Fullmetal Alchemist | Cosa significa essere umani
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Fullmetal Alchemist | Cosa significa essere umani

Fullmetal Alchemist | Cosa significa essere umani

Postato il 27 Giugno, 2022

Year

2001-2010
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Length

27 tankōbon

Genre

Subgenre

L’umanità non può guadagnare nulla senza prima dare qualcosa in cambio.
Per creare, qualcosa di uguale valore dev’essere perduto.

Questa è la prima legge alchemica dello scambio equivalente, il principio fondamentale attorno al quale ruota Fullmetal Alchemist. Ed è il vero significato di tale regola che i fratelli Elric impareranno durante le loro avventure, in un mondo dove sono in gioco gli intrighi che coinvolgono il mondo intero.

Iniziato nel 2001, Fullmetal Alchemist di Hiromu Arakawa esplora molti temi filosofici. Umanità, sacrificio e morale fanno tutti parte della ricerca per ottenere la pietra filosofale, l’unico oggetto che può aiutare i protagonisti. Mescolando elementi fantasy, azione e temi maturi, l’autrice ha dato vita a un nuovo approccio al manga shonen che ha influenzato completamente il genere.

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Image Courtesy of PANINI COMICS © 2006

Il valore della vita umana

Alphonse ed Edward Elric sono ancora dei bambini quando una malattia porta via loro la madre. In un disperato tentativo, i due ricorrono a un rituale alchemico proibito per riportarla in vita: una trasmutazione umana. Ma l’essere informe che evocano è tutt’altro che umano, e loro finiscono per pagare un prezzo terribile. Alphonse perde il suo corpo a causa del rituale e lo stesso accade con la gamba e il braccio di Edward. I due porteranno così addosso il prezzo di ciò che hanno tentato di fare. A Edward vengono impiantate delle protesi di metallo, chiamati automail, mentre l’unica cosa che resta di Alphonse, la sua anima, viene legata da suo fratello a un’armatura vuota.

Questo tragico inizio introduce sia il loro profondo legame di fratellanza che i numerosi dilemmi esistenziali che i due dovranno affrontare. Innanzitutto, qual è il valore di una singola vita umana? Si può scambiare qualcosa di valore lontanamente uguale in cambio di essa? I limiti dell’esistenza umana sono un argomento complesso e insolito per uno shonen, che si trova in genere in manga con un pubblico diverso come Gantz e il più spensierato Saint Young Men. Come chi legge imparerà nel corso della serie, un’anima non è qualcosa che può essere costruito. Con le parole dello stesso Edward: “Forse la vita non ha eguali”.

Moralità in un mondo in guerra

Anche la guerra è al centro del mondo narrativo di Fullmetal Alchemist. Il persistente conflitto tra il paese di Amestris e la città di Ishbal e il conseguente genocidio sono ancora molto sentiti quando la storia inizia. Gli orrori della guerra, anche nelle sue implicazioni più crudeli, non vengono mai nascosti al lettore. Sono un elemento di conflitto interiore per i protagonisti, che lavorano come alchimisti per l’esercito stesso. Il loro principio etico è di non prendere mai una vita umana, anche se ciò potrebbe significare non riavere mai più i loro corpi.

Ci sono incontri che metteranno in discussione questo ideale, mentre il loro viaggio li espone a culture e persone diverse. Dal Colonnello Roy Mustang, costretto a prendere parte al conflitto e con il progetto di diventare il prossimo leader di Amestris, a Scar, un sopravvissuto di Ishbal assetato di vendetta dopo lo sterminio del suo popolo. Questi e altri personaggi moralmente sfumati metteranno alla prova tanto la determinazione dei due fratelli quanto la loro etica. Comprendono che la loro è una realtà davvero dura, eppure il cambiamento è possibile. Ciò dà ancora più rilevanza alla loro determinazione verso l’altruismo rispetto alla violenza, anche di fronte al conflitto. Perché è l’inosservanza di tale morale che permette a ogni guerra di diffondersi.

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Image Courtesy of PANINI COMICS © 2006

Corpo, mente e il ruolo dell’io in Fullmetal Alchemist

La natura umana rappresenta il tema centrale di questa narrazione. Hiromu Arakawa lo approccia in un modo comprensibile a un pubblico più giovane, senza sacrificare un’analisi approfondita. Ad esempio, il personaggio di Alphonse rappresenta bene concetti complessi come la distinzione tra corpo e mente. È ancora se stesso se occupa un “guscio” che non è quello originario? La perdita del corpo non gli porta via la sua capacità di provare emozioni né la sua natura gentile. Tuttavia, rappresenta una lotta interna con la propria umanità e il modo in cui gli altri lo percepiscono. Un argomento profondo che in qualche modo ricorda la serie cyberpunk di Masamune Shirow Ghost in the Shell.

Proprio come gli homunculi, esseri creati artificialmente, che rappresentano un dilemma simile riguardo a cosa significhi essere umani. Dopotutto, sembrano in apparenza persone normali, in grado di confondersi tra la gente. Ma diventa presto chiaro che possedere una forma umanoide non è sufficiente per avere umanità. Sono un’incarnazione dei sette peccati capitali, e proprio come gli alchimisti possiedono poteri incredibili, ma non hanno libero arbitrio, essendo costretti invece a sottomettersi agli ordini del loro creatore.

Di Fullmetal Alchemist sono uscite due serie animate e tre film, incluso un film live-action su Netflix. Nel 2003 ha ricevuto lo Shogakukan Award per i manga shonen e nel 2011 ha vinto il Seiun Award per il miglior fumetto di fantascienza.

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