Euphoria di Sam Levinson | Un ritratto viscerale dell’adolescenza
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Euphoria di Sam Levinson | Un ritratto viscerale dell’adolescenza

Euphoria di Sam Levinson | Un ritratto viscerale dell’adolescenza

Postato il 12 Dicembre, 2024

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Euphoria, serie di Sam Levinson, è vagamente ispirata alla miniserie israeliana dallo stesso nome ideata da Ron Leshem, Daphne Levin e Tmira Yardeni. Trasmessa da HBO dal 2019, la serie racconta la storia di Rue Bennett (Zendaya), un’adolescente problematica. In primo luogo, Rue fatica ad affrontare la vita liceale e a gestire la sua dipendenza da sostanze stupefacenti, dopo un ricovero per disintossicazione.

La serie di Levinson è un ritratto crudo e attuale dell’adolescenza, un mix di problemi reali e una cultura delle feste senza freni. Inoltre, Euphoria si distingue per la sua rappresentazione matura di problematiche giovanili. Infatti, vengono approfondite tematiche raramente trattate sugli schermi, come dipendenza da droghe, percezione del corpo, fantasie sessuali e relazioni tossiche.

Teen drama ricoperto di glitter

Il modo in cui la serie affronta le sue tematiche la rende paragonabile a show come Skins e Skam. Eppure, riesce a caratterizzare i suoi personaggi con una profondità che sfugge agli stereotipi tradizionali. In sintesi, Euphoria è per lo più un drama, ma l’umorismo cinico di Rue le conferisce un sottile tocco di ironia.

Ma soprattutto, Euphoria ha suscitato una grande risonanza per lo più grazie alla sua estetica visiva. Grazie alla sua palette di LED rosa, blu e glitter, Euphoria si distingue per uno stile ben definito. La serie è arricchita da sequenze psichedeliche. Spesso, Rue cammina sui muri, in perfetto stile Inception, o appare inspiegabilmente in un video musicale. Il tutto contribuisce a creare un’atmosfera simile un turbolento sogno febbrile. Come risultato, l’opera riesce a dipingere un ritratto viscerale dell’adolescenza.

Infine, la serie include anche una colonna sonora originale a supporto delle immagini, in uno stile simile a quello di show come Riverdale. All’interno di quest’ultima spiccano collaborazioni come quella con il producer e artista Labirinth e brani interpretati dalla stessa Zendaya.

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