Donna che stira | La Tristezza tra Picasso e Inside Out
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Lo spagnolo Pablo Ruiz Picasso, è stato uno degli artisti più influenti del XX secolo. Con le sue opere, tra cui dipinti, sculture e collage, è uno dei fondatori, insieme a Georges Braque, del movimento cubista. Picasso, con il suo stile, ha rappresentato un lungo e articolato arco storico artistico, esaminandolo in tutte le sue diverse sfaccettature. Tale caratteristica così varia e poliedrica è visibile nei suoi diversi periodi. Questi sono: periodo blu (1901/1904), periodo rosa (1904/1906), periodo africano (1907/1906), cubismo analitico (1909/1912), cubismo sintetico (1912/1919), neoclassico (fine anni ’10 inizio anni ’20), surrealista (anni ’20). Il primo ricopre nell’immaginario collettivo un posto di rilievo, e tra la produzione relativa a questo periodo si ritrova anche l’opera Donna che stira.
La donna che stira è un’opera dell’artista spagnolo ora conservata al Guggenheim Museum di New York. Il soggetto rappresentato in quest’opera è una donna lavoratrice.
Picasso ha prestato molta attenzione alla classe operaia, facendone spesso il soggetto principale delle sue opere; in questo modo, infatti, l’artista ha esaltato la fatica, la stanchezza, lo stress, l’esaurimento e la tristezza che spesso accompagnavano questi lavoratori. Il tratto marcato che definisce la figura sottolinea proprio questa condizione: la sottomissione alle regole di una società troppo dura, che gravava sulle spalle della classe operaia. La donna appare isolata dal contesto, così come era sola e isolata nella sua vita.
Picasso, grazie all’utilizzo del colore blu che dominava in queste opere, riesce a rendere malinconica l’atmosfera intorno a questi soggetti.
L’artista ha realizzato La donna che stira nel 1904, alla fine del periodo blu, motivo per cui vi è una forte presenza anche dei colori grigio e bianco. I punti luce, che evidenziano il volto scarno della donna, riescono a trasmettere la fatica e il sacrificio della protagonista.
Ma già nel 1901, Picasso dipinse una prima versione dello stesso soggetto, con tratti più morbidi e pennellate più spesse. In quest’opera, i toni del blu sono molto più marcati rispetto alla versione del 1904.
Il periodo blu
Cominciai a dipingere in blu quando riconobbi che Casagemas era morto.
Pablo Picasso
Questo fu il punto di partenza del Periodo azul (periodo blu) di Picasso: il suicidio del pittore e poeta Carlos Casagemas nel febbraio del 1901. Con la scomparsa del suo amico, Picasso sprofondò in una grave depressione e iniziò a realizzare dipinti essenzialmente monocromatici nei toni del blu per dare sfogo al suo dolore. L’opera di Picasso La morte di Casagemas, conservata al Museo Picasso di Parigi, terminata all’inizio del 1902, ha come colori dominanti il blu-verde e lo sfondo rosso vivo. Quest’opera viene considerata la prima del periodo blu.
La depressione di Picasso si protrasse per diversi anni, incidendo molto sulla sua carriera, che fino a quel momento era stata florida. I soggetti di Picasso erano diventati i poveri e gli emarginati della società. I colori utilizzati da Picasso per rappresentarli erano freddi e malinconici, tendenti al blu. Ma il pubblico non fu entusiasta del cambiamento stilistico di Picasso. I temi angosciosi affrontati dall’artista allontanarono critici e acquirenti. Nessuno voleva le opere del periodo blu nelle proprie case.
Tristezza, Inside Out
La tristezza, un’emozione che spesso cerchiamo di nascondere facendo finta che non esista, fingendo che tutto vada bene anche quando è evidente che, dentro o fuori, qualcosa non va. Il film d’animazione Disney Pixar Inside Out del 2015, diretto da Pete Docter e con una sceneggiatura di Meg LeFauve e Josh Cooley, affronta questo tema delicato. Protagoniste del film sono le emozioni di Riley, una ragazzina di 11 anni che si è appena trasferita dal Minnesota a San Francisco per il nuovo lavoro del padre. Nella mente di Riley ci sono le personificazioni colorate delle sue emozioni che controllano le sue azioni: Gioia (giallo), Paura (viola), Disgusto (verde), Rabbia (rosso) e Tristezza (blu).
Gioia agisce come una leader cercando di limitare, con l’aiuto delle altre emozioni, l’influenza di Tristezza, in modo che Riley possa avere sempre giorni felici. Quando la famiglia si trasferisce nella nuova casa, Riley è costretta ad affrontare molti cambiamenti.
Nonostante i vari tentativi di Gioia di contenere Tristezza, questa disobbedisce e inizia a interferire nelle azioni e nei ricordi di Riley.
Così nel film, una metafora del passaggio dall’infanzia all’adolescenza, Gioia capisce che per crescere e stare bene è fondamentale prestare la giusta attenzione a tutte le emozioni, e che quindi Riley deve sperimentare anche la tristezza. Come il pubblico di Picasso non capiva e rifiutava la malinconia rappresentata nelle opere del periodo blu, così anche Gioia comprende l’importanza della tristezza solo alla fine del film.
Questo perché anche Riley, proprio come Picasso potrà sentirsi bene solo dopo aver accettato e attraversato il suo dolore, la sua tristezza blu.
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