Tutto pronto per la Mostra del Cinema 2023, a Venezia dal 30 agosto al 9 settembre. Il direttore artistico Alberto Barbera ha svelato martedì mattina il programma dell’80esima edizione. Tutti i film americani sono confermati, nonostante lo sciopero di attori e sceneggiatori della Screen Actors Guild. Fa eccezione quello che doveva essere il film d’apertura, che non ci sarà: era l’atteso Challengers di Luca Guadagnino, con Zendaya nel ruolo di protagonista.
Al Lido mancheranno anche molte star, mentre sarà presente soprattutto il cast delle produzioni indipendenti. I Paesi rappresentati nella selezione di Venezia 80 sono 54: in crescita la componente autoriale femminile, che rimane comunque circa un terzo del totale.
- Tutti i film in concorso alla Mostra di Venezia
- Gli italiani in concorso a Venezia 2023
- Wes Anderson, Woody Allen e Roman Polansky fuori concorso
- Perle e curiosità dal programma di Venezia 2023
- Le serie TV presentate a Venezia 2023
Tutti i film in concorso alla Mostra di Venezia
I film in concorso alla Mostra di Venezia 2023 sono 23, di cui 15 esordienti alla competizione. Ecco l’elenco completo:
- The Killer di David Fincher, prodotto da Netflix, vede il ritorno dell’autore a Venezia a ben 24 anno da Fight Club. Il suo nuovo film è un thriller tratto da una graphic novel, interpretato da Michael Fassbender e Tilda Swinton.
- Micheal Mann era assente da molti anni e torna al Lido con Ferrari, dal cast stellare, con Adam Driver, Pénélope Cruz, Shailene Woodley e Patrick Dempsey.
- Dogman di Luc Besson vuole sfatare la reputazione di regista di action movie dell’autore francese e ha per protagonista Caleb Landry Jones.
- Evil does not Exist è la nuova opera del Premio Oscar Ryusuke Hamaguchi (Drive My Car). Racconta di un’azienda che mette a rischio con le sue attività l’ecosistema di una città giapponese e si scontra con l’opposizione locale.
- Maestro, di Bradley Cooper, è la seconda regia dell’attore statunitense. Biografia di Leonard Bernstein, interpretato da Cooper, si concentra soprattutto sul rapporto con l’amatissima moglie (Carey Mulligan).
- Sofia Coppola torna dopo una lunga parentesi con Priscilla, sulla vita tormentata della moglie di Elvis Presley, interpretata da Cailee Spaeny. Con lei c’è Jacob Elordi (nel cast di Euphoria).
- Ava DuVernay è per la prima volta in concorso con Origin, tratto da un saggio del Premio Pulitzer Isabel Wilkerson, che ha cambiato il rapporto della società americana con il razzismo, collegandolo per la prima volta al sistema delle caste.
- Poor Things di Yorgos Lanthimos è un ritorno atteso a Venezia 2023: rielabora temi tipici del cinema gotico. È una specie di “Frankeinstein al femminile”, dice Barbera: interpretato da Emma Stone (purtroppo non presente alla Mostra), che viene riportata in vita da uno scienziato, Willem Defoe.
- Pablo Larrain torna con El Conde, barocca rivisitazione del genere vampiresco con un Pinochet che si risveglia dopo i funerali per continuare a succhiare il sangue dei suoi concittadini.
- La Bête di Bertrand Bonello, con Léa Seydoux e George MacKay, è ambientato in un futuro dove le emozioni rappresentano una minaccia.
- Bastarden, di Nikolaj Arcel, rinnova il sodalizio con Mads Mikkelsen, nei panni di un ex ufficiale dell’esercito. È ambientato a metà 700.
- Hors-Saison di Stéphane Brizé, con Alba Rohrwacher e Guillome Canet, narra di una coppia che si ritrova dopo 15 anni dalla separazione: lui è un attore, lei una pianista che vive in totale isolamento.
- Memory di Michel Franco è ambientato a New York, che in questo film è un terzo personaggio di fianco a Jessica Chastain e Peter Sarsgaard. Un film sulla cui trama c’è il massimo riserbo.
- The Green Border di Agnieszka Holland è stato girato in completa clandestinità in Polonia. È un’opera denuncia dei respingimenti al confine con la Bielorussia.
- Opera prima di Timm Kroger è Die Theorie von Allem.
- Il secondo film polacco in concorso è Woman of, di Malgorzata Szumowska e Michal Englert: ripercorre la lotta di una transessuale per rivendicare la propria identità in uno degli Stati più transfobici d’Europa.
- Holly, opera di Fien Troch, torna sul disagio adolescenziale con la storia di una ragazzina che ha un potere speciale.
Gli italiani in concorso a Venezia 2023
- Matteo Garrone è in concorso con Io Capitano: l’odissea contemporanea di due giovanissimi africani che da Dakar sognano di raggiungere l’Europa. “Garrone in questo film rinuncia ai suoi “barocchismi” per scegliere una narrazione semplice e realistica”, dice Barbera.
- Comandante di Edoardo De Angelis. Con Pierfrancesco Favino nei panni dell’eroico ufficiale di marina siciliano della seconda guerra mondiale, Salvatore Todaro, sommergibilista della X Mas.
- Lubo di Giorgio Diritti, con Franz Rogowsky. È la storia di un gitano nella Svizzera degli anni ’30, in un’epoca di persecuzioni sia dalla Germania nazista sia da parte svizzera. La storia ricostruisce il dramma di molti bambini strappati alle famiglie d’origine, “rieducati” e sfruttati dalla popolazione locale.
- Adagio, di Stefano Sollima, è interpretato da Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Valerio Mastrandrea. È ambientato in una Roma distopica e riprende i temi di Romanzo Criminale e Suburra.
- Stessa ambientazione per Enea di Pietro Castellitto, in cui Roma è ritratta come una “Grande bruttezza” (sempre parole di Barbera).
- Finalmente l’Alba, di Saverio Costanzo, con Lily James, è il racconto della perdita d’innocenza di una giovane popolana che si trova catapultata a Cinecittà.
Wes Anderson, Woody Allen e Roman Polansky fuori concorso
Fuori concorso alla Mostra del cinema 2023 sarà Coup de chance di Woody Allen, girato interamente in Francia, che riporta a uno dei temi favoriti dall’autore: il ruolo del caso nella vita. The Wonderful Story of Henry Sugar di Wes Anderson è una raccolta di storie che condensa tutte le caratteristiche più amate e personali del cineasta.
Ha avuto una gestazione di due anni l’ultimo di Roman Polansky, The Palace, con Oliver Masucci e Fanny Ardant. Questo film ricostruisce l’ultimo veglione di capodanno del millennio sulle Alpi svizzere, in una girandola di personaggi improbabili e grotteschi.
Fuori concorso con le loro ultime opere anche Luca Barbareschi e Liliana Cavani. La sociedad de la nieve di J.A. Bayona è il film di chiusura: un survival movie che ripercorre la lotta per la sopravvivenza di un gruppo di superstiti di un incidente aereo in Argentina.
Perle e curiosità dal programma di Venezia 2023
Fra le altre curiosità della Mostra del Cinema 2023, sarà presentato un film dei figli di Guillermo Arriaga, Mariana e Santiago, con una sceneggiatura del padre rimasta finora inedita. Un revenge road movie intitolato A Cielo Abierto.
Uno dei pochi film completati in Ucraina quest’anno è Forever Forever di Anna Buryachkova. Day of the Fight è l’esordio alla regia dell’attore Jack Huston: porta sullo schermo le ultime 24 ore di un pugile che torna sul ring per riconquistare un titolo perso. Rob Lorenz, ex collaboratore di Clint Eastwood, ambienta in Irlanda il suo In the land of Saints and Sinners.
Micaela Ramazzotti debutta alla regia con Felicità, storia di una giovane che cerca fortuna come truccatrice al cinema ma si trova a fare i conti con una famiglia disfunzionale. Pet Shop Boys è il primo film di Olmo Schnabel, con Jack Irv, Willem Dafoe, Camille Rowe.
Le serie TV presentate a Venezia 2023
Negli ultimi anni la rassegna ha dedicato spazio anche alle serie TV. La Mostra del Cinema 2023 non farà eccezione. Si vedrà la prima stagione di D’argent et de sang, di Xavier Giannoli e Frédéric Planchon, con Vincent Lindon nei panni di un magistrato a cui viene affidata la responsabilità di un nuovo corpo speciale anti-evasori, che si imbatte nel colpo del secolo. È una serie costruita come un thriller d’alta classe, presentata in una maratona di tutti i 12 episodi della prima serie.
Parla invece di bullismo I know your Soul, di Jasmila Zbanic e Damir Ibrahimovic, di cui saranno presentati due episodi. Infine, nella sezione documentari è da segnalare la ripresa integrale dell’ultimo concerto di Ryuichi Sakamoto. E Enzo Jannacci Vengo anch’io di Giorgio Verdelli.