Persepolis | Un intimo racconto di guerra
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Persepolis | Un intimo racconto di guerra

Persepolis | Un intimo racconto di guerra

Postato il 06 Settembre, 2021

Year

2000-2003
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Length

354 pages

Da piccola, Marjane Satrapi voleva diventare un profeta. Nata e cresciuta in Iran (quando ancora era chiamato Impero Persiano, e successivamente Stato Imperiale dell’Iran), parlava con Dio ogni sera e credeva fermamente che lo Shah dell’Iran, il Re, fosse la personificazione di Dio in Terra. Quando è ancora bambina, però, i suoi sogni si infrangono: nel 1979 una rivoluzione popolare sfocia nella caduta della monarchia. È la prima di molte guerre che Marjane dovrà affrontare. Attraverso il suo sguardo innocente, il graphic novel Persepolis mette in scena un intimo racconto di guerra.

Un capitolo sconosciuto della storia recente

Distanziandosi dal saggio storico, Satrapi sceglie la forma dell’autobiografia, dando un taglio del tutto personale alla storia. Quando Marjane viene al mondo, Mohammad Reza Pahlavi governava ancora lo Stato Imperiale dell’Iran, durato dal 1941 al 1979. Precedentemente, era esistito l’Impero Persiano dal 1925 al 1935. Nel 1954 lo Shah trasforma la monarchia costituzionale in autocrazia. Dopo il cambiamento, la sua autorità si rafforza sempre più, in opposizione all’amministrazione moderata che aveva caratterizzato gli anni precedenti. Pahlavi prova a stabilizzare il suo potere tramite l’occidentalizzazione della politica, attuando riforme industriali e agricole, introducendo il suffragio femminile e la legge sul divorzio.

Nonostante tutto, buona parte della popolazione lo considera una marionetta nelle mani del Regno Unito e degli USA. Nel 1979 la monarchia collassa a seguito di un’esplosione di manifestazioni, molte delle quali represse nella violenza. È l’inizio della Repubblica Islamica dell’Iran e, per molti, di una nuova speranza.

Persepolis graphic novel war
Courtesy of Pantheon © 2003

Una storia nella Storia

La famiglia di Marjane era fra queste persone. Lei era cresciuta in un contesto familiare progressista, moderno e femminista. I suoi genitori avevano sempre incoraggiato la sua curiosità e l’interesse politico: aveva frequentato una scuola francese ed era stata spinta a realizzarsi come persona. Le permettevano persino di ascoltare musica americana. Come lei stessa racconta, nessuno avrebbe potuto immaginare che la rivoluzione fosse l’inizio della fine di ogni libertà.

Presto ogni aspetto della vita pubblica e privata finì sotto il controllo del comitato, composto da fanatici islamici. Le donne dovevano indossare il velo, feste e alcol erano proibiti. In breve, nel 1988 l’Iran dichiara guerra all’Iraq. Come tutta la sua famiglia e amici, Marjane vive molti anni nel costante terrore di bombe e morte. Finché, a quattordici anni, i genitori decidono di mandarla in Europa. A Vienna, dove Marjane inizia la propria guerra personale per sopravvivere a un nuovo mondo.

Persepolis: graphic novel, dramma umano e guerra

Uno dei maggiori punti di forza di Persepolis è l’analogia fra la storia personale di Marjane e quella del suo paese, similmente a quel che accade in Cent’anni di solitudine di Garcia Marquez. Ma l’autore latino americano utilizza una saga familiare come metafora per la storia di un’intera nazione. Nel graphic novel di Satrapi, invece, le due linee narrative si sovrappongono.

Da un lato si ha la vita di Marjane, dall’infanzia all’età adulta. Quando vive ancora coi genitori, si batte per esprimere la sua personalità in un paese pieno di divieti. Quando si trasferisce a Vienna, la sua battaglia si fa sempre più difficile. Vorrebbe integrarsi, ma non parla tedesco e il suo passato traumatico la frena. Da quel momento in poi, segue la cronaca di ciò che accade in Iran tramite televisione e giornali, per il poco che riesce capire la lingua. È sconvolta da quanto poco si sappia in Europa del suo paese; per un po’, prende le distanze dalla persona che è stata. Le cose cambiano solo quando torna in Iran e si trova di nuovo a vivere il conflitto sulla propria pelle.

Persepolis graphic novel war
Courtesy of Pantheon © 2003>

Dall’altro lato si trova la violenta transizione che ha portato la Persia a diventare Iran. Uno dei più sanguinari, problematici e controversi conflitti della storia recente emerge con violenza, senza alcuna censura. Il punto di vista di una bambina aiuta però ad alleggerire l’impatto degli eventi, portando innocenza e spontaneità a una storia cruenta e complicata. Persino i problemi familiari e personali contribuiscono ad alleggerire il contesto: per quanto possano essere difficili da affrontare per la protagonista, sembrano sempre gestibili se paragonati a guerra e repressione. La protagonista racconta la guerra così come l’ha vissuta, facendo un’intima narrazione di un enorme evento storico.

Disegni contrastati per riflettere una mentalità

L’Iran di Satrapi prende forma attraverso disegni netti in bianco e nero, senza traccia di ombre o grigio. L’assenza di sfumature rispecchia alla perfezione lo stato mentale del popolo iraniano. Il desiderio di progresso e occidentalizzazione si scontra con la tradizione religiosa, così come la modernizzazione contrasta il tradizionalismo in una lotta senza fine. Tutto contribuisce a ritrarre un paese, un popolo, una cultura, in mondo interiore ed esteriore come vissuto dall’autrice. Persepolis risulta quindi un graphic novel non solo sulla guerra, ma su un’eredità millenaria e gli sforzi del suo popolo per cambiare il loro mondo senza cancellarlo.

Nel 2000 il graphic novel è stato pubblicato la prima volta in quattro volumi da L’Association. Si tratta del primo graphic novel mai pubblicato da un autore iraniano e ha venduto migliaia di copie in tutto il mondo. Il governo iraniano l’ha messo al bando. Ha vinto diversi premi, fra cui l’Angoulême International Comics Festival Prize for Scenario, e il TIME l’ha inserito nei Migliori Fumetti del 2003. Nel 2007 è stato realizzato un film basato sul fumetto, diretto da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, che è poi stato nominato al Premio Oscar per il Miglior Film d’Animazione.

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