Hypercritic ha una redazione diffusa in tutto il mondo. Il nostro collaboratore Gabriele Iuliano, esperto di videogiochi e fumetti, passerà diversi mesi in Giappone. Sa parlare la lingua e sta sperimentando l’autentica vita giapponese a Tokyo. Nei suoi brevi reportage, Gabriele ci parla di una parola e, partendo dal suo kanji, spiega quant’è rilevante nella cultura giapponese.
È arrivato il momento di viaggiare con Hypercritic. Qui sotto trovate il primo episodio.
Cari lettori, essendo laureato in Letteratura Giapponese, mi sono trasferito a Tokyo per migliorare le competenze linguistiche, per assorbire la cultura e andare oltre i soliti stereotipi.
Iniziamo queste Cronache dal Giappone con un concetto che pervade la società giapponese: 電気, elettricità.
電気 (denki) significa proprio elettricità, e troviamo questi caratteri in molte icone culturali del Giappone.
電 (den) rappresenta l’elettricità e infatti il carattere raffigura un fulmine sotto la pioggia (雨 ame). 気 (ki) significa forza, energia. Insieme, 電気 assume il significato di elettricità, energia elettrica.
Treni: buone maniere e abitudini
Il Giappone non sarebbe il Giappone senza i suoi famosi treni, 電車 (densha), letteralmente “carrozze elettriche”, che sono quasi un’attrazione turistica. Il sistema metropolitano di Tokyo è un reticolo di tunnel, ponti, stazioni e passaggi.
I cittadini della capitale passano gran parte delle loro giornate sui treni. I lunghi spostamenti e ore di lavoro hanno influenzato lo stretto legame che si è andato a creare tra umani e macchine. Esausti dopo un giorno di lavoro, i passeggeri spesso si addormentano sui sedili riscaldati, a volte russando rumorosamente. Per evitare di disturbarli, è buona educazione parlare a bassa voce ed è diventato obbligatorio mettere i telefoni in silenzioso. Parlare al telefono è considerato un segno di cattiva educazione e si può anche venir ripresi se si parla con un tono di voce troppo alto.
Elettricità e divertimento: dai telefoni ai giochi retrò
I treni sono anche uno spazio transitorio dove guardare serie tv e film, leggere un libro o giocare ai videogiochi. A dirla tutta, è un fatto così comune che il mercato dei videogiochi giapponese è passato ai dispositivi portatili. Le console portatili sono ormai le più vendute, insieme ai giochi per cellulare.
L’industria dei videogiochi e della tecnologia giapponese si è adattata velocemente. Il miglior luogo per trovare giochi e console a Tokyo rimane sempre 秋葉原 (Akihabara), il paradiso dei nerd. In origine era un punto d’accesso alla città (al tempo chiamata Edo), ma, dopo la Seconda guerra mondiale, Akihabara è diventata famosa per i suoi negozi di elettronica, guadagnandosi il titolo di 秋葉原電気街 (Akihabara Denki Gai), Akihabara Electric Town. Migliaia di visitatori affollano le strade e i negozi sono sempre pieni. Akihabara si espande per diversi distretti, ma la strada principale, Chuo Dori, è la più caratteristica.
Nostalgia dell’analogico ed esperienze digitali
I negozi di elettronica e artigianato vanno a braccetto con le imprese di cultura otaku. Enormi edifici ospitano su più piani sale giochi, negozi di action figures e librerie di manga. Le strade sono sempre piene di turisti e gente del posto alla ricerca della statuetta del loro personaggio anime preferito o dell’ultimo affare per una console. Le cameriere dei maid café costellano la strada principale. Ma le strade secondarie non sono da meno e posso rivelarsi addirittura più interessanti. A ogni angolo della stazione Akihabara si trovano, infatti, negozi di computer vintage, di elettronica fai da te e di gadget degli anime di seconda mano.
Numerosi negozi di Doujinshi hanno qui la loro sede principale. Questi fumetti pubblicati in proprio hanno un ottimo mercato. Dai lavori originali alle parodie e addirittura ai fumetti per adulti, i doujinshi costituiscono un’importante parte della cultura otaku, al punto che ci sono intere convention dedicate.
In Giappone la vita è a portata di smartphone
Infine, anche i telefoni sono connessi all’elettricità, 電気.
Nella vita di tutti i giorni, i giapponesi usano i 携帯電話 (keitai denwa), i telefoni, per una varietà di funzioni. Proprio come USA o Europa, anche il Giappone è sempre più incentrato sugli smartphone. I libri fisici occupano troppo spazio, perciò i pendolari preferiscono leggere i manga sul telefono. Inoltre, le app di messaggistica offrono shop digitali su cui comprare fumetti e libri. I sistemi di pagamento, le applicazioni di lettura e le chat, man mano che i telefoni diventano un passe-partout per la vita quotidiana, sono sempre più interconnesse e creano un’identità digitale.