
L’aria è quella di un paesino di passaggio vicino Londra. Ripley è un modesto comune, poco più di duemila anime nella contea di Surrey, Inghilterra sud orientale. Una parrocchia, un ristorante stellato è solitamente meta di ciclisti e motociclisti che attraversano l’Hampshire o l’East Sussex. Ma è soprattutto il paese dove è nato Eric Clapton: 30 marzo 1945. Il leggendario chitarrista da qualche giorno è un giovane 80enne che in estate tornerà a suonare dal vivo, anche in Italia. Il 27 e 28 maggio 2025 è in programma un doppio concerto a Milano.
La carriera di Eric Clapton
Aveva 13 anni quando gli regalarono una Hoyer: la sua prima chitarra acustica. Mettere insieme accordi e note sembrava impossibile, tanto da rinunciare. Poi la folgorazione per la musica blues. Di lì in avanti la chitarra è stata l’unica compagna fedele di una vita. Clapton è stato un artista di strada: suonava sui marciapiedi di Surrey, successivamente nei pub. Nel 1966 incide il suo primo disco: di lì a breve il soprannome God. Con la chitarra è un Dio. Da sempre tra i più grandi critici musicali il dibattito divide e non è mai stato chiarito: meglio il Clapton chitarrista o l’artista completo?
Nasce tutto dal primo gruppo dove un giovane Eric mette in mostra doti incredibili con la chitarra. Dopo l’uscita dell’album Blues Breakers nel 1966, poco dopo forma il gruppo Cream. Suona con il batterista Ginger Baker, col bassista Jack Bruce, Clapton alla chitarra. Il mondo scopre il suo talento. In tutto il Regno Unito si sparge la voce che è nata una divinità tra i chitarristi britannici. Erano i favolosi anni 60 e 70, Clapton aveva stretto amicizie di un certo livello come quella con George Harrison: chitarrista e cantante dei Beatles. Clapton e Harrison scrivono insieme Badge, uno dei pezzi più stimati dei Cream.
Dopo lo scioglimento dei Cream sempre con Baker e questa volta anche il suo amico Steve Winwood forma i Blind Faith. Anche questo gruppo ha vita breve. Clapton prova ancora con i Derek and the Dominos. Con questa band nel 1970 pubblica l’album Layla and Other Assorted Love Songs: all’interno contiene il celebre pezzo Layla.
L’influenza di Jimi Hendrix
I concerti della band a lungo si sono aperti con la canzone di Little Wings di Jimi Hendrix: omaggio al chitarrista dopo la sua morte. E’ stato tra i maggiori ispiratori di Clapton. La scomparsa prematura di Hendrix segnò non poco la vita artistica di Eric.
I successi con il gruppo si interrompono quando il musicista americano Duance Allman muore in un incidente stradale. Clapton si spegne: cade nel buio della tossicodipendenza. Ma tornerà poi ad alti livelli. Intanto 280 milioni di copie vendute e 17 Grammy Awards vinti lo hanno consacrato come uno degli artisti più grandi di sempre nel mondo della musica.
Da Bob Marley a BB King: stili e artisti che hanno ispirato Clapton
I Shot The Sheriff è un pezzo iconico di The Wallers, la band di Bob Marley. Nel 1974 Eric Clapton ne fa una sua cover inserita nell’album Ocean Boulevard e segna un successo straordinario. Il chitarrista considerato come un Dio è tornato.
Nel 1977 esce Cocaine; nello stesso anno anche Wonderful Tonight altri due pezzi da museo di Clapton. L’artista è ispirato e seguiranno Promises nel 1978 ma soprattutto Tears in Heaven nel 1992 e My Father’s Eyes nel 1998.
Intreccio amoroso con l’ex di George Harrison
Con Harrison ci sono stati poi momenti di tensione per via di un triangolo amoroso con l’ex moglie dell’icona dei Fab Four. Pattie Boyd, l’ex modella bionda della quale Clapton si era perdutamente innamorato. Entrò nella vita della coppia quando ormai fra loro era tutto finito. A Pattie Boyd è dedicata Layla, una delle canzoni leggendarie di Clapton. E’ stata scritta quando ancora boyd era impegnata con Harrison. Una volta finito il loro matrimonio finalmente Eric ha potuto coronare il suo sogno, che si è poi rivelato un rapporto difficile, una ossessione.
Nel 1974, dopo il loro matrimonio, Clapton compone un altro pezzo iconico Wonderful Tonight , sempre dedicata a Boyd. La storia tra i due finisce qualche anno più tardi: la dipendenza dall’alcool del chitarrista lo rendeva violento, poco lucido. Sono stati diversi i tradimenti scoperti da Boyd che lo ha lasciato nel 1980. Invece a distanza di anni si Clapton sia Harrison confermarono che la loro amicizia nonostante l’intreccio amoroso non è mai stata messa in discussione.
Duetti con BB King, Santana e Aretha Franklin
Come detto la vita artistica di Eric Clapton è stata a lungo influenzata dagli stili e artisti che ha incontrato sulla sua strada. La base dalla quale era partito è stata il Blues poi ha esplorato altri mondi. A fine anni ottanta con i Dire Straits di Mark Knopfler partecipa al concerto evento per i 70 anni di Nelson Mandela. Duetto leggendario tra due dei migliori chitarristi di sempre. Due anni dopo la scena si ripete durante un live benefico e si aggiunge anche Elton John. Diventa uno dei momenti più alti delle performance dal vivo di Clapton. Nello stesso anno anche la collaborazione con Zucchero. Nel 1992 sempre in tour si esibisce live ancora con Elton John. Ancora in quel periodo partecipa al concerto evento dei trent’anni di carriera di Bob Dylan. Altro session di valore inestimabile.
Tra i cinque duetti più suggestivi di sempre, nonostante all’inizio Clapton fosse restio a collaborazioni così strette ci sono quello con Jimmy Page nel 1965 in Miles Road. Due anni più tardi la sua chitarra incontra l’icona della Soul music Aretha Franklin in Good To Me As I Am To You. Nel 1975 la collaborazione con The Who in Eyesight to the Blind. Poi c’è stata la jam con Carlos Santana sempre nel 1975. Nel 1999 tornano a suonare insieme in The Calling. Nel 2000 c’è il ritorno al Blues: le melodie delle origini con il duetto insieme a BB King con il brano Key To The Highway.
2020/2021 c’è un doppio sussulto dell’artista. Il primo singolo si chiama Stand And Deliver scritta da van Morrison. Un brano di protesta contro il lockdown a causa del Covid. I proventi sono andati ad una associazione che si occupa di aiutare i lavoratori dello spettacolo rimasti al tempo senza un lavoro. Nel 2021 il duo replica con This is a Gotta Shop: scritta da Clapton e cantata con van Morrison.
Clapton e l’assolo per i Beatles
In tutto questo c’è anche una collaborazione mai certificata davvero ma reale con l’amico George Harrison. Risale al 1968 il pezzo è While My Guitar Gently Weeps contenuto nel White Album dei Beatles. Nel brano c’è un assolo di chitarra eseguito proprio da Eric Clapton. Si tratta di un disco particolare dei Fab Four che ospitavano altri musicisti. Nonostante il brano ospiti l’assolo di Clapton, all’artista non non risulta nessun accredito. Lo ha proposto dal vivo durante un concerto benefico nel 1971 per il Bangladesh organizzato proprio dall’amico Harrison.