Lateralus dei Tool | Musica per l'ascensione
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Lateralus dei Tool | Musica per l'ascensione

Lateralus dei Tool | Musica per l'ascensione

Postato il 23 Marzo, 2024

Artist

Year

Country

USA
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Tracks

13

Runtime

78.56

Written by

Produced by

David Bottril, Tool

Genre

Subgenre

Formation

Maynard James Keenan, Danny Carey, Adam Jones, Justin Chancellor

Country

USA

Lateralus (2001) è il terzo LP (long play) registrato dai Tool cinque anni dopo il loro precedente album, Ænima, entrambi pubblicati sotto l’etichetta della Volcano Records.

Quello che sembrava un considerevole lasso di tempo tra l’uscita dei due album è diventato una sorta di tema ricorrente di attesa per i fan della band americana, considerando i 13 anni che ci sarebbero voluti per ascoltare il loro ultimo lavoro, Fear Inoculum (2019). Lateralus intanto si è affermato come una pietra miliare del rock alternativo del XXI secolo, ispirando band come Deftones, Porcupine Tree, Autolux, Soen e altre.

Persino il punteggio di 1.9 su 10 assegnato da Pitchfork all’uscita dell’album è parso una mossa pubblicitaria del rinomato magazine di critica musicale.

La produzione dell’album da parte di David Bottril (Peter Gabriel, dEUS, Dream Theater, King Crimson et al.), già presente in Ænima, consolida la transizione del sound dei Tool da un mix di Primus e sfoghi emotivi grunge che ricordano i Soundgarden e i Nirvana, a una musica rock progressiva e razionale, costruita su una rigida struttura di livelli sonori granitici.

Il sound Rock ristrutturato geometricamente

Il suono ottenuto dalla band in Lateralus raggiunge l’ascoltatore come una vivisezione geometrica dello spettro di frequenze. Gli elementi del sound, ovvero il tamburo poliritmico di Danny Carey, accompagnato dal basso di Justin Chancellor e dalle chitarre di Adam Jones, appaiono chirurgicamente sovrapposti, portando alla costruzione di pattern armonici e ritmici incalzanti, che il cantante Maynard James Keenan cavalca abilmente.

Maynard James Keenan canta in Lateralus:

We’ll ride the spiral to the end.
And may just go where no one’s been.
Spiral out, keep going.

In Lateralus compaiono molte citazioni della geometria sacra. Questa disciplina attribuisce significati spirituali all’uso di specifiche strutture geometriche e proporzioni nelle opere culturali, dalla musica alla pittura. Queste forme si incontrano anche in natura, per esempio nel guscio conchiglia del nautilus, che cresce come una spirale logaritmica per proteggere il corpo dell’animale. O ancora negli alveari, dove le api costruiscono celle esagonali per contenere il miele.

Il testo della canzone principale di Lateralus inizia con un riferimento diretto alla successione di Fibonacci, una sequenza di numeri in cui ogni numero è l’esatta somma dei due numeri precedenti. La scoperta di questa sequenza numerica è attribuita a dei matematici indiani del 1200 a.C., appartenenti alla tradizione sanscrita.  

Canzone principale di Lateralus:

Black (1)
Then (1)
White are (2)
All I see (3)
In my infancy (5)
Red and yellow then came to be (8)

1+1 = 2
2+1 = 3
2+3 = 5
3+5 = 8

Musica e pittura come mezzi di comunicazione in Lateralus

Questo simbolismo è sempre meno nascosto nell’album artistico editato da Alex Grey, che accompagna il disco. L’artista americano, insieme alla moglie Allyson, è fondatore della Cappella dello Specchio Sacro (CoSM), un santuario per il rinnovamento spirituale attraverso la contemplazione dell’arte trasformativa, con sede a New York. All’interno del santuario è possibile ammirare numerose opere d’arte, dipinti e installazioni che invitano a fruire l’arte come un percorso spirituale. 

Collaboratore storico della band, nella sua arte Alex Grey rappresenta una connessione implicita tra la materia e lo spirito dell’essere umano, evidenziando gli aspetti onirici dell’esperienza terrestre. Una filosofia in perfetto equilibrio con il messaggio che i Tool trasmettono con la loro musica.

Opuscolo di Lateralus

È possibile interagire fisicamente con il concetto di geometria sacra nell’opuscolo del disco. 

Una ricerca approfondita dietro i testi di Lateralus

Questa connessione tra significati e simboli è fondamentale per comprendere a fondo Lateralus. La meticolosa ricerca della composizione avvicina l’esperienza d’ascolto a una seduta di meditazione trascendentale. Usando la lente d’ingrandimento sui testi, piuttosto criptici, l’ascoltatore può far proprio il messaggio che i Tool vogliono trasmettere con il loro album.

Nella canzone The Grudge:

Saturn ascends
Choose one or ten
Hang on or be humbled again

L’album è denso di riferimenti esoterici e astrologici. Nel primo brano, The Grudge, “Saturn ascends” si riferisce al ciclo che Saturno compie ogni 27-29 anni. Come spiega MJK (Maynard James Keenan, cantante dei Tool):

Sicuramente la maggior parte dell’album riguarda la ri-comunicazione, capire dove siete rispetto a dove siete stati e dove state andando. Si tratta di lasciar andare il vecchio bagaglio e capire il vostro posto. Se siete interessati all’astrologia e ad altre cose simili, esiste un processo chiamato Il ritorno di Saturno – un ciclo che si compie ogni 30 anni. È qualcosa di simile a una crisi di mezza età, quando fai un passo indietro e rivaluti le cose.

Questa considerazione rilasciata da MJK incorpora l’accenno all’Albero della Vita della Cabala ebraica nei due versi seguenti, dove “Choose one or ten, hang on or be humbled again” (“Scegli uno o dieci, tieniti forte o sii umiliato di nuovo”) riguarda la scelta da fare tra le sfere del Sephiroth, dove uno è Keter e dieci è Malchut

Tree of Life in Kabbalah
Tree of Life in Kabbalah
Via Wikimedia Commons/CC0.

Le sfere di Sephirot sono ordinate in base all’energia: Keter rappresenta lo stato primordiale; Malchut l’essenza divina, lo stato quasi irraggiungibile per l’essere umano. In questo senso, all’inizio di un nuovo secolo MJK esorta a scegliere se imparare dalle esperienze e aspirare all’ascensione, o rimanere al punto di partenza, commettendo gli stessi errori. 

Occhi ben aperti

Il tempo di esecuzione dei brani dell’album, molto sostenuto, è spezzato da alcuni intermezzi, come Eon Blue Apocalypse, Mantra e la singolare conclusione dell’album.

In Faap De Oiad, tradotto dall’islandese letteralmente come “Voce di Dio”, è inserito un intervento radiofonico della Coast to Coast AM. Un ascoltatore dichiara di aver lavorato nell’Area 51, e denuncia la presenza d’infiltrazioni aliene nell’esercito degli Stati Uniti.

In seguito, la stessa persona ammette che si tratta di uno scherzo. Tuttavia il finale dell’album lascia aperta la porta a diverse interpretazioni. Lateralus è uno scrigno chiuso, che con la giusta chiave può offrire una nuova consapevolezza sulla condizione umana e uno sguardo introspettivo sulla vita come esperienza terrena.

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