Il Problema dei Tre Corpi di Cixin Liu | L'ascesa della fantascienza cinese
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Il Problema dei Tre Corpi (traduzione dall’originale cinese 三体, Sān tǐ), pubblicato per la prima volta nel 2006 come romanzo a puntate sulla rivista Kehuan Shijie (Science Fiction World), ha portato alla ribalta l’ex ingegnere informatico Cixin Liu. Il romanzo ha conquistato immediatamente il mercato cinese grazie anche alla pubblicazione dei sequel La Materia del Cosmo (2008) e Nella Quarta Dimensione (2010), con i quali si completa la trilogia Memoria del Passato della Terra. La sua popolarità si è estesa su scala globale nel 2012 con la traduzione in lingua inglese di Ken Liu, che ha reso la storia fruibile anche al pubblico occidentale con l’aiuto delle note a piè di pagina. Nonostante rientri in un genere letterario tipicamente anglosassone, il romanzo è inestricabilmente intrecciato con la storia e la società cinesi, di cui il comune lettore inglese in genere non è esperto.
Cixin Liu è cresciuto durante i duri anni della Rivoluzione Culturale cinese e nutre sin dall’infanzia una passione per la fantascienza, a cui è riuscito a dar sfogo con un lavoro alquanto originale. Il romanzo combina infatti accattivanti teorie scientifiche, un’accesa consapevolezza ecologica ed esperimenti militari stile Area-51 in quella che è la Cina di Mao Tse Tung. È una formula che ha lasciato il segno a livello globale e che ha permesso al libro di ottenere numerosi premi, incluso il prestigioso premio Hugo nel 2015. Classificato da Esquire e Wired tra i migliori libri fantascientifici di tutti i tempi, Il problema dei tre corpi ha ottenuto diversi adattamenti cinematografici e di serie tv, tra cui anche la recente serie Netflix dei creatori de Il Trono di Spade, David Benioff e D. B. Weiss.
Anomalie dallo spazio
È il 1967 e la Cina è sconquassata dalle sanguinose agitazioni della Rivoluzione Culturale. Ye Wenjie, una giovane dottoranda in astrofisica, ha assistito all’omicidio di suo padre: come tanti altri intellettuali prima di lui, era stato ucciso davanti alla folla delirante di Pechino. Dopo essersi tenuta per un po’ di tempo fuori dai radar, Ye viene reclutata dal regime Maoista per unirsi alla Costa Rossa, una misteriosa base militare dispersa tra le montagne della Mongolia. Nonostante l’alta segretezza delle operazioni, Ye riesce comunque a scoprire il reale scopo della base: entrare in contatto con gli extraterrestri. Sfruttando le sue abilità, invia un messaggio nello spazio che raggiunge un pianeta remoto.
Quarant’anni dopo, la Costa Rossa è stata da lungo tempo abbandonata. Ye è ora una professoressa in pensione e non ha mai rivelato a nessuno ciò che successe durante gli anni trascorsi alla base. Intanto la comunità scientifica attraversa un periodo critico: qualsiasi esperimento, in qualunque ambito, produce risultati impossibili, e diversi scienziati si suicidano. Wang Miao, un ricercatore di nanomateriali, oltre a conoscere molti degli scienziati scomparsi, si ritrova lui stesso ad assistere a strani eventi, come l’inquietante conto alla rovescia che si materializza davanti ai suoi occhi ogni volta che è a lavoro. Inoltre, uno strano videogioco attira la sua attenzione: lo scopo è risolvere l’enigma del pianeta Trisolaris, i cui tre soli, con i loro imprevedibili movimenti, causano cataclismi devastanti e rischiano di spazzare via l’intera civiltà.
Collaborando col detective Shi Qiang, Wang fa luce sugli eventi, arrivando a scoprire che tutto riconduce al passato di Ye Wenjie e a un’organizzazione sospetta: si scopre essere lei il creatore del videogioco e l’agente di una forza aliena capace di distruggere il corso della storia.
La scienza al centro di tutto
Proprio come i romanzi di Arthur C. Clarke, che hanno ispirato il debutto di Liu come scrittore, Il Problema dei Tre Corpi è classificabile come opera di fantascienza. La scienza gioca infatti un ruolo fondamentale nella costruzione del mondo del libro, che dedica ampio spazio a “passaggi piacevolmente lunghi con esposizioni tecniche riguardanti ogni ambito scientifico, dalla meccanica quantistica all’intelligenza artificiale”, ha commentato Jason Heller. Un tale grado di meticolosità, anche se secondo alcune opinioni comprometterebbe uno sviluppo più attento dei personaggi, si basa sul sincero interesse dell’autore per la disciplina e sulla sua esperienza come ingegnere informatico. Il concetto alla base del libro e del titolo è il noto problema della dinamica, posto per la prima volta da Isaac Newton, che consiste nel tentare di predire l’esatto movimento di tre corpi celesti.
Liu analizza non solo la situazione attuale della scienza, ma anche le sue difficoltà nel corso della storia contemporanea cinese. Infatti, a partire dagli anni ‘60, con la cosiddetta Rivoluzione Culturale, i principi scientifici venivano sottomessi all’ideologia maoista, e intellettuali e scienziati venivano perseguitati. L’autore stesso ha vissuto questo periodo durante la sua gioventù:
Nessun romanzo di fantascienza poteva essere pubblicato, non si conosceva proprio nulla dell’immaginario scientifico. Al tempo, quasi tutti i romanzi occidentali che venivano tradotti erano rigorosamente censurati, quindi dovetti leggere Viaggio al Centro della Terra di Jules Vernes in segreto. È stato proprio questo libro a farmi innamorare della fantascienza.
Intervista di Cixin Liu per il Guardian
Con la fine del regime di Mao Tse Tung, la Cina ha potuto fare il suo ingresso nel mondo moderno. Il frenetico progresso tecnologico ha permesso l’ascesa di una nuova generazione di romanzieri di fantascienza cinesi, di cui Liu è oggi il maggior esponente.
L’umanità affronta l’ignoto
Il romanzo affronta un tema molto popolare sia nel genere fantascientifico che nel dibattito scientifico: la ricerca di civiltà extraterrestri da parte dell’umanità. Dal paradosso di Enrico Fermi sino ad oggi, molte teorie hanno cercato di spiegare perché non sia stato trovato alcun segno di forme di vita intelligente al di fuori della Terra, nonostante l’immensità e la lunga storia dell’universo. Liu prende parte al dibattito fornendo una reinterpretazione del pensiero dell’autore americano di fantascienza David Brin: gli alieni esistono, ma si nascondono per sopravvivere. Questa prospettiva ha preso il nome di Teoria della Foresta Oscura, rifacendosi al sequel de Il problema dei Tre Corpi.
Il cosmo è una foresta oscura. Ogni civiltà è un cacciatore armato, che se ne sta appostato tra gli alberi come un fantasma; piano piano, scosta le fronde che gli bloccano la strada e cerca di camminare senza fare rumore. […] Se scova altre forme di vita […] ha una sola possibilità: aprire il fuoco ed eliminarle. In questa foresta, le altre creature sono l’inferno.
La Materia del Cosmo, Cixin Liu
Nella sua trilogia, Liu ci mostra uno scenario opposto rispetto alle dinamiche su cui si basano Avatar e Dune; è invece più simile a Alien di Ridley Scott. In un universo immaginato come una giungla piena d’insidie, l’umanità è la preda dei Trisolariani, una specie aliena spietata e complottista, avvantaggiata da una tecnologia molto più avanzata e alla ricerca di un nuovo habitat da colonizzare. È una situazione insolita per l’umanità, da sempre abituata a imporre la propria supremazia evoluzionista sull’intero pianeta. Questa prospettiva rovesciata non può che turbare il lettore, mettendolo di fronte alla vastità dell’universo e agli oscuri segreti tenuti nascosti da anni luce di distanza.
Le difficoltà del cambiamento climatico
Uno degli argomenti più originali del romanzo è il parallelismo costruito tra una fittizia invasione aliena e la realtà del cambiamento climatico. Nonostante l’arrivo dei Trisolariani non sia una minaccia immediata, come viene spiegato nel primo capitolo della trilogia, è tuttavia simile all’arrivo del meteorite nel film di Adam McKay, Don’t Look Up. Allo stesso modo, il pericolo della crisi climatica non è facilmente percepibile nel breve termine, nonostante i suoi molteplici segnali in tutto il mondo; le conseguenze future sul pianeta sono però un dato di fatto, a meno che non si prendano provvedimenti.
L’umanità è pronta, secondo Liu, ad affrontare una minaccia globale? In generale, da Il Problema dei Tre Corpi emerge una visione negativa della nostra specie, incapace di riconoscere la fragilità della bellezza della Terra e di prendere precauzioni per preservarla. Questa visione è ben rappresentata soprattutto da Ye Wenjie, “così disillusa dal nostro distruggere il pianeta e la società che si rivolge disperatamente agli alieni per chiedere aiuto”, spiega Saleem H. Ali.
Inoltre, l’autore presagisce le conseguenze devastanti di un cambiamento climatico incontrastato attraverso una descrizione terrificante ma accurata dei disastri naturali che colpiscono la civiltà dei Trisolariani: glaciazioni estreme e siccità, instabilità gravitazionale e sizigie devastanti lasciano il pianeta, condannato dalla presenza dei tre soli, in un perenne stato di caos. Uno scenario inquietante, che può solo far riflettere i lettori sul destino della Terra e sulla responsabilità umane.
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