Fahrenheit 451 di Bradbury trascende i confini della fantascienza
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Fahrenheit 451 di Bradbury trascende i confini della fantascienza

Fahrenheit 451 di Bradbury trascende i confini della fantascienza

Postato il 31 Dicembre, 2024

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158

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Fahrenheit 451 è la temperatura a cui la carta brucia e il numero impresso sull’elmetto dei vigili del fuoco. I vigili del fuoco hanno il compito, nel mondo distopico immaginato da Bradbury, di bruciare ogni libro esistente. In un’ucronia post anni Sessanta non specificata, una società totalitaria ha vietato il possesso e il consumo di ogni prodotto letterario. Chi infrange il divieto subisce perquisizioni e viene spedito in prigione. Guy Montag, il protagonista del libro, fa questo lavoro con dedizione finché non incontra due donne. La prima è una misteriosa anziana che sceglie di morire, arsa viva nella propria casa assieme ai suoi libri. La seconda è Clarissa, una ragazza misteriosa che ha l’apotropaico compito di spezzare la cecità imposta a Guy.

Una critica alla società contemporanea

Il romanzo di Bradbury trascende i confini della letteratura fantascientifica per diventare un classico della letteratura popolare. Come ogni classico è ancora rilevante. La storia di una società dove l’iconografia e la semplificazione hanno rimpiazzato il linguaggio verbale ricorda alcuni aspetti del mondo contemporaneo.

Come altre due grandi opere di autori fantascientifici, Il mondo nuovo di Huxley e 1984 di Orwell, nel mondo di Fahrenheit il controllo passa attraverso la gestione delle informazioni. Essendo uscito nel 1953, il romanzo di Bradbury è inevitabilmente influenzato da eventi storici recenti. Ad esempio il rogo dei libri dei nazisti, le purghe staliniste o il maccartismo. Eppure l’autore ha saputo guardare avanti, anticipando il sensazionalismo che circonda alcuni eventi drammatici o l’onnipresenza dei mass media: alcuni punti cruciali della nostra vita quotidiana.

Memoria e immaginazione

Fahrenheit 451 è l’elaborazione di una storia inizialmente uscita nella neonata rivista Playboy. Tuttavia nessuno voleva prendersi il rischio di pubblicare un’opera così politicamente scottante. Finché François Truffaut non ha girato un adattamento cinematografico. Era il 1996 e la pellicola ha reso alcune scene e dialoghi memorabili. Negli anni 2000, Michael Moore ha usato il titolo del romanzo per i suoi due Fahrenheit (9/11 e 11/9).

Nel libro, all’inizio (o alla fine?) del suo viaggio, Montag si imbatte in un’organizzazione di uomini-libro, che imparano a memoria pagine e pagine di letteratura per non farla svanire. È un’immagine meravigliosa della connessione tra memoria e immaginazione. Ed è un simbolo dell’importanza dell’uomo nella trasmissione e nella narrazione della cultura.

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