Beyoncé e il Black Country | Le storie dei bovari neri rivivono nell'album Cowboy Carter

Postato il 29 Dicembre, 2024

“Niente finisce veramente”. Una frase simbolo che ricorre spesso tra le 27 tracce che compongono l’album Cowboy Carter di Beyoncé, uscito il 29 marzo 2024. È anche la frase iniziale della traccia American Requiem, che apre il disco. Un messaggio chiaro e di speranza contro il razzismo. Cowboy Carter è finito subito in vetta alle classifiche dei dischi più venduti negli Stati Uniti e nel mondo. È in testa alla classifica Usa Billboard 200. È anche l’ottavo disco consecutivo della superstar dell’R&B a raggiungere questo traguardo. Il singolo Texas Hold’Em è primo nelle Hit anche in Europa.

Cowboy Carter ha ottenuto anche 11 candidature alla 76ma edizione dei Grammy Awards. Tra queste le più importanti per il disco dell’anno e miglior album country 2024.

Texas Hold’Em è il brano con il quale Beyoncé ha concluso il suo show nell’intervallo dei match di Natale di Nfl – National Football League. A fine esibizione ha mimato il gesto della pistola e per questo è stata attaccata sui social. Critiche pretestuose, perché per la pop star è stato un modo naturale di promuovere il suo primo disco country, ispirato ad atmosfere e temi da vecchio West. In più, Beyoncé ha spesso sostenuto campagne per chiedere al governo Usa leggi più restrittive in materia di armi da fuoco.

Le origini country di Beyoncé

C’è un’anima da black cowgirl anche in Beyoncé. In pochi lo immaginavano, visto che è conosciuta come icona dell’R&B e per la sua voce soul. Invece l’artista è rimasta molto legata alle sue origini texane. La 43enne è nata a Houston. E quando si nasce in Texas, tra le montagne che hanno fatto la storia del cinema americano e dell’epopea western, non si può ignorare il richiamo di questa terra. Ecco perché qualche influenza country si era già vista nello stile di Queen Bey.

Già in Lemonade (2016), la cantante e performer americana aveva sperimentato il country, con il pezzo Daddy Lessons. Nello stesso anno si è esibita ai 50esimi Country Music Association Awards. Beyoncé si è dovuta confrontare anche con critiche aspre per questa sua scelta. Infatti i puristi del genere non l’hanno mai davvero considerata una di loro.

Così, anni dopo, è stata proprio l’artista a raccontare il suo rapporto con il Texas e l’influenza che il country ha avuto sulla sua musica. Nell’agosto 2021, parlando con il mensile Harper’s Bazaar, la cantante ha parlato della sua infanzia texana. In particolare, si è soffermata sulle storie dei cowboy neri, “sottovalutate e mal raccontate nel corso degli anni”.

Beyoncé e il legame con i cowboy neri

Un altro passo verso il country, nel 2021, è anche la collaborazione con Adidas per la linea Ivy Park Rodeo, legata a un’estetica cowboy. I capi si ispirano allo stile popolare delle campagne statunitensi, rivisitato in versione streetwear. E per la promozione viene coinvolta anche l’icona country Orville Peck.

Con il mensile di moda femminile, Beyoncé torna sul tema dei cowboy neri, ribadendo quanto siano stati sottovalutati e discriminati. Troppo spesso messi ai margini per lavorare con cavalli imbizzarriti o mandrie difficili da controllare. Aggiunge che nella storia americana si è parlato troppo poco dei mandriani neri. E questa assenza si è ripetuta anche al cinema o in TV, nei western con protagonisti sempre e solo attori bianchi.

Cosa significa l’album Cowboy Carter

Cowboy Carter è un richiamo alle origini di Beyoncé che vuole rendere giustizia alle storie dei bovari o pistoleri neri. L’artista ha rivelato che per realizzare questo album si è ispirata ad alcuni celebri film, come Thelma & Louise, ma anche ai western Urban Cowboy, Space Cowboys, Killers of the Flower Moon e The Harder They Fall. La pop star ha poi spiegato di aver combinato nel disco le sue diverse influenze musicali: soul, blues, rock e R&B, con il country.

Nelle 27 tracce c’è anche un passaggio di flamenco. E poi ci sono le collaborazioni illustri con Miley Cyrus e Post Malone. Ma anche i featuring con artisti emergenti del country. Infine, il contributo di tre grandissimi come Stevie Wonder, Nile Rodgers e Jon Batiste. Rodgers è un musicista e produttore famoso nella disco music, mentre Jon Batiste è un pianista che ha suonato con Princee Jon Batiste Billy Joel, Willie Nelson e Lenny Kravitz.

La maledizione dei cowboy neri

La storia del far West non è solo quella dei bianchi d’America ma è stata scritta anche dai neri. Personaggi simili al Django di Quentin Tarantino: costretti a combattere il pregiudizio per lottare contro la schiavitù e raggiungere la libertà. I cowboy neri esistono. Anche di recente, una rappresentanza della loro comunità ha partecipato alle manifestazioni in memoria di George Floyd, afroamericano ucciso a Minneapolis dalla polizia.

Nonostante nell’immaginario il mito del cowboy sia sempre vissuto nei volti di John Wayne, Clint Eastwood o Lee Van Cleef, anche tra gli afroamericani ci sono stati mandriani abili tra il Texas e la California. Li raccontano libri come The Black West, di William Loren Katz, che spiega proprio come non fossero ben accetti nei villaggi, anche solo quando vi si fermavano per mangiare. Ed è un controsenso dal momento che venivano riconosciute le loro capacità.

Chi sono i cowboy neri più famosi

Tra i cowboy neri più famosi c’è Nat Love, ex schiavo e bovaro afroamericano conosciuto col soprannome di Deadwood Dic. Personaggio dai mille volti, è stato protagonista di romanzi e racconti tanto da ispirare il lungometraggio The Harder They Fall, di Netflix. Uno dei film che Beyoncé ha seguito per il suo album Cowboy Carter. E ancora, John Ware, cowboy canadese e figura storica nella lotta contro il razzismo tra il 1850 e il 1905.

C’è poi Bill Pickett, morto nel 1932 dopo aver fatto la storia dei rodeo nel selvaggio west. Si deve a lui l’affermazione del bulldogging, un’arte che risale all’antica Grecia. Uno spettacolo nel quale due mandriani a cavallo inseguono un toro. Al momento giusto, un cowboy si lancia sul toro, afferrandolo per le corna e cercando di domarlo. L’obiettivo è far perdere l’equilibrio all’animale finché non crolla a terra. A Pickett è stato intitolato l’Invitational Rodeo, evento che celebra i cavalieri afroamericani. Una sorta di risarcimento, a cui adesso si aggiunge anche la musica di Beyoncé.

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