L'importanza delle storie in The Sandman
Author
Year
Format
The Sandman è una storia sulle storie. Iniziata nel 1989 e terminata nel 1996, è una delle prime opere dello scrittore britannico Neil Gaiman. Tuttavia, contiene già la maggior parte dei temi a lui cari, come l’importanza delle storie e degli archetipi (American Gods) o l’assurdità della lotta tra Paradiso e Inferno (Good Omens). Come altri autori della cosiddetta British Invasion (Alan Moore, Grant Morrison, solo per citare i più famosi) la voce di Gaiman si distingue per la complessità delle narrazioni e il linguaggio lirico. The Sandman è un omaggio alla narrazione e dà nuova voce a vecchi miti e leggende.
Il classico incontra il post-moderno
I personaggi principali, gli Eterni, sono idee astratte incarnate in corpi antropomorfi e hanno gli stessi difetti del genere umano. L’autore li rappresenta mescolando caratteristiche classiche con tratti moderni, ribaltando spesso gli stereotipi comuni. Sogno o Sandman, il protagonista, è l’incarnazione dei sogni e anche il Morfeo della mitologia greca. Eppure, è tutto fuorché un sognatore, poiché viene rappresentato come un tipo arrogante e serio che spesso incute timore. Sua sorella Morte, invece, è una ragazza gentile, sempre allegra. Fa persino visita a ogni persona al momento della sua nascita. Un netto contrasto con il cliché del Tristo Mietitore. Perché la Morte non dovrebbe cercare di essere il meno spaventosa possibile, dopotutto?
Gli altri membri di questa famiglia disfunzionale – Destino, Distruzione, Delirio e i gemelli Desiderio e Disperazione – sono altrettanto peculiari. Delirio, ad esempio, è una ragazzina stralunata che cambia costantemente aspetto e parla usando frasi sconnesse che, nonostante tutto, nascondono una propria saggezza. Distruzione, invece, è un sedicente artista con tante velleità creative, del tutto malriposte secondo il suo cane Barnabas, e che fanno da contraltare al principio che rappresenta.
Il fumetto gioca con la rivisitazione di ciò che fa parte del passato in chiave contemporanea. Il lettore troverà Calliope rinchiusa nell’armadio di uno scrittore che si approfitta di lei sessualmente, per trarne ispirazione. Oppure Lucifero che, stanco di essere una pedina del gioco di Dio, rinuncia al suo regno per aprire un locale a Los Angeles. Una premessa che ispirerà il fumetto Lucifer e la famosa serie televisiva.
The Sandman e il senso del raccontare storie
Secondo Gaiman, la narrazione è uno strumento potente, quasi come una magia che alcune persone sono in grado di lanciare. Nel corso di The Sandman, il lettore troverà numerosi personaggi che affascinano gli altri nell’atto di raccontare una storia. Utilizzando molti narratori diversi, l’autore gioca con i generi e le citazioni. Una vecchia voce swahili racconta la leggenda del primo amore di Morfeo durante un rito di passaggio. Un sultano racconta di quando ha incontrato il dio dei sogni in un capitolo che sembra uscito da Le Mille e una notte. Anche un gatto ha la sua storia, che condivide con i suoi compagni di viaggio in giro per il mondo.
Ma l’uso di Gaiman dei riferimenti letterari e mitologici trova probabilmente il suo apice nell’arco de La locanda alla fine dei mondi. Una storia chauceriana in cui vari viaggiatori colpiti da una tempesta si ritrovano a cercare asilo in una strana locanda. Al suo interno, il lettore incontrerà creature molto diverse tra loro: centauri, fate, morti viventi. A ognuno di loro viene concesso di riposare, mangiare e bere. In cambio, devono solo raccontare una storia. Come dice Stephen King nella sua introduzione al volume:
È un formato classico, ma in molti di essi ci sono storie dentro le storie. Come uova nelle uova o, più propriamente, scatole cinesi annidate.
Favole in mezzo a noi
Storie, favole e mitologie si mescolano nel racconto e diventano una dimostrazione visiva del concetto junghiano di archetipo. Ad esempio, le Moire, le dee che intrecciavano i fili delle vite dei mortali, si fondono con le Eumenidi e le streghe del Macbeth di William Shakespeare.
Lo stesso “Bardo dell’Avon” avrà a che fare con il protagonista. Si scoprirà infatti che è stato Sogno a dare a Shakespeare l’ispirazione, commissionandogli due delle sue opere più famose: La Tempesta e, naturalmente, Sogno di una notte di mezza estate. Opere che il drammaturgo si trova a rappresentare davanti ai “veri” Puck, Oberon, Titania e tutte le fate. Il risultato è un gioco di specchi squisitamente shakespeariano, in cui la finzione si fonde con la realtà.
In un groviglio apparentemente infinito di racconti, che si diramano in ogni direzione, The Sandman fa capire al lettore l’importanza delle storie, dei sogni e dei sognatori. Perché senza qualcuno che possa immaginare che le cose siano diverse, tutto ciò che rimane è una realtà immutabile.
Diciassette anni dopo la conclusione, Neil Gaiman è tornato in questo mondo con il prequel/sequel The Sandman: Overture. Nel 2020 Audible ha prodotto un adattamento in audiolibro e Netflix, nel 2022, ha pubblicato la prima stagione di un adattamento live-action del fumetto, che ha incontrato il favore del pubblico.
Tag
Buy a ☕ for Hypercritic