Ridley Scott ha 87 anni. Per artisti come il regista inglese, questo traguardo non rappresenta solamente un compleanno, ma anche un anno in più di carriera. Quella di Scott, infatti, dura da 61 anni. Mentre il suo collega 94enne Clint Eastwood potrebbe considerare Giurato numero 2 come il suo ultimo lavoro, a giudicare dai suoi progetti in cantiere, Scott non ha la minima intenzione di ritirarsi.
Due anni fa, qui su Hypercritic, abbiamo celebrato Scott. Abbiamo esplorato le sue influenze, i suoi film più rilevanti, l’impatto che ha avuto sul cinema e l’immaginario collettivo. Oggi ripercorriamo la carriera dell’ultimo artigiano del cinema, i suoi ultimi lavori, Napoleon e Il gladiatore II, e ciò su è attualmente impegnato.
Quindi la tua idea è di smettere di dirigere solamente quando sarai morto?
Quando me ne andrò [ridacchia]. Cioè, Clint [Eastwood] ha 94 anni.
Da Hollywood Reporter’s Interview
Ridley Scott nel 2020
Scott ha inaugurato l’ultimo decennio con The Last Duel (2021), un film ambizioso che non ha raggiunto il successo sperato al botteghino, e House of Gucci (2021). Negli ultimi due anni, il regista ha presentato al pubblico due film: un grandioso Napoleon e un inaspettato Il gladiatore II.
Guardando un film di Ridley Scott va tenuto a mente che è il creatore di Alien e Blade Runner. Perciò, il pubblico può aspettarsi uno spettacolo cinematografico piuttosto dell’accuratezza storica. Adottare questa prospettiva aiuta a superare le critiche e godere appieno dell’esperienza visiva.
Napoleon | La grandiosità di Scott
Durante la sua carriera, Stanley Kubrick ha lavorato a un progetto di un film biografico su Napoleone Bonaparte. Inizialmente, Jack Nicholson avrebbe dovuto essere il protagonista e Audrey Hepburn interpretare Giuseppina. Tuttavia, il progetto non si concretizzò a causa di varie complicazioni, inclusi i costi eccessivi.
Nel 2020, Scott decise di raccontare storia di Napoleone. Dopo aver letto il copione di Kubrick e aver coinvolto lo sceneggiatore David Scarpa, nel gennaio 2021 Apple Studios annuncia la produzione del film con un budget di 200 milioni di dollari.
Un aneddoto interessante riguarda la riscrittura del copione. Per evitare che Joaquin Phoenix, nei panni di Napoleone, abbandonasse il progetto, Paul Thomas Anderson intervenne e rielaborò la sceneggiatura. Il titolo originale era Kitbag, secondo il detto “There is a general’s staff hidden in every soldier’s kitbag”. In italiano: “In ogni soldato si nasconde il potenziale per diventare un generale.” Alla fine, Napoleon uscì nelle sale nel novembre 2023.
Perché vedere Napoleon
L’epicità di Scott non si limita all’azione frenetica. In questo caso, infatti, essa è visibilmente più lenta, in particolare nelle scene in cui compare Giuseppina (interpretata da Vanessa Kirby) e si esplora la sua relazione con Napoleone. Tuttavia, ciò che rende il film epico è soprattutto la cura dei dettagli di ogni inquadratura. Ogni scena è un esempio di varietà e maestria, capace, in maniera conscia o inconscia, di catturare l’attenzione del pubblico.
Per chi è più affascinato dall’aspetto drammatico della storia che dalle battaglie, c’è una buona notizia. La versione Director’s cut, rilasciata a fine estate 2024, aggiunge 48 minuti di contenuti inediti, approfondendo il personaggio dell’Imperatrice Giuseppina.
Il gladiatore II | Un’inaspettata opera pop
Subito dopo l’annuncio de Il gladiatore II, è emersa una domanda diffusa. Perché? Dopo 24 anni dal primo film e cinque Oscar (miglior film, migliore attore, migliori effetti speciali, miglior sonoro e miglior scenografia), Scott riporta il pubblico all’Antica Roma.
Il film è stravagante, con caratteristiche di una soap-opera. Tuttavia, dietro questa prima apparenza, Il gladiatore II presenta diversi livelli di significato e temi più profondi. Il primo film con Russel Crow nei panni di Massimo Decimo Meridio rappresenta un modello forte di mascolinità. Con questo nuovo capitolo, invece, Scott dimostra di essere in grado di non rimanere intrappolato nel passato, portando Il gladiatore 2.0 sullo schermo.
Perché vedere Il gladiatore II
Paul Mescal e Pedro Pascal interpretano due combattenti vigorosi, dotati di intelligenza strategica ed emotiva. Sono lontani dal concetto di mascolinità tossica. La trama secondaria, che vede protagonista Macrinus (Denzel Washington) e il suo successo, include anche la scelta di una scimmia come primo cittadino. Questo offre al pubblico una chiave di lettura inaspettata delle dinamiche di potere contemporanee.
Ancora una volta, l’abilità magistrale di creare significati attraverso la visione e la sua spiccata dedizione alla regola d’oro “mostra, non dire” portano alla rappresentazione di un mondo di decadenza e caos contemporaneo. È ancora più interessante confrontare Il gladiatore II con un altro film del 2024 come Megalopolis, diretto da Francis Ford Coppola e ispirato anch’esso all’Antica Roma. La trama di Megalopolis si presenta lenta e contorta, con personaggi stereotipati, dialoghi ridondanti e prospettive moralistiche.
Uno sguardo al futuro | Alien, i Bee Gees e tutto il resto
A seguito del successo di Alien: Romulus (diretto da Fede Álvarez con Cailee Spaeny), Scott sta progettando un nuovo capitolo della famosa saga di fantascienza. Per i fan dei mondi di Ridley Scott, le buone notizie non sono finite. Infatti, sono in arrivo le nuove serie Blade Runner 2099 di Silka Luisa e Alien: Earth di Noah Hawley (Fargo) per FX.
Tornando ai progetti attuali di Scott, troviamo anche una biografia dei Bee Gees, che evidenzia la sua versatilità ed energia implacabile.
Cosa ne pensi di Quentin Tarantino che dice che si ritirerà dopo il suo decimo film?
Non ci credo.
Neanche io. Se ami fare qualcosa e sei bravo a farlo, potresti anche smettere, ma poi ci ricadi.
Esattamente. Non credo a queste sciocchezze. Stai zitto e gira un altro film.
Da Hollywood Reporter’s Interview