The Office | Comicità pura sul luogo di lavoro
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The Office | Comicità pura sul luogo di lavoro

The Office | Comicità pura sul luogo di lavoro

Postato il 28 Maggio, 2024

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USA
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“Sarebbe bello sapere che stai vivendo i bei vecchi tempi prima che finiscano per sempre”. Una serie televisiva può dirsi di successo quando lo spettatore desidera che non finisca mai. È quanto successo per molti con The Office, adattamento americano dell’omonima serie della Bbc del 2001, un concentrato di comicità pura.

La serie è stata prodotta dalla Nbc e creata da Greg Daniels. Ricky Gervais (che interpreta il ruolo del capo David Brent nella versione britannica) e Stephen Merchant hanno co-scritto la serie. Si tratta di un mockumentary (dall’inglese mock, “prendere in giro” e documentary, “documentario”), ambientato in un ufficio di fantasia della Dunder Mifflin Paper Company e incentrato sulle vite dei dipendenti a Scranton, Pennsylvania. L’idea di una troupe che gira un documentario fittizio serve da premessa per la creazione di un prodotto innovativo, intelligente ed efficace. La ripresa della telecamera a mano inquadra gli eventi di nascosto – sbirciando dietro le tende o attraverso le finestre, con rapide zoomate e panoramiche brusche – enfatizzando la scena. Le interviste e gli sguardi in camera dei personaggi spesso rompono la quarta parete per trasmettere un tono realistico o esagerato.

Un cast di esseri umani irresistibili

Nonostante l’approccio visivo unico, la vera forza trainante della serie sono i personaggi. Un cast corale di esseri umani surreali, ben definiti, complementari e irresistibili è l’ingranaggio essenziale della scrittura comica. Dietro ogni battuta, non c’è solo una tecnica raffinata sul perché, quando e come far ridere, ma anche una motivazione coerente che segue la storia del personaggio.

Michal Scott (Steve Carell) interpreta il peggior capo possibile, che crede di essere il migliore. È incompetente, ignorante, alla ricerca disperata di attenzioni, ma è anche empatico e molto solo: una miniera d’oro per le risate. La sua umanità sfaccettata fa provare al pubblico imbarazzo e compassione al contempo, un’ambivalenza che difficilmente si vede sullo schermo. Il suo ruolo è stato così importante che, quando Carell ha lasciato lo show dopo la settima stagione, i produttori hanno cercato di andare avanti senza di lui, ma tutto è andato a rotoli.

Anche gli altri personaggi hanno caratteristiche, seppur diverse, ugualmente attraenti e divertenti. La varietà delle personalità permette di cambiare il focus di ogni episodio e di ottenere un effetto comico a più livelli.

Un serbatoio di comicità

Anche gli episodi speciali e a tema (ripetizioni di un certo argomento o periodo dell’anno, come Natale o Halloween, come in Friends, Parks and Recreation, New Girl e How I Met Your Mother) sono molti e vari in The Office. L’assistenza sanitaria, una competizione sportiva, la risoluzione dei conflitti, il pronto soccorso e le feste creano battute memorabili, utilizzando il contesto non solo come ambientazione ma come vero e proprio serbatoio di comicità che può alimentare sia i personaggi sia le dinamiche della storia. La serie ha vinto quattro Emmy, incluso uno come miglior serie comica nel 2006.

La serie ha un finale perfetto, come l’iconica sigla di Jay Ferguson. Come tutte le serie che finiscono per plasmare la cultura pop, The Office ha una sezione online dedicata chiamata Dunderpedia, che fa la gioia degli appassionati.


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