“Un insieme di volgare depravazione e orrori innaturali”: così i critici definirono Cime tempestose nel 1847, anno della prima uscita. Ora considerato un classico, il romanzo di Emily Brontë pubblicato sotto lo pseudonimo di Ellis Bell suscitò grandi critiche e stroncature. In un’epoca dominata dalla rigida moralità vittoriana, i lettori trovarono il libro troppo dirompente e corrosivo. In particolare, paragonarono il personaggio di Heathcliff al diavolo.

Le dure critiche al romanzo di Emily le causarono un tale dolore da non riuscire più a riprendersi. Morì di tubercolosi. Il suo romanzo è stato pubblicato solo alcuni mesi prima di Jane Eyre, scritto dalla sorella Charlotte Brontë. A differenza di Cime tempestose, il romanzo di Charlotte è stato ampiamente elogiato, tanto che a tre mesi dalla prima edizione ne uscì una seconda.

Una struttura letteraria innovativa

Pur senza considerare la trama, Cime tempestose introduce elementi innovativi anche dal punto di vista formale. La struttura del romanzo ricorda una serie di scatole cinesi. La storia comincia quando il signor Lockwood, il narratore, arriva a Cime tempestose, una proprietà nella brughiera. Qui incontra Nelly Dean, la governante, e le chiede informazioni sui membri della famiglia che ha incontrato durante la sua visita e hanno suscitato la sua curiosità.

Nelly inizia a raccontare la storia della famiglia Earnshaws, concentrandosi sulla relazione tra Catherine e Heathcliff, un orfano adottato dal signor Earnshow. Da questo momento in poi, Nelly Dean diventa la narratrice. 

Due protagonisti particolari

Heathcliff e Catherine non sono i classici protagonisti di un romanzo del XIX secolo, in cui la donna viene rappresentata come angelo del focolare e l’uomo come principe azzurro. Heathcliff rappresenta l’antieroe. È affascinante e capace di grande passione, ma allo stesso tempo è pieno d’odio, gelosia e vendetta.

D’altra parte, Catherine è egoista e calcolatrice. Ama Heathcliff da quando era bambina, ma decide di sposare un altro uomo, Edgar Linton, perché è più ricco. Perciò le assicurerà uno status sociale ed economico.

Nonostante la loro separazione nella vita, alla fine del romanzo vengono sepolti l’uno accanto all’altro. La superstizione locale sostiene che i loro fantasmi vaghino per la brughiera, finalmente liberi di stare insieme.

Una vendetta che non conduce alla felicità

La vendetta è uno dei temi principali di Cime tempestose, e sono due i personaggi particolarmente corrosi da questo sentimento: Hindley e Heathcliff.  

Hindley è il fratello di Catherine, ed è sempre stato geloso della relazione tra lei e Heathcliff. Inoltre, il signor Earnshaw preferiva Heathcliff a lui. Perciò, alla morte del padre, Hindley si vendica umiliando Heathcliff e costringendolo a lavorare come servo.  

Dall’altra parte, Heathcliff sposa Isabel, la sorella di Linton, solo per far ingelosire Catherine. Ma la vendetta non gli porta la pace sperata, infatti, lo lascia solo vuoto ed esausto. Amerà Catherine per sempre e il suo fantasma lo perseguiterà fino alla morte. 

Un’accusa alla società vittoriana

Naturalmente, Cime tempestose non si basa semplicemente sull’amore o sul tradimento. A differenza di altri romanzi vittoriani, come Orgoglio e pregiudizio, esso rappresenta un’accusa contro l’ordine sociale vittoriano e il ruolo della donna. Catherine, che sposa un uomo ricco che non ama, è un’inconsapevole vittima di un sistema patriarcale.

Emily, come sua sorella Charlotte, non voleva semplicemente descrivere la società come riteneva che avesse fatto Jane Austen nella sua produzione letteraria. Ma voleva dare ai lettori un’idea di tutte le limitazioni, degli ostacoli e delle proibizioni con cui le donne del tempo dovevano confrontarsi per raggiungere la consapevolezza di sé e l’indipendenza.