Scorn di Ebb Software | Un viaggio di vita e di morte ispirato a Giger
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Precipitando da un ventre ancorato a un muro biomeccanico, il protagonista entra a Scorn, un gioco ispirato all’arte dell’autore svizzero H.R Giger. La sua particolare combinazione di immagini umane e meccaniche è nota come “biomeccanica”. L’artista, scomparso nel 2014, ha fatto anche parte del team di disegnatori che ha vinto l’Oscar per la realizzazione di Alien di Ridley Scott (1979).
Scorn è un mondo fatto di carne e macchine, circondato da resti fossilizzati di altri umanoidi. In una distesa desolata piena di edifici abbandonati, i giocatori navigano alla ricerca dell’esistenza stessa. In bilico tra creazione e la distruzione, i giocatori arrancano in una lotta finale contro la morte.
Scorn è Giger, Beksiński e macabra desolazione
Quando ha ideato il mondo di Scorn, l’azienda serba Ebb Software voleva dare la sensazione di “essere gettati nel mondo”. Un mondo intriso di un mistero indicibile. Sulla scia di Giger e del pittore polacco distopico-surrealista Zdzisław Beksiński, Scorn fonde perfettamente tecnologia e biologia. Infatti, la morte e la vita sono due costanti eternamente presenti, che siano mistificate o mercificate.
L’ambientazione horror è un personaggio a sé stante. I corridoi nella gabbia toracica di Giger connettono linee di produzione abbandonate, in passato usate per assemblare creature simili a strumenti. Giganteschi edifici scheletrici, ispirati a Beksińki, si affacciano all’orizzonte, dipingendo un paesaggio di melancolia e decadimento. Come in What Remains of Edith Finch, la narrazione ambientale informa i giocatori sulle origini di questo universo misterioso. In effetti, è accaduto qualcosa di terribile che ai giocatori sfugge. Il mondo si trova vicino al suo ultimo respiro.
Solo, in un ambiente immenso, il giocatore risveglia strumenti abbandonati e ripara vecchie biomacchine. Affronta creature malvage e mutila i macchinari infernali della fabbrica, in un ambiente permeato dalla violenza. Il giocatore non sa dove vada o perché. Combatte contro il vuoto, sovrastato da una futile rabbia contro il morire della luce (Dylan Thomas).
In bilico tra Vita e Morte
Scorn segue gli impulsi di vita e di morte di Sigmund Freud. Come per Thanos della Marvel, anche per Scorn vita e morte sono connesse, due aspetti dello stesso impulso. Solo che questo mondo è meccanico. Per esempio, molte creature incontrate dallo spettatore sono prodotte per un fine; strumenti biologici da usare e poi gettare. Esseri nati con il solo scopo di morire. Anche il protagonista è costretto a mutilarsi per andare avanti. Scorn è popolato da entità deformate, nate dai resti di una società sgretolata eredità di un mondo morente, che corrode e corrompe le vecchie strutture.
Eppure, non è un mondo che odia la vita. Come Giger subisce il fascino del sesso e delle macchine, anche Scorn ne è conquistato. Utilizza il sublime e il romantico per esplorare il piacere carnale e la riproduzione. Un enorme tempio celebra il rapporto sessuale e la nascita. Statue di uomini e donne biomeccanici si uniscono in un amplesso. Il sesso e la nascita possono essere modi per ascendere a un piano superiore dell’esistenza, seguendo uno strano rituale di mutilazione e trasferimento di coscienza. L’amore spirituale e i meccanismi biologici si confondono. La morte quindi diventa un passaggio necessario a cui segue la rinascita.
La vita è un mistero irrisolto
Come in 2001: Odissea nello spazio, il personaggio principale di Scorn si imbatte in una serie di strumenti alieni antichi, usati per imbarcarsi in un viaggio esistenziale. Inoltre, come il capolavoro di fantascienza di Stanley Kubrick, gli eventi e i significati esortano il giocatore a riflettere. Il pubblico è incoraggiato a trarre il suo messaggio dal gioco. La dicotomia tra vita e morte è trasposta in una fabbrica organica che produce creature per ucciderle. Un rituale di ascensione che celebra il sesso e la vita, usando la morte come carburante. Un intero mondo dedicato alla rinascita ora si trova sul letto di morte. Ebb Software ha attinto a piene mani al concetto di “inspiegabile” per Scorn. Anche durante lo sviluppo, il gioco è rimasto alla larga dai tropi, avventurandosi nell’ignoto per creare un’esperienza unica nel suo genere.
Il primo gioco di Ebb Software ha suscitato molto clamore per la sua ambientazione e l’estetica, ma si è rivelato un titolo contraddittorio. Trovandosi di fronte a un survival in prima persona denso di enigmi e combattimenti leggeri, alcuni giocatori si sono sentiti frustrati dalla brevità dell’esperienza. Altri lo considerano una gemma sottovalutata, soprattutto grazie a un tono molto particolare. Come la dicotomia del gioco, Scorn ha polarizzato anche il pubblico.
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