Alla fine muoiono entrambi | Prima che sia troppo tardi
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Quando si legge un libro, si vuole arrivare alla fine e scoprire cosa accade ai personaggi. Ma non è sempre così. Lo scrittore americano Adam Silvera fin da subito chiarisce il destino del protagonista: come dice il titolo, Alla fine muoiono entrambi. Lo scopo non è arrivare al finale ma raccontare il percorso che porta i protagonisti verso di esso.
HarperTeen ha pubblicato questo romanzo per giovani adulti nel 2017. Nel 2020 ha riacquisito popolarità grazie all’ #BookTok, nello stesso modo in cui è accaduto a La canzone di Achille di Madeline Miller. Di conseguenza, il libro ha raggiunto la vetta della sezione giovani adulti della lista dei Best Seller del New York Times. In più, ha vinto diversi premi, incluso quello di Miglior Libro dell’Anno (School Library Journal), Miglior YA dell’Anno (Buzzfeed) e Miglio libro queer (Book Riot). A gennaio del 2023, come ha riferito da Deadline, Netflix ha ufficialmente annunciato il suo adattamento in una serie.
“Non importa come scegliamo di vivere, alla fine moriamo entrambi”
È la notte del 5 settembre del 2017. Mateo Torrez e Rufus Emeterio ricevono una chiamata che li avverte di essere “Decker“, ossia che moriranno nelle prossime 24 ore. La chiamata arriva dalla Death-cast, una compagnia che conosce il momento esatto in cui ogni persona morirà. I Deckers non possono sapere come moriranno, neanche l’esatto momento, ma solo che gli rimangono poche ore.
Mateo e Rufus non si conoscono e hanno poche cose in comune: il primo è molto timido, soffre d’ansia sociale e passa la maggior parte della vita nella sua stanza; il secondo è un figlio adottivo con alcuni amici intimi, abile e audace. L’unica cosa che hanno in comune è la garanzia che moriranno entrambi prima della fine del giorno seguente. Si incontrano su Last Friend, un applicazione che aiuta le persone sole a trovare qualcuno con cui passare le loro ultime ore. Qualcuno con cui superare le proprie paure.
Forse è meglio aver fatto le cose per bene ed essere felici per un giorno, invece di vivere una vita di errori.
Nonostante alcune difficoltà iniziali, Mateo e Rufus presto si affezionano l’uno all’altro. Iniziano a conoscere le rispettive storie e scoprono cosa farebbero prima della fine della loro vita. Con il passare della giornata, fanno del loro meglio per aiutare l’altro ad andarsene senza rimpianti. E cercano di diventare chi hanno sempre voluto essere prima che sia troppo tardi.
Quando la tecnologia incontra la morte
Il mondo descritto da Silvera è leggermente più futuristico (e persino distopico) dei veri anni 2000. Dallo stesso Death-Cast all’uso dei social network, blog e applicazioni, la tecnologia gioca un ruolo importante nella storia. L’autrice trasmette però un senso di realismo dato che la sua presenza non penetra in ogni aspetto dell’esistenza. E non ha nemmeno controllo totale sulla vita pubblica e privata come accade in Black Mirror. L’uso dei social network per esempio è molto realistico, dato che mescola applicazioni esistenti ad altre inventate. Molte applicazioni e blog sono state inventate appositamente per i Deckers, come Last Friend o il blog dove i Deckers possono condividere i loro ultimi pensieri.
D’altra parte, l’autrice crea un mondo inquietante in cui ognuno riceve un avvertimento prima di morire. Death-Cast non esiste da molto, ma ha già influenzato molte vite. In Alla fine muoiono entrambi, vari punti di vista esprimono diversi modi di affrontare la vita e la morte. Ogni capitolo dà voce a un personaggio diverso: il pensiero di Mateo e Rufus si intreccia con quello di personaggi secondari. Alcuni sono ricorrenti, amici dei due protagonisti. Altri restano sullo sfondo, per mostrare altri modi di passare l’ultimo giorno sulla terra.
Temi maturi in un mondo adolescenziale
Silvera ha iniziato a scrivere quando era molto giovane e ha pubblicato il suo primo romanzo Più felice che no nel 2015. A 25 anni il suo esordio è diventato bestseller. Le sue storie si svolgono attorno a personaggi giovani, a volte emarginati, che soffrono di depressione o che stanno cercando di accettare se stessi. Essendo un autore gay, anche Silvera è molto sensibile ai temi della comunità LGBTQ+. Nel 2020, Queerty lo ha nominato tra i 50 eroi “che guidano la nazione verso l’uguaglianza, l’accettazione e la dignità per tutti”.
Alla fine muoiono entrambi affronta tabù delicati e la connessione tra adolescenti e morte. L’uso di prospettive multiple crea una visione collettiva su un tema complesso. Anche se alcuni personaggi sono un po’ melodrammatici e stereotipati, non sono mai del tutto inconcepibili. Al contrario, arrichiscono la narrativa con sentimenti e sfumature diverse. Ma nonostante le loro differenze, Rufus e Mateo desiderano la stessa cosa: assaporare ogni singolo momento che hanno ancora a disposizione, in modo da potersene andare senza rimpianti. Un desidero realizzato grazie al loro mutuo desiderio di vedersi felici. Come i giovani protagonisti del romanzo Danza sulla mia tomba di Aidan Chambers, la loro stessa relazione diventa fonte di felicità e di realizzazione personale. Perché oltre a parlare di morte, il romanzo è anche una storia d’amore.
Ho baciato il ragazzo che mi ha portato in vita il giorno in cui saremo morti.
Negli ultimi anni sono nate molte serie che mostrano i tanti volti dell’amore adolescenziale, come Heartstopper, Young Royals, Sex Education ed Elite. Eppure, Silvera non enfatizza questo aspetto: la relazione è tenera, leggermente goffa e naturale. L’attrazione che Mateo e Rufus provano l’uno per l’altro e la loro decisione di cedervi è solo un altro modo di vivere senza rimpianti.
Mi sarebbe piaciuto avere più tempo.
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