M.O.D.O.K. | Un marito, un padre, un cattivo Marvel che se la passa male
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M.O.D.O.K. non è il cattivo più affascinante che la Marvel abbia mai concepito. È letteralmente una testa gigante e fluttuante con arti gracili il cui unico, banale obiettivo è conquistare il mondo e rimodellarlo a suo piacimento. Ciononostante, Hulu ha realizzato una serie televisiva che si distingue chiaramente dagli altri prodotti del MCU. È diversa per una serie di motivi: è la prima serie Marvel in stop-motion, la violenza abbonda e ha un dissacrante dark humor. Infine, combina una visione ironica di un cattivo con problemi familiari disfunzionali.
Per cosa sta M.O.D.O.K.?
Il sogno di M.O.D.O.K. di creare la propria utopia è ostacolato da un motivo molto volgare: il denaro. Sarà anche un brillante scienziato, ma è un pessimo amministratore delegato, perché sperpera i fondi dell’azienda rischiando la bancarotta. L’azienda Grumbl (che ricorda un po’ Google) vuole acquistare la sua attività. Quando accetta, si trova invischiato nelle nuove politiche aziendali, che gli impediscono di sfruttare e maltrattare con noncuranza i suoi dipendenti e di pianificare tranquillamente i suoi piani malvagi.
Ma questa è solo la prima parte dei problemi che affliggono M.O.D.O.K.. Sua moglie Jodie è diventata una vlogger di successo e vuole divorziare, perché non è più soddisfatta del loro matrimonio. Inoltre, i figli di M.O.D.O.K. hanno un rapporto problematico con lui, poiché è un padre piuttosto assente, essendo così concentrato sui suoi obiettivi malvagi. M.O.D.O.K. è l’acronimo di Mental Organism Designed Only for Killing, ma è anche l’acronimo di un uomo che ha bisogno di dare una bella sistemata alla sua vita.
M.O.D.O.K.: una prospettiva diversa sui cattivi della Marvel
M.O.D.O.K. gioca a un gioco molto diffuso negli ultimi decenni: umanizzare i cattivi. A partire da serie come I Soprano o Breaking Bad (e persino film come Toy Story 4), molte storie mostrano che ogni cattivo ha le sue ragioni e le sue paure. Questo è ciò che li rende così comprensibili. M.O.D.O.K. si inserisce così nella serie di cattivi convincenti che la Marvel ha creato in passato, come Ultron, Loki o Thanos.
Tuttavia, offre qualcosa di più. Slegato dalla continuity del MCU, M.O.D.O.K. combina la sitcom con le caratteristiche della storia di un supereroe. E lo fa con un gusto forte e inedito per il dark humor. La serie presenta anche sfumature body-horror vicine allo stile di John Carpenter, sempre inserite in situazioni esilaranti. Le riprese in stop-motion degli Stoopid Buddy Studios (Robot Chicken) esaltano questo stridente contrasto, dando plasticità alla violenza rappresentata. Tutte queste caratteristiche si collegano al bisogno di M.O.D.O.K. di tenere tutto insieme. Dai piani malvagi ai tentativi di riconquistare la moglie e di essere un buon padre per i suoi figli, sarà difficile per lui ottenere tutto.
Il fascino ironico di un perdente
Una costante ironia permea la serie, affrontando anche temi alla nostra cultura digitale. Soprattutto Austin, il capo di Grumbl, è una chiara parodia del modello aziendale delle start-up della Silicon Valley. Sembra attento ai suoi dipendenti, ma mostra un atteggiamento passivo-aggressivo quando M.O.D.O.K. non rispetta le sue direttive.
Altrettanto ironico è il modo in cui M.O.D.O.K., un tipo spregevole e spesso antipatico, riesce ad arrivare al pubblico grazie al suo fascino da perdente. Lo spettatore vuole vederlo avere successo, a prescindere da quanto possa essere meschino.
M.O.D.O.K. è stato creato nel 1967 da Stan Lee e Jack Kirby. La sua storia editoriale come personaggio Marvel continua fino ai giorni nostri. La serie è stata distribuita in Europa sulla sezione Disney+ STAR.
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