Loki e Sigyn | Divinità norrene attraverso diverse linee temporali
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Mårten Eskil Winge (1825-1896) fu un pittore svedese del XIX secolo. Nacque a Stoccolma, e studiò all’Accademia Reale Svedese di Belle Arti dopo aver completato gli studi come allievo presso la Scuola della Cattedrale di Uppsala nel 1846. Durante i suoi studi l’artista si interessò alla mitologia norrena, tematica che infatti Winge riportò in molti dei suoi dipinti. Nel 1856 divenne allievo del pittore svedese Johan Christoffer Boklund e in seguito viaggiò da Düsseldorf a Parigi. Qui Winge studiò con il pittore di storia francese e insegnante Thomas Couture ed ebbe l’opportunità di visitare il Louvre, dove Winge copiò I Re Magi a Betlemme di Peter Paul Rubens. Nel 1863 tornò in Svezia, divenne membro dell’Accademia delle Arti e professore. In seguito l’artista aprì una scuola di pittura nel suo studio.
Inserendo nelle sue opere scene tratte dalle saghe norrene, l’artista contribuì a farle conoscere in Svezia. Winge realizzò dipinti dai soggetti leggendari e mitologici intorno agli anni Sessanta del XIX secolo, tra queste opere vi sono La lotta di Thor con i giganti (1872) e Loki e Sigyn (1863), entrambi conservati al Nationalmuseum di Stoccolma.
L’opera Loki e Sigyn è un dipinto olio su tela raffigurante la scena in cui Loki viene punito per le azioni malvagie da lui compiute. In questa scena, Loki è nudo, legato ad una roccia con le viscere del figlio Narfi, concepito insieme dea Sigyn, con un serpente che gli gocciola il suo veleno sul volto. Nell’opera, Sigyn indossa una veste rossa ed è avvolta in un drappo bianco con un lungo velo che le copre il capo. Le leggende narrano che Loki rimarrà in questa terribile condizione fino al Ragnarok, dove combatterà nella battaglia finale contro gli altri dei.
Loki, il Dio dell’Inganno
Conosciuto come il dio dell’inganno, della malizia e dell’ingegno, Loki è una figura centrale della mitologia norrena ed è una delle divinità più complesse e ambigue di questo pantheon.
Loki è imparentato con diverse divinità norrene, ma la sua genealogia è complessa a causa delle sue origini. Infatti, egli è figlio dei giganti Fàrbauti e Laufey, ma è stato adottato da Odino. Per questo motivo, Loki è considerato il fratellastro di Thor, il dio del tuono, e di Baldr, una divinità norrena spesso associata al sole.
Pertanto, Loki non è considerato uno degli Aesir (divinità principali della mitologia norrena), ma piuttosto un gigante o un essere di origine ambigua. Tuttavia, è spesso considerato un alleato degli dèi e parte delle loro storie, poiché spesso li aiuta ad uscire da situazioni difficili grazie alla sua astuzia. Loki è noto anche per la sua capacità di mutare forma. Questo gli permette di ingannare e confondere le altre divinità. In alcune storie, infatti, assume forme femminili o animali.
Se da un lato questo può aiutare gli altri dei con i suoi trucchi e la sua astuzia, dall’altro può causare problemi e mettere discordia tra loro. Loki è famoso per le sue azioni ambigue e spesso contrastanti. Tra queste, il piano da lui ideato per causare la morte del fratellastro Baldr, nonché uno degli dei più amati.
La profezia della fine del mondo, Ragnarok
Insieme alla gigantessa Angrboða, Loki generò i tre famosi mostri: il lupo Fenrir, il serpente Jormungandr e la megera Hel, che governa il mondo dei morti. Questi tre esseri insieme svolgono un ruolo importante nell’escatologia norrena, la profezia della fine del mondo, Ragnarok.
Ragnarok è un termine della mitologia norrena che si riferisce a un evento cosmico. Questo prevede il declino degli dei e la distruzione del mondo. Questo concetto viene tramandato dalle leggende norrene attraverso fonti come l’Edda Poetica e l’Edda Prosa, testi importanti della mitologia e della letteratura norrena.
Nel Ragnarok, i credenti si aspettano il verificarsi di una serie di eventi catastrofici. Tra questi, la liberazione del lupo Fenrir, la sfida tra il dio Thor e il serpente gigante Jormungandr, la caduta degli dei principali come Odino e Thor e la distruzione del mondo attraverso un grande conflitto. Dopo questo evento, il mondo deve rinascere, con una nuova generazione di dei e un nuovo inizio per l’umanità sopravvissuta.
Il concetto di Ragnarok ha spesso ispirato la cultura pop, influenzando letteratura, film, fumetti, videogiochi e altri media.
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Sigyn, un esempio di amore, fedeltà e sacrificio
Sigyn è una figura mitologica norrena associata principalmente al dio Loki; fu infatti sua moglie e insieme ebbero due figli, Narfi e Vali.
Una delle storie più note legate a Sigyn riguarda il suo ruolo durante il mito della punizione di Loki. Egli fu portato in una grotta e legato ad una roccia con le viscere del figlio Narfi, ucciso dal fratello Vali. Su di lui vi era un serpente dal quale colavano gocce di veleno che gli cadevano sul volto. Il dio, a causa del dolore, sussultava così forte da far tremare la terra. Sigyn allora si mise accanto a Loki tenendo una ciotola sotto il serpente, in modo da raccogliere le gocce di veleno, nell’intento di alleviare il dolore del marito. Tuttavia, di tanto in tanto doveva allontanarsi per svuotare la ciotola, e allora il veleno colava su di lui, causandogli terribili sofferenze.
La storia di Sigyn è spesso vista come un esempio di fedeltà coniugale e di sacrificio, poiché nonostante la pena inflitta al marito, ella rimase al suo fianco facendo del suo meglio per mitigare il suo dolore.
La variante a fumetti del dio norreno
Loki è apparso per la prima volta come personaggio dei fumetti in Venus no. 6 pubblicato da Timely Comics, ora Marvel Comics, nell’agosto 1949 come membro degli dei dell’Olimpo esiliato negli Inferi. Il suo aspetto era diverso da quello dell’attuale Loki. La sua immagine ricordava quella del Diavolo tradizionale, con capelli rosso fuoco e un vestito fucsia. A dare popolarità a questo personaggio però è stata la serie di fumetti horror Journey into Mystery, in cui Loki è stato il protagonista dal volume n. 622 al n. 645. Al personaggio sono state poi dedicate altre serie personali, tra cui Loki: Agent of Asgard (2013), Vote Loki (2016) e Loki (2019).
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A dare un volto a Loki sul piccolo e grande schermo del Marvel Cinematic Universe è l’attore Tom Hiddleston. Tra le serie TV dedicate al dio norreno c’è Loki ideata da Michael Waldron per Diseny+. La prima stagione di questa serie, che ha debuttato nel giugno 2021, è composta da 6 episodi in cui Loki collabora con l’organizzazione Time Variance Authority per correggere la linea temporale e fermare una minaccia più grande. Loki finisce così per dare la caccia a Sylvie (Sophia Di Martino), una variante femminile di se stesso, attraversando diverse linee temporali.
La sigla di apertura di questa serie ha una particolarità, coglie in pieno una delle caratteristiche principali del dio dell’inganno, infatti è anch’essa mutaforma!
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Kevin Wright, produttore esecutivo della serie, ha rivelato che a giocare un ruolo importante nella trama sarà Jonathan Majors, che interpreterà Victor Timely, una variante di Kang il Conquistatore. Victor Timely è stato introdotto nella scena post-credit di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Nella scena finale della prima stagione, Sylvie pugnala Colui che rimane, una variante di Kang, provocando il caos nell’universo. Il team creativo di Loki è entusiasta di includere Timely nella trama, promettendo un ruolo importante per il personaggio.
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Il personaggio di Loki è stato quindi oggetto di interpretazioni diverse e affascinanti nel corso della storia. La complessità di questo personaggio viene spesso associata all’ambiguità e alla volubilità umana. La storia del dio norreno raffigurata da Winge nel XIX secolo è ora disponibile con la sua variante prodotta dal MCU su Disney +, il dio dell’inganno è tornato. In quale linea temporale si svolgeranno le sue nuove avventure?
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