Prodotta e trasmessa dalla ABC, Lost è una storia intrecciata sul passato, presente e futuro di un gruppo di sopravvissuti allo schianto di un aereo. I protagonisti atterrano su un’isola misteriosa e iniziano un lungo ritorno verso casa. Nel 2004 – alla vigilia di un’epoca dominata dai social media e dallo streaming – erano già uscite altre serie popolari, come I Soprano e Twin Peaks. Ciononostante, la sua combinazione di sottogeneri, una timeline non lineare e personaggi complessi – ha reso Lost il primo fenomeno mainstream della TV.

Nel 2008, un gruppo di fan ha creato una Wiki fandom in suo onore. Lostpedia presenta più di 7.450 articoli e numerose sezioni che esplorano le sue componenti, tra cui i “Misteri” e i “Riferimenti culturali”.

La struttura a scatole cinesi

Parte della fortuna della serie è dovuta alla sua struttura a scatole cinesi. Questa struttura da lì in poi ha influenzato altre serie TV corali ( come Dark, Sense8 e The Leftovers). Dieci anni dopo la trasmissione del controverso finale, il creatore Damon Lindelof spiega a Esquire perché tutti ne parlano ancora. “Quando racconti di qualcosa come scienza e fede metanarrativamente, non importa ciò che ha narrato lo show. Quando la serie finirà ci saranno ancora domande irrisolte. C’è una spiegazione specifica per ogni cosa del mondo reale? C’è un Dio? La serie non sarà in grado di rispondere”.

Lost pone domande fondamentali sul bene e sul male, sulla presenza e sull’assenza, sulla vita e sulla morte, sulla razionalità e sull’istinto. Mostra vari lati dell’umanità in una maniera sia complessa che identificabile. Queste caratteristiche hanno permesso alla serie di posizionarsi all’undicesima posizione nella classifica delle 100 migliori serie TV di sempre fatta da IGN. Lost è diventato il primo fenomeno mainstream della TV e un esempio di intrattenimento filosofico di successo.