Grandi speranze è il tredicesimo romanzo di Charles Dickens e apparve per la prima volta come serie a puntate settimanali tra il 1860 e il 1861 sulla rivista All the Year Round, di cui lo stesso Dickens era proprietario. In seguito uscì come romanzo in tre volumi. È ambientato nel Kent e a Londra all’inizio del XIX secolo ed è il secondo romanzo che Dickens scrive in prima persona. Il libro tratta temi sociali e morali. Racconta la storia di Pip, un giovane orfano che vive con la sorella maggiore dispotica e il suo consorte cortese. È un vero e proprio bildungsroman, che segue le avventure del protagonista nel percorso tra la giovinezza e l’età adulta.

La sottile linea tra il bene e il male

Pip è un ragazzo della classe operaia e il suo più grande desiderio, la “grande speranza” a cui ambisce (come lo era per Charles Dickens quando era bambino), è diventare un gentiluomo. L’occasione gli verrà data in modo del tutto inaspettato.

Leggere Dickens è come indossare un paio di scarpe comode: c’è il Bene e il Male, e alla fine il Bene vincerà e il Male sarà punito. 

Grandi speranze è leggermente diverso dagli standard di Dickens: la differenza tra buono e cattivo è più sfumata, così come lo è per i personaggi, che sono più complessi e teatrali. Molti dei protagonisti muoiono soffrendo e il destino finale di Pip rimane indefinito fino alla conclusione. In un vortice di continue rivelazioni, il romanzo è ricco di scene diventate celebri, come quella nel cimitero alla vigilia di Natale, dove Pip incontra lo spaventoso detenuto Abel Magwitch.

Satira sociale e quieta accetazione

Tra questa scena, che apre il libro, e il suo finale, c’è il racconto del percorso di Pip per diventare un gentiluomo, un percorso che offre a Dickens un raggio d’azione apparentemente infinito per la satira sociale, una critica e una tranquilla accettazione.

Il finale è un trionfo di ironia drammatica. Pip scopre che il denaro che qualcuno gli ha dato, e che gli ha permesso di diventare un gentiluomo, proviene nientemeno che da Magwitch. Era stato deportato come prigioniero in Australia, ma poi era stato liberato e aveva condotto una vita agiata.

Un romanzo che opera su più livelli

Grandi speranze è ricco di personaggi che sono entrati nella cultura popolare, come Miss Havisham, interpretata da Helena Bonham-Carter nell’adattamento cinematografico del 2013. Interpreta una sposa abbandonata all’altare che rivive perennemente quel giorno tragico. Ci sono diciotto adattamenti per il cinema e la TV, e il romanzo rimane costantemente nella lista dei libri più amati dai lettori. Inoltre vi è anche un adattamento manga.

Grandi speranze opera su più livelli: come critica della società vittoriana e come indagine e ricerca della vera identità. Alla fine, le grandi aspettative di Pip, come imparerà a sue spese, diventano meno importanti della lealtà, della compassione e del potere di redenzione dell’amore.