Neon Genesis Evangelion | La difficoltà di relazionarsi con gli altri
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Neon Genesis Evangelion | La difficoltà di relazionarsi con gli altri

Neon Genesis Evangelion | La difficoltà di relazionarsi con gli altri

Postato il 12 Agosto, 2021

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Per l’animazione giapponese, Neon Genesis Evangelion (NGE) ha avuto lo stesso impatto che Watchmen ha avuto per i fumetti. Ha cambiato contenuti, stile, temi. Lontani dai massicci robot di Go Nagai degli anni ’70 e ’80 e persino dai più recenti Gundam, nel 1995 gli Evangelion erano qualcosa di completamente nuovo nel genere mecha. Le loro figure agili e snelle li facevano assomigliare a esseri umani con indosso delle tute, invece che a veri e propri robot. Inoltre, i combattimenti cruenti e i frequenti smembramenti erano quasi senza precedenti. Tuttavia, la vera innovazione fu il modo in cui il regista e scrittore Hideaki Anno (Nadia: Il mistero della pietra azzurra) ideò i personaggi. In Neon Genesis Evangelion tutte le relazioni sono disfunzionali, spezzate o imperfette. (Spoiler alert)

Un anime mecha non convenzionale

La trama sembra simile a quella di molti altri anime che coinvolgono i mecha. Dopo un evento quasi apocalittico, chiamato Second Impact, un gruppo di alieni, gli Angeli, inizia ad attaccare l’umanità. La sopravvivenza è quindi affidata ad alcuni adolescenti, i Children. Devono combattere salendo a bordo delle unità EVA, robot supertecnologici costruiti e controllati dall’organizzazione NERV. I ragazzi devono avere un alto tasso di sincronizzazione con gli EVA, che altrimenti non si attivano nemmeno. Inoltre, non pilotano semplici macchine, ma complesse creature ibride che nascondono segreti che li legano agli Angeli.

Anche se all’inizio NGE si concentra sulle scene d’azione e sullo stupefacente design degli EVA e degli Angeli, la trama si sposta lentamente dagli stereotipi del genere alla messa in scena di un dramma psicologico. Così, le spettacolari ma brevi battaglie lasciano spesso il posto ai conflitti interiori dei personaggi.

I numerosi riferimenti alla psicologia, alla filosofia e alla simbologia biblica e cabalistica si legano a una storia di crescita, oltre che a un’indagine sull’identità e sullo senso dell’umanità. Le inquadrature statiche e ripetitive fanno da eco ai forti conflitti e all’angoscia che permeano la trama. Pertanto, il pubblico percepisce l’incapacità dei personaggi di superare i loro problemi. Inoltre, Anno cerca sempre modi nuovi ed efficaci per esprimere la sofferenza psicologica o per mettere in scena monologhi interiori, come nel 16° episodio.

La spaventosa idea di relazionarsi con gli altri

Durante la realizzazione di NGE, il regista Anno ha attraversato un periodo di forte depressione, i cui effetti si sono riversati sui suoi personaggi. Soprattutto quelli principali, Shinji Ikari e Asuka Soryu Langley, che hanno relazioni travagliate con le altre persone: sono rispettivamente i piloti delle unità EVA 01 e 02. Si comportano come adolescenti pensando che il mondo giri intorno a loro. Ciò che si nasconde sotto sono invece individui in difficoltà, spaventati dal dolore che le relazioni inevitabilmente comportano.

L’atteggiamento accondiscendente di Shinji lo porta a scusarsi continuamente. Tuttavia, ciò che si cela nel suo animo è una rabbia profonda, perché pensa che nessuno lo capisca. Sicuramente non è un eroe audace e risoluto, ma una persona indifesa e debole che spesso si rifiuta di combattere. Quando lo fa non è per determinazione, ma perché ha un disperato bisogno di approvazione.

Asuka, al contrario, ha un atteggiamento prepotente e vuole sempre emergere come la migliore. Quando non ci riesce, crolla in un misto di stordimento e disperazione. Entrambi i protagonisti hanno una cosa in comune: cercare di tenere gli altri a distanza per paura di ciò che potrebbe accadere. Entrambi assecondano il sogno illusorio di relazioni essenzialmente positive e benefiche, e quando si verifica inevitabilmente il contrario tendono a escludere tutti. In questo modo virano verso l’egocentrismo, ignorando la minaccia sempre presente degli Angeli.

L’AT Field, le mura dell’individualità

La sofferenza generata dai contatti con le altre persone è perfettamente rispecchiata dall’AT Field (Absolute Terror Field – Campo di Terrore Assoluto), una barriera protettiva di cui sono dotati sia gli Angeli che le unità EVA. Lungi dall’essere un semplice scudo da portare in battaglia, è la barriera che protegge e racchiude l’anima del singolo. È ciò che definisce l’individualità di ciascuno e minaccia quella degli altri. L’incontro tra gli AT Field è sempre violento. O squarciano gli altri o vengono da loro squarciati. Questa inevitabile collisione si collega all’obiettivo del Progetto per il perfezionamento dell’uomo. Si tratta di un piano segreto che la SEELE, il consiglio che controlla la NERV, vuole realizzare. Il suo scopo è dissolvere ogni AT Field e riunire tutta l’umanità in un unico individuo. La paura del dolore causato dagli altri è così alta che la perdita dell’identità è un’alternativa preferibile.

Tuttavia, Neon Genesis Evangelion tende verso la possibilità di stabilire un rapporto sano con gli altri. La sfida finale di Shinji consiste nello sforzo di superare il timore delle relazioni e di accettare la vita come un insieme inestricabile di gioia e dolore. Per citare uno dei personaggi:

Ogni luogo può essere un paradiso, purché si abbia la volontà di vivere.

Quasi trent’anni di Neon Genesis Evangelion

Per problemi di budget, Anno dovette riscrivere completamente gli ultimi due episodi della serie. Il risultato fu un finale in qualche modo avanguardistico, che comunque riusciva a risolvere in modo incisivo i conflitti interiori dei personaggi. Tuttavia, la trama rimase incompleta. Così Anno diresse un altro finale nel 1997, intitolato The End of Evangelion, essenzialmente una versione alternativa degli ultimi due episodi. Qui la trama trova la sua conclusione e Shinji affronta ancora una volta la sua prova più difficile. Vale la pena vivere, anche se le relazioni saranno sempre fonte di dolore?

Esistono diversi videogiochi basati su Neon Genesis Evangelion e anche una versione manga, scritta dal character designer della serie Yoshiyuki Sadamoto. Nel 2007, Anno ha iniziato una tetralogia di film, conclusasi nel 2021, che rivisita buona parte della trama originale, pur mantenendo gli stessi temi.

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