It Takes Two di Hazelight Studios | Il matrimonio è l'avventura più grande
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It takes two è una storia di amore e riconciliazione, con un pizzico di magia, il tutto in formato platform 3D. Il gioco, sviluppato da Hazelight Studios, è stato lanciato dall’Electronic Arts nel marzo 2021, quando la pandemia teneva le persone distanti. Quale miglior momento per un videogioco cooperativo? Il titolo attira l’attenzione sia di veterani sia dei nuovi giocatori, ma non è questa la chiave del suo successo. It Takes Two ha uno dei più innovativi sistemi di gameplay mai creati. Questo, abbinato a una storia coinvolgente e divertente, ha fatto sì che il gioco vendesse più di 10 milioni di copie in due anni.
Una commedia romantica oltre i limiti del coop
May e Cody sono un coppia sull’orlo del divorzio: non sanno più apprezzarsi a vicenda. La loro figlia Rose, col cuore spezzato, davanti al Libro dell’Amore esprime il desiderio che tornino ad andare d’accordo. La bambina ignora il potere del suo desiderio, così come le conseguenze delle lacrime cadute sulle sue due bambole preferite. Infatti, May e Cody si ritrovano trasformati in pupazzi di legno e argilla. C’è solo un modo per tornare alla normalità: collaborare e spezzare l’incantesimo. Questo è l’inizio di un’incredibile avventura per tornare umani, ma anche per salvare il loro matrimonio.
Molti videogiochi utilizzano il cambio di prospettiva per migliorare l’esperienza del giocatore. In Shadow of the Colossus, l’imponenza dei titani ingigantisce gli sforzi di Wander nel batterli. Al contrario, in It Takes Two sono i protagonisti a diventare piccoli e a dover affrontare un mondo molto più grande di loro. Anche i luoghi della quotidianità rivelano un lato fantastico se osservati da una nuova prospettiva. Nel loro viaggio dal capannone alla soffitta, i protagonisti incontrano bizzarrie di ogni tipo. Animali parlanti, oggetti senzienti che sembrano usciti da un romanzo di Lewis Carroll: anche dietro a un fortino di cuscini si possono celare meraviglie. Un intero mondo da scoprire, con un design caleidoscopico e un gameplay che cambia in ognuno dei nove livelli.
It Takes Two, un gioco che cambia in continuazione
Come si evince dal titolo, It takes Two va giocato insieme a un’altra persona, in locale o online. Hazelight Studio ha ottimizzato ogni aspetto su questa base, per rendere il gameplay il più piacevole possibile. Oltre allo schermo condiviso, che lo distingue da altri videogiochi cooperativi come Unravel Two o Cuphead, It Takes Two permette ai giocatori di muoversi liberamente ed esplorare, senza mai perdersi di vista. I comandi di base per saltare e scattare sono molto intuitivi e, insieme ai movimenti fluidi della telecamera, garantiscono un gameplay reattivo. Tuttavia, sono le abilità specifiche dei personaggi che lo elevano a innovativo gioco rompicapo.
Ogni livello offre nuovi strumenti, spesso connessi al tema centrale dell’area. Ad esempio, nell’orologio a cucù, Cody è in grado di alterare il tempo, mentre May si può teletrasportare. Grazie ai loro poteri, i giocatori possono modificare l’ambiente, risolvere rompicapo e andare avanti nell’avventura. Inoltre, proprio come i protagonisti, queste abilità funzionano meglio combinate. Quando i personaggi s’infiltrano nell’alveare, May deve dar fuoco alla resina sparata da Cody: una combinazione letale nella battaglia contro le vespe e il boss finale. Questi cambiamenti continui tengono vivo l’interesse durante le 12 ore di gioco, offrendo nuove sfide e dinamiche da esplorare.
Sfide epiche in un mondo in miniatura
Durante lo sviluppo di It Takes Two, il designer Josef Fares ha insistito affinché venissero incluse quante più meccaniche e ambientazioni. Così, oltre a non apparire mai statico, il gioco ha anche una più ampia varietà di design. Trattandosi di un gioco in platform 3D, il giocatore potrebbe aspettarsi la classica formula perfezionata dalla saga di Super Mario. Si ritrova invece ad affrontare combattimenti in stile Tekken su un aereo e una spedizione dentro un castello giocattolo che ricorda un dungeon di DnD. L’assortimento audace di scenari che si fondono in maniera omogenea, senza mai sembrare ripetitivi o opprimenti, è la prova dell’impegno dei designer e della cura che hanno messo in ogni minimo dettaglio.
Contrariamente ai giochi roguelike, come Hades, dove ogni errore potrebbe voler dire dover riiniziare da capo, It Takes Two premia la curiosità. Non solo le vite sono infinite, ma ci sono anche tante interazioni che incoraggiano a esplorare. Ad esempio, sono presenti numerosi mini-giochi ad ogni livello (acchiappa la talpa, rodeo, macchinine telecomandate, tiro alla fune, solo per citarne alcuni). Ma ci sono anche delle aree di riposo dove i giocatori possono concedersi un momento di relax, come gli stand di cibo nel globo di neve o la spa degli insetti nel giardino. Nessuna di queste piccole aggiunte ha uno scopo preciso nella storia, ma sicuramente aumentano il divertimento.
Per concludere, It Takes Two si è guadagnato un posto nella memoria condivisa dei giocatori grazie alla sua capacità di rinnovarsi. Spingendo oltre i suoi limiti il gioco cooperativo, sia in termini di design sia di meccaniche di gioco, ha creato un’esperienza immersiva che è meglio apprezzata in compagnia. Per questo vinto numerosi premi, tra i quali Gioco dell’Anno e Miglior Multiplayer nel 2021.
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