Intermezzo di Sally Rooney | A quali condizioni la vita è sopportabile?
Author
Year
Format
Sotto la luce dei riflettori, l’esito di Intermezzo di Sally Rooney era un salto nel vuoto tra successo e fallimento. Rooney rappresenta ormai la voce della sua generazione, è considerata la Jane Austen dei Millennials e ogni sua mossa è seguita con grande attenzione. Perciò tutti si chiedevano se Intermezzo sarebbe stato all’altezza della sfida. La risposta della critica e del pubblico è stata positiva finora. L’autrice è stata lodata per le sue sofisticate capacità narrative e per la sua analisi delle relazioni e dell’identità nell’epoca del tardo capitalismo.
A più di sei anni da Normal People, best-seller acclamato dalla critica, Sally Rooney ha conservato la sua fama di “Marxista spiritosa e sagace”, com’è stata definita in un articolo del New York Times. La sua capacità di fondere la critica sociale pungente con l’introspezione continua a essere la cifra caratteristica della sua scrittura. Tuttavia, ha assunto un tono più maturo nella sua ultima opera. Intermezzo cattura il viaggio complesso, spesso doloroso, della scoperta di sé e della crescita emotiva. Affronta temi che vanno dal lutto all’ingresso incerto nell’età adulta.
Fratelli nati sotto una cattiva stella
Ambientato nella Dublino dei giorni nostri, da settembre fino a Natale, Intermezzo segue la storia di due fratelli completamente diversi: Ivan e Peter Koubek. Il primo è un giocatore professionista di scacchi di 22 anni, un ex bambino prodigio diventato adulto, che fatica ad arrivare a fine mese. L’altro un avvocato affascinante quanto disturbato con un talento nel vincere casi giudiziari e seminare cuori spezzati.
Separati da un silenzio assordante, i due sembrano aver preso strade diverse. Ma sono costretti a fare i conti con le loro questioni irrisolte quando il loro padre viene a mancare. All’inizio del romanzo sono passate solo poche settimane dal funerale. I fratelli stanno elaborando la perdita del padre e al dolore del lutto si aggiunge la tensione latente tra loro. Esplorando i drammi familiari e i tortuosi meandri delle relazioni umane e romantiche, Intermezzo si presenta come una elegia moderna dai ritmi dilatati, che richiama il lettore a interrogarsi sulla propria vita.
“La vita non è solo parlare, sai”
Il misterioso titolo Intermezzo racchiude diversi significati, ma è uno in particolare che rivela gli eventi e l’essenza del romanzo. Per intermezzo generalmente si intende un interludio musicale che collega gli atti di un’opera teatrale. Tuttavia, come suggerisce la copertina del libro, Sally Rooney allude alla traduzione italiana della parola Zwischenzug, una mossa inaspettata che usano i giocatori di scacchi per mettere alle strette l’avversario e costringerlo a una risposta tempestiva.
La metafora degli scacchi è una costante nel libro e strizza l’occhio allo stallo emotivo nelle relazioni interpersonali in cui basta una sola mossa per mandare tutto all’aria. Gli errori di comunicazione o addirittura l’incomunicabilità sono temi ricorrenti nel Rooneyverso e sono ancora una volta ciò che condanna Ivan e Peter ad allontanarsi definitivamente.
L’assenza di punteggiatura a segnalare il discorso diretto può rendere la lettura difficile ma è una scelta stilistica che enfatizza la difficoltà di creare legami significativi. Sally Rooney riesce a trasportare il lettore nel mondo interiore dei personaggi. Alterna una scrittura densa e incalzante che traduce la mente razionale, e forse anche neurodivergente, di Ivan con il flusso di coscienza ingarbugliato di Peter. In questo modo dà voce ai pensieri inquieti e cupi che quest’ultimo formula sotto l’influenza dello Xanax. E suggerisce una depressione radicata che deve ancora imparare a gestire.
Un pensiero gli sale con calma alla superficie della mente. Vorrei essere morto. Di sicuro ogni tanto capita anche agli altri. Che gli venga l’idea. Ricordi una cosa imbarazzante che hai fatto anni prima e di colpo pensi: Ecco, mi ammazzo. Solo che per lui la cosa imbarazzante è la vita stessa. Il che non significa che lo voglia fare davvero. E anche se lo volesse, non lo farà.
Riferimenti letterari e cinematografici
Conciliando esperienze universali come il silenzio in amore, il lutto e il dolore con il ritmo lento delle relazioni quotidiane, Intermezzo sembra richiamare il secondo romanzo di Coco Mellors, Blue Sisters (2024).
Nel romanzo di Mellors, tre sorelle, dopo aver tagliato i ponti, si riuniscono in occasione del primo anniversario della morte della loro sorella minore. La storia offre un ritratto profondo e toccante delle dinamiche familiari disfunzionali e dei difetti che rendono autentiche le relazioni umane.
Sulla stessa linea, His Three Sisters (2023), diretto da Azazel Jacobs, racconta la storia di tre sorelle che si ritrovano per stare accanto al loro padre nei suoi ultimi momenti. Costrette a confrontarsi con le conseguenze di un lungo silenzio, cercano di rimediare al tempo perduto. E comprendono che le parole non dette lasciano cicatrici ben più profonde di una discussione a cuore aperto.
Pazzi d’amore
É la prima volta che Sally Rooney non analizza nello specifico le complessità delle relazioni romantiche. Piuttosto, in Intermezzo, diventano una lente attraverso cui indagare la psiche dei due fratelli e della relazione che hanno tra loro e con i genitori. Un quadro Freudiano, si potrebbe dire, che si interroga sulle questioni di famiglia, identità e desideri inconsci.
Per coprire le spese dell’affitto, Ivan si occupa di piccoli lavori nell’analisi dei dati e partecipa a workshop sugli scacchi in cui gioca contro più avversari allo stesso tempo, e finisce per batterli tutti. In occasione di uno di questi eventi presso un laboratorio artistico, incontra la direttrice. Margaret è una donna di 36 anni appena uscita da un matrimonio con un uomo abusante e con problemi di alcolismo. La differenza d’età non gli impedisce di innamorarsi di lei, perché è in grado di offrirgli le cure e l’affetto che sua madre, con i suoi modi un po’ scostanti, non gli aveva mai dato.
La loro relazione si evolve rapidamente ma rimane un segreto, al riparo dal giudizio degli altri. Ivan si era sempre sentito un pesce fuor d’acqua prima di allora, perciò lui stesso si sorprende del proprio fascino e si sente gratificato nello scoprirsi oggetto di desiderio. Sulle ultime battute del romanzo, si rende conto che questo guizzo di adrenalina, l’impulso decisivo, non è altro che un meccanismo per affrontare la tragica morte di suo padre.
E niente riporterà mai indietro suo padre dalla sfera della memoria, nel rassicurante mondo concreto della realtà materiale, dei fatti tangibili e specifici: e come, come è possibile accettare questo, o anche solo capire che cosa significa?
Un abisso emotivo
Ivan non è l’unico a incontrare una donna in uno stadio della vita diverso dal suo e questo non accade spesso nelle classiche storie coming of age. Anche Peter ha una vita amorosa complicata, indeciso com’è tra due donne. Sylvia, quella che una volta era la fidanzata storica di Peter, l’ha lasciato dopo un grave incidente che ha compromesso la sua salute, sperando di risparmiargli dolore e risentimento. Nonostante la loro separazione, si frequentano ancora e l’amore che provano non sembra essersi consumato. Peter, desideroso di proteggere gli altri, come ha sempre fatto con sua madre e suo fratello, inizia una relazione regolata dal denaro, ma non meno coinvolgente, con la ventenne Naomi, una studentessa universitaria con un passato da escort. Nonostante tutto, finisce per innamorarsi anche di lei.
Questo scenario rivela che i due fratelli hanno molto più in comune di quanto pensano, perché il tumulto interiore che stanno vivendo è, in fin dei conti, lo stesso. Tuttavia, non confessando la propria vulnerabilità, l’abisso emotivo che li separa si allarga sempre di più, lasciando un interrogativo senza risposta: avranno il coraggio di ricongiungersi o il loro sarà un tentativo fallito?
Il bisogno umano di creare legami
Si, mi piacerebbe, pensa, vivere in modo tale da poter svanire nel nulla in qualunque momento senza che la cosa tocchi nessuno, anzi, sento che per me questo sarebbe il modo perfetto di vivere e forse l’unico accettabile. Allo stesso tempo voglio disperatamente essere amato.
Ciò che fa sentire Sally Rooney così vicina ai suoi lettori è la sua capacità di raccontare senza filtri né fronzoli, scavando nelle fratture delle emozioni e relazioni con cruda onestà. Al di là delle caratteristiche tipiche dei personaggi di Rooney, Peter, Ivan e i personaggi secondari sono genuini e umani, proprio grazie alle loro imperfezioni e fragilità. Empatizziamo con le loro paure e desideri, perdoniamo i loro errori e, così facendo, elaboriamo anche i nostri.
Solo nei romanzi brutti la gente pensa sempre la cosa giusta, dice sempre la cosa giusta, ogni effetto ha la sua causa, ci sono quelli simpatici e quelli antipatici, quelli buoni e quelli cattivi, tutto alla fine ti consola.
Queste parole de La Storia della Bambina Perduta di Elena Ferrante risuonano con l’intenzione di Rooney. L’autrice svela la brutale realtà del lutto e segue le strade verso cui conduce questo dolore. Con Intermezzo, Rooney non si avventura in terre sconosciute. Piuttosto continua la sua indagine su temi a lei cari con maggiore profondità e maturità. Chiedendo attraverso la voce dei personaggi: “Una vita quanto può accogliere? Quanto può contenere dentro di sé senza spezzarsi?”.
Tag
Buy a ☕ for Hypercritic