Arc de Triomphe Wrapped | Lo straordinario nell'ordinario
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Arc de Triomphe Wrapped | Lo straordinario nell'ordinario

Arc de Triomphe Wrapped | Lo straordinario nell'ordinario

Postato il 05 Ottobre, 2024

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Tra il 18 settembre e il 3 ottobre 2021, il panorama parigino è apparso decisamente diverso dal solito. Uno dei più iconici monumenti della città, l’Arc de Triomphe era stato “impacchettato”. In fondo ad Avenue Foch, il maestoso arco marmoreo in stile neoclassico si ergeva ricoperto da uno spesso strato di plastica riciclabile argentata. Quest’opera era stata pensata dall’artista di origini bulgare Christo e dalla sua partner Jeanne Claude con l’obiettivo di mostrare agli abitanti di Parigi come l’ordinario possa diventare straordinario.

Christo, prima del suo decesso nel maggio 2020, aveva espresso il desiderio che il progetto venisse portato avanti anche dopo la loro morte. Perciò, l’Arc de Triomphe Wrapped può essere considerato l’epitaffio dei due artisti.

Arc de Triomphe Wrapped is the last artwork by Christo

L’Arc de Triomphe, Wrapped di Christo and Jeanne-Claude (Parigi – 09/19/21).

L’Arc de Triomphe

Commissionato da Napoleone nel 1806 per commemorare la sua vittoria ad Austerlitz, l’Arco di Trionfo non fu completato sino 1836. Per allora, l’architetto designato da Napoleone, Jean Chalgrin, era ormai morto, e il progetto era passato a Jean Nicholas Huyot.

Il corpo di Victor Hugo fu esposto pubblicamente proprio qui nel 1885. Inoltre, dalla sua inaugurazione, il monumento è diventato un’icona del potere imperialista francese. Ed è evidente che Chalgrin, nel progettarlo, voleva imitare un antico arco romano, più precisamente l’Arco di Tito.

L’Arc de Triomphe de l’Étoile, per gentile concessione di Mario Sanchez Prada.

Arte site-specific

Jeanne Claude e Christo si fanno conoscere negli anni Settanta per la loro Valley Curtain. L’opera, un pezzo d’arte site-specific, consiste in un’enorme tenda arancione appesa sulla Colorado State Highway 325. Da questo loro primo lavoro all’Arc de Triomphe Wrapped, Christo e Jeanne Claude non si discostano mai dalla loro etica. Etica che li porta, tramite la vendita di disegni preparatori o collage, a finanziare interamente i loro progetti. Così facendo, i due artisti si assicurano che nessuna compagnia privata o istituzione pubblica interferisca col loro lavoro.

Al contrario, la maggior parte dell’arte pubblica, specialmente durante il suo boom negli anni Ottanta, è sponsorizzata da istituzioni pubbliche. Negli Stati Uniti, il programma Art-in-Architecture della General Services Administration finanzia la maggior parte dei progetti di arte pubblica del Paese durante gli anni Ottanta. Ne è un esempio il controverso Tilted Arc di Richard Serra. Il panel, però, dipende molto dall’opinione pubblica, e opere come quella di Serra devono essere rimosse a causa di alcuni reclami. L’indipendenza economica di Christo e Jeanne Claude evita loro questo tipo di inconvenienti. Inoltre, le loro installazioni sono temporanee e di solito vengono rimosse dopo meno di un mese.

Lo straordinario dell’ordinario

Ma allora qual è l’obiettivo del loro lavoro? Mostrare lo straordinario dell’ordinario. In altre parole, l’”impacchettamento” di Jeanne Claude e Christo funge da sipario. Nascondendolo alla vista, viene sottratto al monumento il suo carattere ordinario e gli viene infusa un’aurea di straordinarietà.

I monumenti vengono spesso dati per scontati dai cittadini, che a volte si dimenticano addirittura della loro esistenza. “Impacchettare” un monumento significa dargli risalto, avvolgerlo in un fascino surreale. L’Arc de Triomphe Wrapped sembra quasi prendere vita quando il vento fa ondeggiare la lucente copertura in plastica. Sembra una nave aliena parcheggiata al centro di Parigi o un enorme pacco regalo: è un’opera che sicuramente lascia spazio all’immaginazione.

Impacchettare l’Arc de Triomphe, però, potrebbe essere anche una dichiarazione politica. Coprendo le prove concrete della vittoria di Napoleone, Christo e Jeanne Claude sembrano criticare velatamente la grande Francia imperialista. Tuttavia, l’arco non può essere eliminato del tutto, ma appunto solo coperto. Questo potrebbe suggerire una sorta di paragone con la storia coloniale.

Infine, l’Arc de Triomphe Wrapped lascia di stucco i passanti e rende straordinario un angolo della città solitamente ordinario, lasciando spazio all’interpretazione.

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