Eurovision: la sfida di Lucio Corsi | Perché il limite durata canzoni stravolge le hit

Postato il 24 Febbraio, 2025

Chissà se sarà più duro il “Robot medaglia d’oro di sputo” oppure “la gazza ladra che ti ruba la fede”. Di certo prima fare previsioni, “per vedere quanto è duro il mondo per quelli normali”, c’è da superare anche lo scoglio della durata delle canzoni all’Eurovision. E’ uno dei paletti più stringenti: i pezzi lunghi vanno rivisti. E’ già successo a diversi artisti, soprattutto italiani, di rivedere i propri brani riadattandoli al formato dell’Eurofestival. Complice una regola, per qualcuno assurda, ma sta di fatto che il vincolo è scritto nel regolamento e dunque va rispettato da tutti i cantanti in gara.

Nell’evento musicale organizzato dall’Ebu – European broadcasting union, il regolamento è stringente e non sono ammesse deroghe per nessuno. Tra i vincoli più rigidi, gli artisti si esibiscono su basi registrate e non possono utilizzare l’auto-tune. E ancora, le canzoni non possono essere cover o ispirati a altri brani. Insomma alla kermesse della musica europea bisogna portare un brano che sia frutto dell’opera dell’artista in gara.

Eurovision: durata canzoni massimo tre minuti

All’Eurovision Song Contest partecipa quasi sempre chi vince la principale kermesse canora del proprio paese. In Italia è sempre stato così per i trionfatori del Festival di Sanremo, salvo alcune eccezioni. Ovvero quegli artisti che hanno rifiutato e di conseguenza a rappresentare l’Italia in Europa è andato il secondo classificato. Succederà così anche nella 69ma edizione 2025, si svolge in Svizzera dal 13 al 17 maggio. Olly vincitore di Sanremo 2025 ha fatto un passo indietro, per questo motivo il portabandiera italiano in gara è il menestrello Lucio Corsi.

Ma come per tanti altri artisti italiani anche il brano sanremese di Corsi dovrà essere rivisto. Infatti nel regolamento dell’Eurovision c’è una stretta importante: i brani non devono durare più di tre minuti. Vietato andare oltre. Così anche il brano Volevo essere un duro dovrà adattarsi alle regole. Per l’occasione internazionale dunque l’artista di Grosseto ha rimesso mano al suo brano in formato internazionale. Da modificare non c’è quasi nulla perché la hit dura pochi secondi oltre i tre minuti. Sperando davvero che come canta Lucio la “vita sia un gioco da ragazzi”.

La stretta sulla durata brani per colpa di un italiano

Era il 1957, con le immagini ancora in bianco e nero. Era stato proprio un’artista italiano, Nunzio Gallo, a presentarsi con un brano di oltre cinque minuti. I vertici dell’Eurovision avevano giudicato eccessiva la lunghezza di Corde della mia chitarra. Per questo motivo venne deciso di modificare il regolamento limitando le hit a una durata di massima. Tre minuti possono bastare per far comprendere l’opera dell’artista. Da allora e fino ad oggi il vincolo sulla lunghezza delle canzoni in gara non è mai stato più cambiato.

Hit italiane riviste per il regolamento Eurovision

Così negli anni da Mengoni ai Maneskin, da Gabbani e fino a Angelina Mango, sono stati diversi gli artisti italiani che hanno dovuto riadattare i loro brani alle esigenze dell’Eurofestival. Non senza polemiche e difficoltà di note e parole composte in un certo modo sinfonico e che in alcuni casi hanno richiesto un lavoro profondo per riadattarlo al formato Eurovision. E’ stato così anche per Brividi di Mahmood e Blanco, che avevano vinto Sanremo 2022. Il produttore Michelangelo aveva dovuto lavorare per settimane nel tentativo di ridurre un pezzo della durata di 3 minuti e 22 secondi a soli 3 minuti. La difficoltà maggiore appunto rivedere melodia e testo senza togliere la magia della canzone. La coppia è arrivata sesta.

Nel 2017 anche Occidentali’s Karma di Gabbani era stata rivista per essere in linea con la kermesse internazionale della musica, evitando di essere sfumata. Si era classificata sesta. Nel 2018 Ermal Meta e Fabrizio Moro si erano piazzati al quinto posto. Nel 2019 Mahmood al secondo posto con Soldi. Pausa forzata nel 2020 a causa del Covid-19 che riuscì drammaticamente a fermare anche la musica.

Eurovision a Torino: trionfo Maneskin

Nel 2021 fortunatamente si è tornati alla normalità. E’ stato il turno dei Maneskin di scena a Torino con la loro Zitti e Buoni si sono dovuti piegare al regolamento. Per loro anche la difficoltà di sostituire o tagliare alcuni termini del testo dove erano presenti parolacce che non sono ammesse nei testi per l’Eurovision. Le modifiche: due minuti e ventisette secondi di puro rock, non è stata intaccata l’opera che dopo Sanremo ha fatto doppietta: primo posto e trionfo anche all’Eurovision italiano.

Mengoni e Mango: come è andata all’Eurovision

Nel 2023 Marco Mengoni aveva temuto non poco che si perdesse la magia della ballata sanremese Due Vite. La preoccupazione dell’artista era che, riadattandola, potesse non arrivare al cuore del pubblico internazionale. Per diverso tempo Mengoni è stato combattuto se presentatesi con un altro brano, si può fare, oppure rivisitare la canzone vincitrice del Festival dei fiori. Alla fine la scelta di puntare su Due Vite lo ha premiato nonostante le modiche. Si è piazzato quarto con un grande successo del suo brano anche nelle classifiche europee.

Nel 2024 anche la hit sanremese La Noia di Angelina Mango è stata riadattata. Il risultato è stato comunque soddisfacente ha raccontato poi l’artista. Il brano ha fatto ballare il pubblico presente, unico rammarico non essere entrata nelle migliori 5 performance. Il successo nelle classifiche ha poi restituito alla figlia d’arte il giusto tributo per le fatiche e l’impegno artistico.

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