Lust for Life | Il talento di Iggy Pop e David Bowie
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Lust for Life | Il talento di Iggy Pop e David Bowie

Lust for Life | Il talento di Iggy Pop e David Bowie

Postato il 09 Luglio, 2024

Artist

Year

Country

USA
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Tracks

9

Runtime

41'53''

Produced by

David Bowie, Iggy Pop, Colin Thurston

Genre

Subgenre

Label

RCA

Formation

Iggy Pop, David Bowie, , Carlos Alomar, Ricky Gardiner,Tony SalesBass , Hunt SalesDrums

Iggy Pop è una leggenda della musica rock. Eccezionale wild boy, Iggy diventa famoso alla metà degli anni ’60 grazie alle spericolate esibizioni live assieme alla sua vecchia band, gli Stooges, universalmente riconosciuti come pionieri del genere punk.

Lust for Life è il suo secondo lavoro da solista. L’album rispecchia un periodo particolare della vita del padrino del punk. Iggy Pop infatti in quel periodo stava provando a rimettere ordine in una quotidianità spezzata dall’abuso di alcol e droghe di ogni tipo. Perciò, alla fine degli anni ’70 si trasferisce a Berlino con il suo compagno musicale preferito di sempre: David Bowie. Produttore dell’album e compositore di molti dei pezzi presenti è infatti lo stesso Bowie.

Due talenti all’opera

L’album combina l’energia rock’n’roll sopra le righe di Iggy con il talento naturale di Bowie per la scrittura di canzoni e il suo eccellente lavoro come produttore. Il risultato è un progetto rock ben equilibrato, ricercato e con una propensione per le melodie pop piuttosto che per la violenza estrema trasmessa dai precedenti lavori di Iggy Pop.

Negli anni, la traccia d’apertura Lust for Life è diventata un classico. Un inno rock’n’roll, grazie all’incalzante ritmo iniziale della batteria e al riff del piano (un semi-plagio da Touch Me dei Doors). In più, Iggy Pop inserisce nel testo un riferimento a un personaggio tratto dal romanzo sperimentale di William S. Burroughs intitolato Il biglietto che esplose:

Here comes Johnny-Yen again
With the liquor and drugs and the flesh machine

The Passenger, angoscia e stupore

Sixteen e Some Weird Sin sono due ballabili brani pop-rock che si distinguono per la tipica vocalità sporca e ruvida di Iggy. The Passenger, quattro accordi e un refrain ossessivo, è un altro pezzo diventato con il tempo un classico immortale. È anche la canzone più potente dal punto di vista emotivo. Riesce a esprimere l’angoscia e lo stupore che Iggy stava provando al tempo. Era infatti diviso tra il bisogno disperato di tornare alla sobrietà e la noia e difficoltà del rehab.

Il B-Side non regge il confronto con il Lato A dell’album: le canzoni sono eccessivamente arrangiate e poco dinamiche. L’unica eccezione è Neighborhood Threat, una ballata dalle tinte psichedeliche che riprende il sound dei precedenti dischi degli Stooges.

La critica dell’epoca non trovò nulla di interessante in questa nuova direzione intrapresa dall’artista del Michigan con Lust for Life. Il tempo però ha dato ragione all’Iguana, Iggy Pop.

Lust For Life è su Spotify.

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