Bridgerton | Un dramma storico rivoluzionario
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La celebre produttrice e autrice televisiva americana Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy, Scandal) inaugura il suo accordo a lungo termine con Netflix producendo Bridgerton: un dramma storico con un effetto a sorpresa. La serie è un mix avvincente tra Downton Abbey, Gossip Girl e Romeo e Giulietta, il tutto ambientato nel mondo di Orgoglio e pregiudizio.
Basato sulla serie di romanzi di Julia Quinn e creata da Chris Van Dusen, Bridgerton vanta un cast eterogeneo, un’estetica pop e l’uso di musica contemporanea. Parte del suo intrigante intreccio è il lavoro sul personaggio realmente esistito della regina consorte Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, moglie di re Giorgio III del Regno Unito tra il XVIII e il XIX secolo. La regina Carlotta, infatti, è diventata oggetto di discussioni sempre più approfondite sulla sua probabile ascendenza ed etnia africana dopo la pubblicazione di un libro nel 1940 dello scrittore giamaicano-americano Joel Augustus Rogers.
- Pettegolezzi e scandali d’amore nell’Età della Reggenza
- Riscrivere la storia
- Donne, sesso e musica pop
Pettegolezzi e scandali d’amore nell’Età della Reggenza
Londra, 1813. La stagione sociale (social season) è ufficialmente arrivata. Le giovani debuttanti competitive vengono presentate a corte. Ha inizio così la corsa per assicurarsi il matrimonio più vantaggioso. Tra le giovani lady presentate alla regina Carlotta (Golda Rosheuvel) c’è Daphne (Phoebe Dynevor). Daphne è la figlia maggiore della famiglia Bridgerton. Il capofamiglia è il fratello maggiore Anthony (Jonathan Bailey). Anthony respinge con determinazione ogni potenziale pretendente della sorella. Perciò, Daphne stringe un accordo con lo scapolo Simon, il Duca di Hastings (Regé-Jean Page). I due fingeranno di corteggiarsi a vicenda. Quello che inizia come un gioco, però, rischia di trasformarsi in qualcosa di più. A peggiorare le cose ci pensa la misteriosa Lady Whistledown (doppiata da Julie Andrews), autrice di un bollettino scandalistico sull’alta società che non risparmierà nessuno.
Riscrivere la storia
Bridgerton utilizza un chiaro stratagemma narrativo e modifica il contesto passato in cui ambienta i suoi intrighi per creare una storia alternativa. Così facendo, la serie si sincronizza anche con il presente e i dibattiti attuali. La narrazione si sviluppa intorno alle origini controverse della regina Carlotta. Il pubblico si trova così immerso in una versione romanzata della corte reale inglese in cui le persone nere ricoprono ruoli di potere significativi. A questo proposito, Hollywood (2020) di Ryan Murphy è un’altra serie Netflix che utilizza lo stesso espediente narrativo.
Il messaggio di integrazione della serie diventa esplicito attraverso le parole che Lady Danbury (Adjoa Andoh) rivolge a Simon:
Eravamo due società separate e divise dal colore della pelle, finché un re non si innamorò di una di noi.
Lady Danbury (Adjoa Andoh)
Grazie a questo stratagemma, Bridgerton riesce a mostrare e raccontare anche il mondo in cui viviamo e propone un dialogo che riflette sul presente, come quello che Regé-Jean Page ha intrattenuto con The Oprah Magazine.
Donne, sesso e musica pop
Un elemento fondamentale della serie è l’esplorazione del ruolo della donna in un’ottica femminista contemporanea. Questo avviene soprattutto attraverso i personaggi di Eloise (Claudia Jessie) e Penelope (Nicola Coughlan). Entrambe vogliono rendersi indipendenti e sottrarsi a una società fortemente patriarcale, gerarchicamente e socialmente costrittiva per le donne. In particolare Eloise, che è fermamente intenzionata a mantenere la sua sicurezza e la sua sincerità.
La serie non si tira indietro di fronte alle rappresentazioni del sesso. Il pubblico può seguire i personaggi in camera da letto e vedere tutto ciò che vi si nasconde. Forse persino Jane Austen sarebbe arrossita. Bridgerton ha il merito di mostrare una rappresentazione normalizzata e non stereotipata del sesso e della sessualità. Questo la avvicina ad altre serie televisive come Dickinson (2019) e The Great (2020).
Infine, un altro fattore che rende Bridgerton un dramma in costume rivoluzionario è l’uso innovativo della musica. Il gruppo americano Vitamin String Quartet aggiunge un ulteriore tocco di modernità alla serie. Infatti, eseguono abilmente cover classiche di successi pop odierni e le adattano al contesto della Londra del XIX secolo.
La prima stagione di Bridgerton è stata distribuita il 25 dicembre 2020. Si stima che abbia conquistato 82 milioni di utenti nel primo mese, diventando la serie più vista su Netflix al momento della sua uscita. Inoltre, grazie a sontuose scenografie scelte tra le più belle case di campagna della Gran Bretagna, a costumi colorati come quelli dell’aristocratica Londra dell’Età della Reggenza e a personaggi degni di nota, si è dimostrata perfetta per il binge-watching.
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