory (Alexis Bledel), quindicenne brillante e timida. Vivono a Stars Hollow, piccola cittadina del Connecticut, uno di quei luoghi dove tutti sanno tutto di tutti. È un villaggio che sembra uscito da Olive Kitteridge. Le due protagoniste passano le giornate bevendo litri di caffè da Luke, divorando hamburger e cibo cinese a casa.

Lorelai ha un rapporto difficile con i suoi genitori. Sono una classica coppia borgese americana: ricchi e ipercritici sulla vita della figlia. Lorelai aveva lasciato la casa di famiglia dopo essere rimasta incinta, per costruirsi una nuova vita. Ma quando la incontriamo, all’inizio della serie, è obbligata a tornare all’ovile tutti i venerdì. Deve rispettare una promessa che ha fatto ai nonni di Rory, che pagano la scuola privata alla ragazza. La trama segue le vicende delle due giovani donne che cercano di crescere insieme, tra sogni e relazioni fallimentari.

L’ingrediente segreto di Una mamma per amica

Il tema centrale della serie è il rapporto tra madre e figlia. Ma c’è un ingrediente segreto: le due sono anche migliori amiche.

“Ogni conflitto e dinamica dovrebbe fare leva su questo unico aspetto. Oltre a essere madre e figlia, Lorelai e Rory sono amiche”, ha spiegato l’ideatrice della serie, Amy Sherman-Palladino. È una scelta che parla a un pubblico entusiasta e ampio. Quello chi chi ha un rapporto come il loro e chi lo desidera.

È stato grandioso. Potremmo farlo di nuovo cercando di Gilmore-izzarlo un po’?

Lorelai e Rory vivono avventure tipiche delle loro rispettive età, ma ciò che le rende uniche è la caratterizzazione e lo stile delle loro avventure. La musica che ascoltano, i libri che leggono, i film che guardano: tutto ha un sapore pop, con un leggero retrogusto classico.

“La vita è breve, parla velocemente”, è una delle battute della serie. Una delle caratteristiche che più la contraddistinguono infatti è la velocità incredibile dei dialoghi. Se il copione di una serie TV solitamente si aggira sulle 50/55 pagine a stagione, Una mamma per amica supera le 80. Alla fine delle riprese, l’osservazione più frequente di George Bell, responsabile dei dialoghi, è:

Fantastico. Possiamo farlo di nuovo, cercando di Gilmore-izzarlo un po’? Accelerate. Dovete solo accelerare.

I dialoghi sono così veloci che sia Lauren Graham (Lorelai) sia Scott Patterson (Luke Danes) hanno smesso di fumare per riuscire a recitarli. Inoltre, la velocità degli scambi è così incalzante che anche il montaggio tradizionale è impossibile. Per questo, la troupe decide di posizionare due personaggi nell’inquadratura e lasciarli parlare, girando cinque o dieci pagine di copione in un’unica scena invece della consueta pagina e un quarto.

Una mamma per amica come presidio Slow Food

Il rapido e arguto scambio di battute di Una mamma per amica è inversamente proporzionale al lento successo della serie. Una mamma per amica non ha mai ricevuto un’acclamazione travolgente dal pubblico o dalla critica. Almeno non da subito. Anzitutto, risale a un’epoca che celebrava più spesso antieroi maschili di mezza età, alla Tony Soprano. A influire, poi è stata l’aura femminile, che inizialmente teneva alla larga il pubblico maschile. Nonostante questo, il tempo le ha dato ragione. Vinti i pregiudizi, è diventata un must anche tra i giovani che l’hanno (ri)scoperta durante la pandemia.

Trasforma il grande in piccolo e il piccolo in grande.

Questo è il mantra di Amy Sherman-Palladino. Due giovani donne in una piccola cittadina di provincia diventano un modello ideale e universale di madri e figlie. È questo il segreto di una narrazione avvincente e di successo: saper creare un sapore di amicizia senza tempo.