“Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile: sicuramente la farà rossa”. È una delle frasi più celebri di Enzo Ferrari, imprenditore, dirigente sportivo, ex pilota automobilistico ma soprattutto il fondatore della Rossa di Maranello. Nelle parole dell’ingegnere di Modena, morto nel 1988, si racchiude un mondo evocativo per ogni pilota di Formula 1. Non c’è monoposto che possa competere con la storia e il fascino della scuderia italiana: un’attrattiva che ha sedotto anche il pluricampione del mondo Lewis Hamilton.
Da gennaio 2025 Hamilton approderà in Ferrari, di fianco a Charles Leclerc, concludendo un’avventura di 12 stagioni in Mercedes.
Ferrari, la storia e il mito
La Ferrari è un’eccellenza italiana che dagli anni 50 ha conquistato intere generazioni, in Italia e nel mondo. È sinonimo di eleganza, lusso, l’immagine migliore dell’Italia, capace di raccogliere milioni di appassionati davanti alla televisione per sentirsi parte di un sogno.
Negli anni sessanta e settanta gli operai si radunavano a casa di qualche collega per vedere le gare in bianco e nero: succedeva anche tra i dipendenti della Fiat. Al tempo solo pochi fortunati avevano la tv in casa. La passione per la Rossa era tramandata di padre in figlio: la domenica passata insieme davanti al Gran Premio era qualcosa di più di un evento sportivo.
In quegli anni, il mito prendeva forma. “La macchina perfetta è quella che si rompe un attimo dopo il traguardo”: le parole da visionario sono sempre quelle di Enzo Ferrari.
Hamilton-Ferrari: la svolta storica nel 2025
Per raccontare la nuova era della Ferrari 2025, bisogna partire dalle origini. Tutto nasce dal genio visionario di Enzo Ferrari e dalla sua capacità di progettare vetture da corsa vincenti, veloci e spregiudicate. Per lo stesso principio, il fondatore della casa del Cavallino, più che dalle capacità tecniche si lasciava conquistare dalla creatività dei piloti. Su tutti, Gilles Villeneuve, pilota dall’estro superiore che ha regalato momenti di gloria alla Ferrari.
Il 2025 racconta di una nuova era. Chissà con quali parole Enzo Ferrari avrebbe accolto Lewis Hamilton. “Un giorno non ci sarò più – aveva dichiarato, poco prima della sua morte – Spero che le rosse che portano il mio nome continueranno ad esserci anche dopo di me, che si facciano onore su tutti i circuiti del mondo”.
La Rossa di strada ne ha fatta, vincendo 15 titoli mondiali (l’ultimo nel 2007 con Raikkonen), 16 mondiali costruttori e collezionando 248 vittorie. La stagione 2025, che inizierà tra poco, è un romanzo tutto da scrivere. I protagonisti saranno il giovane Charles Leclerc ma soprattutto Lewis Hamilton. Il Sir inglese, da sempre uomo-simbolo di Mercedes, trasloca al Cavallino.
Lewis Hamilton in Ferrari: il sogno si avvera
Il sette volte campione del mondo della Formula 1 è pronto e non vede l’ora. La Mercedes per Lewis Hamilton è stata il manifesto di una vita, la casa che lo ha accolto e lanciato a 13 anni. Ma il pilota inglese ha confessato di voler coronare un ultimo sogno: guidare una Ferrari. Il fascino della Rossa colpisce ancora.
Quello di Abu Dhabi è stato l’ultimo GP della stagione 2024. Si volta pagina. A Yes Marina l’inglese ha ringraziato i collaboratori, con i quali ha realizzato imprese memorabili e fatto la storia della Mercedes.
Per Hamilton è il tempo di una nuova primavera, pensando solo alla Ferrari. È un momento che il campione britannico ha rivelato di aver sognato a lungo: ora è pronto a viverlo da protagonista.
Hamilton, i viaggi a Maranello e le lezioni di italiano
Obiettivi e determinazione. Al Cavallino, Hamilton ritrova una conoscenza forse non casuale. Loic Serra, ex direttore tecnico in Mercedes, è passato a Maranello. Un arrivo che precede quello di Lewis ma può aver pesato sulle scelte del pilota. La voglia di Rossa è sempre stata tanta: in gran segreto e lontano dai riflettori, Lewis ha già visitato il quartier generale della Ferrari almeno in cinque occasioni.
Hamilton ha frequentato gli uffici Ferrari e incontrato i tecnici, che sono già al lavoro per soddisfare le sue richieste. Ha conosciuto alcune figure centrali nel nuovo progetto, come l’ingegnere Riccardo Adami, che lo seguirà passo passo come ha fatto con Vettel e Carlos Sainz. I due si erano già conosciuti nei paddock del circuito di F1 ma hanno potuto familiarizzare lontano dal Circus.
A stagione finita, i contatti tra Hamilton e i tecnici della scuderia saranno più frequenti. Lewis ha fretta provare la sua monoposto a Fiorano. I primi test saranno sulla F1-75, in attesa della nuova macchina, personalizzata come un guanto sulle sue esigenze. Da diverse settimane Lewis ha iniziato a studiare l’italiano per comunicare più facilmente con meccanici e tecnici. E ha fatto capire a tutti che non vuole lasciare nulla al caso.
Nel segno di Mansel: 30 anni dopo un pilota inglese in Ferrari
A Maranello, in Emilia Romagna, un pilota inglese non bazzicava da tempo. Più di 30 anni fa, l’ultimo a guidare una Rossa è stato un certo Nigel Mansel. Ma la sua relazione con la monoposto di casa Ferrari non fu semplice. Era arrivato nel 1989, dopo quatto anni sulla mitica Williams. E dopo due stagioni di fianco ad Alain Prost vi ha fatto ritorno, nel 1991.
Nella storia della Ferrari, Lewis Hamilton è il pilota inglese numero 11. Il giovane Oliver Bearman che quest’anno in Arabia Saudita ha sostituito Carlos Sainz sarebbe teoricamente l’ultimo, ma ha corso solo un Gran Premio e non una stagione intera.
Quanti e quali sono i piloti inglesi in Ferrari
Hamilton è il presente ma nel passato c’è una lunga tradizione di piloti inglesi alla Ferrari. Il primo è stato John Michael Hawthom, detto ‘Mike’. Alla corte di Enzo Ferrari era arrivato nel 1952; nel 1958 divenne campione del mondo. È uno dei due inglesi ad aver vinto il titolo piloti con la Ferrari. Purtroppo ebbe destino tragico: morì in un incidente stradale poco dopo il ritiro dalla Formula 1.
Dopo di lui, con fortune alterne, gli inglesi sono stati Peter Collins, Cliff Allison, Tony Brooks e John Surtees. Quest’ultimo è stato il secondo inglese a vincere un campionato piloti in F1 con la Rossa. E ancora, Mike Parkes, Jonathan Williams, Derek Bell e infine Nigel Mansel.
Trent’anni dopo dunque la storia in Ferrari si riscrive, a firma di Lewis Hamilton. L’inglese non è solo un recordman di F1. Ha una passione sfrenata per la moda e per la musica: suona il pianoforte e la chitarra. Ama il rap. Cinque anni fa, a Parigi, ha incontrato il maestro Lang Lang, uno dei più grandi pianisti contemporanei. Il musicista ha dato ad Hamilton qualche consiglio sulla Sonata al chiaro di luna di Beethoven, che il campione ha ammesso di non essere mai riuscito a suonare.
Ferrari e Beethoven, vittorie e colonna sonora sono solo da mettere insieme. La grande occasione tocca a Lewis: se sarà un successo lo dirà il tempo. I tasti del pianoforte aspettano solo di essere accarezzati.