Nuovo Cinema Paradiso | Un'ode nostalgica alla Settima Arte
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Nuovo Cinema Paradiso | Un'ode nostalgica alla Settima Arte

Nuovo Cinema Paradiso | Un'ode nostalgica alla Settima Arte

Postato il 04 Novembre, 2023

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Runtime

155', 174' (director's cut), 123' (recut)
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Descritto dal magazine Empire come uno dei migliori film di sempre in lingua straniera, Nuovo Cinema Paradiso, del regista e sceneggiatore Giuseppe Tornatore, è uscito nei cinema italiani nel 1988. Questa prima versione è stata seguita da altre due: una internazionale nel 1989 e una estesa nel 2002. Il film mescola commedia, dramma e romanticismo, toccando anche il melodramma. Ma è anche una storia di crescita personale. Racconta la storia di un giovane siciliano, ispirato e animato dall’amore per il cinema e i film. E si focalizza sul suo rapporto con un anziano proiezionista che gli trasmetterà la sua passione.

Il fim affronta numerosi temi, dal ruolo del cinema dopo la Seconda Guerra Mondiale al difficile rapporto tra il protagonista e la sua terra, la Sicilia, e l’enorme galassia chiamata nostalgia. Tutto ruota attorno alla stessa colonna: il cinema. È un tributo ai film sui film. È un esempio di cinema come settima arte, come descritto dal teorico Ricciotto Canudo negli anni ’20. Nonostante un debutto travagliato, Nuovo Cinema Paradiso è diventato una pietra miliare nella storia del cinema italiano e internazionale. Un traguardo che si deve anche alle atmosfere magiche create dalla colonna sonora composta da Ennio Morricone.

Una passione infinita

Nuovo Cinema Paradiso racconta, attraverso un lungo flashback, la storia di Salvatore. Un rispettato regista, soprannominato ‘Totò’ e interpretato da Salvatore Cascio, Marco Leonardi e Jacques Perrin, che dopo aver ricevuto la notizia della morte del suo caro mentore, rivive i suoi ricordi in una notte.

Il giovane Totò vive in un piccolo borgo siciliano nel secondo dopoguerra, e ha una grande passione per il cinema. Ogni occasione è buona per intrufolarsi nella sala del paese, il “Cinema Paradiso”, con l’aiuto del proiezionista Alfredo (Philippe Noiret). Totò convince l’uomo a insegnargli i trucchi del mestiere. Ma un giorno accade un tragico incidente: Alfredo perde la vista e sopravvive solamente grazie a Totò. Questo evento li legherà indissolubilmente.

Totò e Alfredo: diventare l’uno gli occhi dell’altro

L’amicizia profonda tra Totò e Alfredo è il cuore di Nuovo Cinema Paradiso. Totò è un ragazzo intelligente, tenace e con una vivida immaginazione. Viene da una famiglia povera e il padre è mancato durante la guerra. Invece Alfredo è un uomo senza figli, umile e saggio che ha lavorato tutta la vita nel cinema del paese. I personaggi di Totò e Alfredo sono riconducibili agli archetipi dell’allievo e del maestro. Il primo incarna l’eroe che non conosce ancora il suo valore. L’incontro conil suo mentore è quindi cruciale, visto che è lui il primo a riconoscere il potenziale creativo del ragazzo. È la guida che motiva Totò, spronandolo all’avventura. Il proiezionista lo aiuta a oltrepassare la soglia di casa verso un mondo pieno di meraviglie.

Il legame tra i due progredisce finché diventano uniti come padre e figlio. Ma non finisce qui. Il loro legame subisce un altro cambiamento quando Totò salva il proiezionista dalle fiamme. Alfredo, grazie al suo amico, impara a “vedere” di nuovo. Gli occhi del giovane diventano quelli di Alfredo. Totò non solo prende il ruolo di guida e si occupa di lui, ma gli insegna a vedere le cose da un’altra prospettiva, quasi come fa un regista quando racconta una storia.

La malinconia di tornare alle radici

Nuovo Cinema Paradiso è parzialmente ispirato dalla vita del regista siciliano Giuseppe Tornatore. Alfredo è ispirato da un amico di Tornatore, il fotografo Mimmo Pintacuda, che l’ha non solo introdotto al cinema ma gli ha anche mostrato l’importanza delle immagini. I suoi insegnamenti sono stati fondamentali per la carriera di Tornatore. Il regista ha affermato che Pintacuda ha influenzato la sua “capacità di vedere le cose da regista cinematografico”.

Inoltre, la pellicola mostra un forte, se non contrastante rapporto tra il regista e la sua terra. Nel film, la Sicilia è vista attraverso gli occhi di Totò (e implicitamente di Tornatore), ed è ricca di nostalgia. La relazione tra Tornatore e la Sicilia ha dimostrato di essere negli anni un tema centrale nella sua filmografia e il regista dà vita con le sue storie a personaggi che raccontano i sentimenti, le atmosfere e le contraddizioni della sua terra. Perciò, anche in Nuovo Cinema Paradiso, la Sicilia non è solo un luogo, ma una fonte da cui trarre memorie ed esperienze, mescolando sullo schermo realtà e finzione.

Tornatore riesce abilmente a impregnare di emozioni e avversioni i personaggi, creando un’immagine realistica della Sicilia non solo nell’ambientazione ma anche attraverso la lingua, i gesti e il comportamento dei personaggi. In Nuovo Cinema Paradiso, la Sicilia è investigata e svelata nel suo rapporto di amore-odio con il regista. È una terra che offre poche prospettive per i giovani pieni di sogni come Totò, o Tornatore stesso: è una terra da cui è necessario andare via per capirla. Ma è soprattutto un posto in cui è inevitabile tornare per riempire il vuoto che si ha quando si va via.

Fino a quando ci sei ti senti al centro del mondo, ti sembra che non cambia mai niente. Poi parti. Un anno due, e quanno torni è cambiato tutto: si rompe il filo. Non trovi chi volevi trovare. Le tue cose non ci sono più. Bisogna andare via per molto tempo, per moltissimi anni, per trovare, al ritorno, la tua gente, la terra unni si nato.

Alfredo (Philippe Noiret)

Il cinema che riflette su se stesso

Il vero protagonista di Nuovo Cinema Paradiso è il cinema. I suoi personaggi ruotano attorno a questo. Questo film è effettivamente meta-cinematografico visto che si riferisce al suo stesso linguaggio in modo autoreferenziale. Tornatore vi inserisce scene di Hollywood e dei classici neorealisti italiani legandoli ironicamente agli eventi del film. Alfredo, per esempio, è solito usare citazioni cinematografiche per dispensare consigli al giovane Totò. Quest’ultimo invece usa spesso la telecamera per mostrare il mondo attraverso i suoi occhi. Di conseguenza, lo spettatore segue il punto di vista di Totò e di riflesso di Tornatore, che dimostra un uso consapevole del media per investigare la sua arte. Il regista ricorre a questo espediente per riflettere sul suo modo di fare film, in cui ancorarsi alle sue radici è più evidente che mai.

Inoltre, in Nuovo Cinema Paradiso, il cinema e una sala cinematografica hanno un ruolo chiave nella vita del protagonista. Diventano un rifugio, un posto dove Totò ha cercato la protezione sin dall’infanzia. Un posto sicuro in cui dimenticare i dolori della sua vita.

Lo specchio della società

Da un’altra prospettiva, la sala cinematografica diventa anche un punto di riferimento per la cittadina, una fonte di intrattenimento dove tutti possono identificarsi con i personaggi sullo schermo, dimenticando i problemi quotidiani. In questo modo, Tornatore sottolinea abilmente la differenza tra classi sociali attraverso uno stratagemma visuale, ossia i loro posti a sedere nella sala.

I meno abbienti si siedono in platea , mentre i posti più in alto sono occupati dai più ricchi. Questa separazione tra classe alta e bassa è una narrativa utilizzata da molti registi come Bong Joon-ho. Facendo così, il regista mostra anche la funzione aggregativa del cinema: nonostante le differenze sociali tra tutte quelle persone, appena le luci si spengono e inizia la proiezioni, vivono tutti la stessa esperienza.

Infine, in Nuovo Cinema Paradiso il regista si prende tempo per segnalare il contrasto tra il pubblico dei cinema dopo la Seconda Guerra Mondiale e il declino vissuto dal cinema italiano negli anni ’80, periodo in cui è stato girato il film. Durante quel decennio, il cinema italiano ha vissuto un periodo cupo che è risultato in un evidente calo di affluenza al cinema. Perciò, tramite il film, Tornatore fa riflettere su un tempo in cui la sala era piena, e sull’evoluzione del cinema.

Molti altri registi hanno usato il meta-cinema nei loro lavori, tra cui Billy Wilder in Sunset Boulevard (1950), Federico Fellini in (1963). Quentin Tarantino l’ha usato in molti suoi film, tra cui Pulp Fiction (1994), Bastardi senza gloria (2009) e C’era una volta a… Hollywood (2019).

Le musiche di Ennio Morricone

La colonna sonora creata dal pluripremiato compositore italiano Ennio Morricone è un elemento essenziale di Nuovo Cinema Paradiso. Morricone ha catturato con successo l’essenza del film di Tornatore combinando suono e immagine in una maniera esemplare. Il Tema Principale, nato dalla combinazione di pianoforte, sassofono e quartetto d’archi, introduce gentilmente lo spettatore a quel mondo immaginario. Ciò che distingue la colonna sonora sono le sinfonie vivaci e delicate che accompagnano l’infanzia del protagonista e il malinconico passaggio alla vita adulta.

Le sinfonie orchestrali si trascinano nelle atmosfere rurali siciliane, mescolandosi con le immagini. Il famoso pezzo intitolato Tema d’amore, composto dal figlio di Morricone, Andrea, è struggente e intenso. Immerge lo spettatore in una dimensione agrodolce, e il tema, che fa da sfondo alla tormentata storia d’amore del protagonista, è una combinazione di pianoforte, corde romantiche e sassofono. Il risultato è un inno nostalgico che avvolge lo spettatore, trasportandolo in un sogno affascinante.

Nuovo Cinema Paradiso segna l’inizio di una collaborazione tra Tornatore ed Ennio Morricone che è durata fino alla morte del compositore. Al punto che il primo ha dedicato a Morricone e alla loro profonda amicizia il documentario Ennio (2021).

Con le musiche create per Nuovo Cinema Paradiso, Morricone ha dimostrato ancora una volta di voler sperimentare con il suono e la sua concezione della colonna sonora come elemento capace di stabilire una relazione di interdipendenza con il film.

Da un inizio travagliato al plauso internazionale

Nuovo Cinema Paradiso ha avuto una storia particolarmente travagliata, specialmente al suo debutto. Il motivo principale è dovuto alla sua durata. Per questa ragione, è stato successivamente proiettato in una versione tagliata di 155 minuti e distribuito all’estero nella versione da 123. È stata la versione internazionale a ottenere il plauso della critica e del pubblico. Alla 42ª edizione del Festival di Cannes, Nuovo Cinema Paradiso ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria. Successivamente ha vinto il Golden Globe per il Miglior film straniero. Poi l’Oscar come Miglior film straniero, e il BAFTA come Miglior film non in lingua inglese.

Nuovo Cinema Paradiso è considerato uno dei classici del cinema italiano e non smette di emozionare vecchie e nuove generazioni. Dopo più di tre decenni questo film, nonostante i grandi cambiamenti dell’industria dell’esperienza cinematografica, mostra come la settima arte e la sala continuino ad affascinare e incantare milioni di spettatori in tutto il mondo. Mentre tutto intorno è cambiato, ma il messaggio intrinseco del film rimane lo stesso. Perché nulla può rimpiazzare il valore sociale, culturale e collettivo dell’esperienza cinematografica.

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