Daryl Dixon | La variante europea di The Walking Dead
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Daryl Dixon | La variante europea di The Walking Dead

Daryl Dixon | La variante europea di The Walking Dead

Postato il 19 Ottobre, 2023

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Dedicare uno spin-off di The Walking Dead a Daryl Dixon era molto più di un azzardo. Nell’affresco di personaggi dell’epopea zombie, durata ben 11 stagioni televisive, Dixon ha una traiettoria unica. È tra i pochi protagonisti a non far parte del fumetto originario. L’autore Robert Kirkman lo ha immaginato appositamente per l’adattamento televisivo iniziato nel 2010, modellandone il carattere sull’interpretazione di Norman Reedus. Il risultato è stato talmente convincente da riuscire a reggere sulle sue spalle la serie anche dopo la dipartita del protagonista, Andrew Lincoln.

Per questo, riservare una serie spin-off a questo eroe riluttante, tra i pochi personaggi che l’apocalisse zombie ha reso una persona migliore, poteva essere un’arma a doppio taglio.

La variante europea di The Walking Dead

Nella premiere della serie, anch’essa firmata AMC, ritroviamo Daryl alla deriva su una barca nell’oceano, esanime. Quando riesce a mettersi in salvo, scopre aver essere approdato in Europa, sulla costa francese, al confine con i Paesi Baschi.

Norman Reedus as Daryl Dixon - The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 1 - Photo Credit: Stéphanie Branchu/AMC
Norman Reedus as Daryl Dixon – The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 1 – Photo Credit: Stéphanie Branchu/AMC

La Francia è il Paese dove tutto è iniziato: il luogo d’origine dell’epidemia che trasforma gli umani in morti viventi. Immerso in un ambiente sconosciuto, Daryl deve ritrovare la lunga via di casa senza capire una parola di ciò che lo circonda. Sulla strada incontra nuove minacce, fra varianti di zombie sconosciute e bande paramilitari ostili, e una nuova missione: deve accompagnare il piccolo Laurent (Louis Puech Scigliuzzi) in un luogo sicuro. Il ragazzo, cresciuto in una comunità religiosa che lo crede una sorta di nuovo messia, dev’essere condotto al “nido”, sull’isola di Mont Saint-Michel, in Bretagna.

Daryl accetta, inizialmente in cambio di una guida fino al porto di Le Havre, dove spera di imbarcarsi verso l’America. Man mano si affeziona a Laurent e alle suore che lo accompagnano, Isabelle (Clémence Poésy) e Sylvie (Laïka Blanc-Francard), fino a mettere in dubbio l’idea stessa di tornare a casa.

Un eroe riluttante

Daryl Dixon è proprio il tipo che si aspetterebbe di incontrare in un’apocalisse zombie: sopravvivere è ciò che gli riesce meglio. Il pubblico lo ha conosciuto nel terzo episodio della prima stagione di The Walking Dead: era il 14 novembre 2010. Dixon è un emarginato che vive di espedienti, succube del fratello maggiore Merle. Ma l’incontro con la comunità di sopravvissuti di Rick Grimes gli cambia la vita: impara a prendersi cura degli altri, sceglie la sua famiglia e lotta per difenderla. La sua capacità di arrangiarsi e sopravvivere anche alle condizioni più estreme diventa un’abilità preziosa.

Daryl rimane un asociale, burbero e di poche parole: quando la società sembra tornare alle regole di prima, torna in sella alla sua moto, imbraccia la balestra e parte in esplorazione. È proprio una di queste (dis)avventure a portarlo oltre l’oceano.

Grazie a una squadra di produttori esecutivi che include lo stesso Reedus, lo spin-off riesce a dare profondità a un personaggio finora abbastanza schematico, anche se molto amato dal pubblico.

I flashback mostrano come Daryl sia finito in Francia e perché si senta responsabile di Laurent, nonostante il desiderio di tornare a casa. L’incontro con Isabelle gli offre un corrispettivo femminile: come lui, la suora ha un passato tutt’altro che limpido ed è disposta a tutto pur di salvare la sua famiglia.

We were broken until the world ended.

Isabelle, The Walking Dead: Daryl Dixon

Un tuffo nella storia europea

Lo spin-off europeo regala un nuovo respiro all’universo decennale di The Walking Dead. È l’operazione tentata in Dead City, l’altra serie figlia di The Walking Dead, ambientata a Manhattan. Ma l’esito è più convincente. Abbiamo uno scenario nuovo e ricco di storia. Ambientazioni come l’acquedotto romano Le Pont du Gard, Parigi e la Tour Eiffel, le catacombe, Omaha Beach e Mont Saint-Michel. Scenari che non fanno solo da cornice ma in cui si svolgono scene d’azione di grande impatto. Le tematiche risuonano a distanza di secoli: ci sono i morti della peste nera e quelli della nuova epidemia, c’è la nuova guerra fra fazioni contrapposte e un tiranno che vuole afferrare il pouvoir des vivants (potere dei vivi). Come 70 anni fa, c’è la resistenza.

Norman Reedus as Daryl Dixon - The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1 - Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC
Norman Reedus as Daryl Dixon – The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1 – Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC

Ogni serie del franchise è un tuffo nel passato: la caduta della civiltà riporta l’umanità superstite indietro di secoli. Nella serie originaria l’atmosfera era diventata quasi da guerra civile americana. In Dead City è fra gli anni Venti del ‘900 e lo steampunk. La Francia di Daryl Dixon si divide fra un’allure medievale e da post sbarco in Normandia. I monasteri, i castelli con il ponte levatoio, i costumi riportano al Medioevo. Così le nuove armi di Daryl: il mazzafrusto con cui sfascia le teste di decine di zombie è un degno sostituto della balestra che ha infilzato nemici per 11 stagioni.

Anne Charrier as Genet - The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 5 - Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC
Anne Charrier as Genet – The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 5 – Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC

Gli antagonisti della “Causa” sembrano invece arrivati direttamente dalla Repubblica di Vichy: l’inquietante Marion Genet (Anne Charrier) vuole formare un esercito di zombie e il suo soldato Codron (Romain Levi) ha conti in sospeso con Daryl.

Cosa non funziona in Daryl Dixon

Da uno show sugli zombie ci si aspettano grande intrattenimento, colpi di scena, sequenze d’azione e qualche dettaglio crudo. Daryl Dixon soddisfa gran parte di queste aspettative. La nuova ambientazione offre un’intrigante variazione di The Walking Dead. Ma la sceneggiatura ricorre troppo spesso alla dinamica di Daryl catturato e poi in fuga. Inoltre, il punto debole è la scrittura del personaggio di Laurent, che non offre una motivazione abbastanza forte all’eroe per rinunciare al suo ritorno a casa.

Purtroppo bisogna ammetterlo: The Walking Dead ha un problema con i nuovi protagonisti. In questo universo fittizio iniziano a prendere piede generazioni di adolescenti che non hanno mai conosciuto il mondo pre-apocalittico. Ma spesso questi ultimi sono troppo deboli, ribelli o lamentosi per prendersi la scena. E se il pubblico fatica a empatizzare con loro, è difficile capire perché un eroe mandi all’aria il suo piano A per dedicarsi a salvare un ragazzino che per primo si dimostra disinteressato alla vita.

Louis Puech Scigliuzzi as Laurent - The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 4 - Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC
Louis Puech Scigliuzzi as Laurent – The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 4 – Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC

Lo stesso schema che si è visto in Dead City con il figlio di Maggie, Hershel, o con l’orfana salvata da Negan, Ginny, si ripete in questo spin-off con Laurent. Con l’aggravante che questo suo essere considerato “il messia” non viene approfondito a sufficienza. Alcuni detrattori hanno paragonato Daryl Dixon a The Last of Us. Ma Laurent è ben lontano dal carisma e dalla complessità di Ellie, la coetanea protagonista di The Last of Us.

Scelte coraggiose

Le pecche evocate sopra vengono comunque ampiamente compensate dalle scene d’azione, da antagonisti finalmente credibili e dal comparto degli effetti speciali. Per la prima volta fanno la loro comparsa varianti di zombie più forti e pericolose: questo aumenta le difficoltà per il protagonista e il fattore sorpresa per il pubblico.

- The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 5 - Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC
– The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 5 – Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC

Le sequenze di lotta sotto la Tour Eiffel e nelle catacombe, ma anche lo scontro finale nell’arena con gli zombie “potenziati” offrono una buona dose d’intrattenimento, così come il tono leggero e ironico che accompagna la serie. Che un miscredente rozzo e violento come Daryl attraversi la Francia vestito da prete e accompagnato da due “suore killer” è un colpo di genio.

I flashback di Isabelle, in cui viene ricostruito l’inizio della pandemia che travolge Parigi, sono magistrali e farebbero venire voglia di un reboot europeo della serie.

Clémence Poésy as Isabelle - The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 2 - Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC
Clémence Poésy as Isabelle – The Walking Dead: Daryl Dixon _ Season 1, Episode 2 – Photo Credit: Emmanuel Guimier/AMC

Gli appassionati di The Walking Dead hanno premiato anche Daryl Dixon, che è già tra le serie più viste di Amc. Saranno felici di apprendere che nella seconda stagione a Daryl si ricongiungerà un altro personaggio storico del franchise, Carol Peletier, interpretata da Melissa McBride. È la miglior amica di Daryl e la ricomposizione del duo ha sempre dato vita a momenti esplosivi in questa lunga storia.

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